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Dazibao Guerre-Conflitti USA medio-oriente Giuliana Sgrena
de Giuliana Sgrena
L’uso del napalm e del fosforo bianco nella guerra in Iraq era già noto. Purtroppo. Dei cadaveri carbonizzati ritrovati dopo la battaglia dell’aeroporto (aprile 2003) mi avevano raccontato gli abitanti di Falluja prima ancora di diventare profughi, dei volti scarnificati dal fosforo bianco mi avrebbero detto poi e l’avrebbero confermato i soldati americani impegnati sul campo di battaglia (anche in una intervista al manifesto, 25 settembre 2005). Ma questo orrore l’inchiesta di Rainews24 - "Falluja. La strage nascosta" - te lo sbatte in faccia. Volti irriconoscibili e bruciati di donne e bambini inerti nei loro abiti intatti (il fosforo bianco consuma solo le cellule che contengono acqua), parte di quella uccisione di massa riconosciuta persino dagli autori materiali del massacro, i soldati, che hanno testimoniato davanti alle telecamere. Ma non dai mandanti.
L’inchiesta di Rainews24 deve servire a squarciare il velo di omertà, ma soprattutto deve interrogare chi questa guerra l’ha sostenuta o ancora la sostiene con la presenza delle nostre truppe in Iraq. Bush non solo ha scatenato una guerra contro Saddam Hussein accusandolo di possedere armi di distruzioni di massa ben sapendo che non era vero, ma ha permesso che il suo esercito usasse contro gli iracheni micidiali armi bandite dall’Organizzazione per la proibizione delle armi
Proprio come aveva fatto Saddam nel 1988 contro i kurdi. Bush come Saddam, che quando ha gasato i kurdi era un fedele alleato degli americani. Le immagini dell’inchiesta di Rainews lo dimostrano e gli interessati lo confermano: il Pentagono ha ammesso l’uso del Napalm anche se sotto forma di Mk77 e il ministro della difesa inglese si è giustificato sostenendo che ignorava che gli Usa l’avessero usato. Del resto, quando i profughi di Falluja sono tornati a casa, gli stessi americani hanno detto loro di non mangiare la verdure e gli animali locali perché erano pericolosi e a raccomandare di disinfestare le case prima di entrarci. In quelle ancora abitabili, naturalmente.
E cosa fa la comunità internazionale? Tace. Ma non si può tacere di fronte a un simile orrore, senza diventare complici. E complici lo siamo restando in Iraq con le nostre truppe, sia che il fosforo bianco lo usiamo nei traccianti per illuminare il cielo o per bruciare i poveri abitanti di Falluja. Bruciati in modo tale da non poter essere riconosciuti e nemmeno contati: solo 700 delle migliaia di vittime di Falluja sono state seppellite con un nome.
E’ questa la democrazia esportata in Iraq e di cui si dimostra soddisfatto il presidente iracheno, il kurdo, Jalal Talabani? Chissà se durante la sua visita in Italia - in corso - butterà uno sguardo sulla nostra tv satellitare sentendo parlare di Iraq? Di certo non si lascerà commuovere da immagini che ben conosce mentre ha già chiesto alle truppe italiane di restare. Ottenendo il consenso del nostro governo, ma anche una nuova battuta d’arresto dei Ds. Fassino ha infatti dichiarato ieri che è necessario adeguare il calendario del ritiro delle truppe all’avanzamento del «processo democratico». Quale democrazia, quella al fosforo bianco?
Messaggi
1. > Democrazia al fosforo, 12 novembre 2005, 00:52
rabbrividisco all’idea che tu (TU, accidenti!) non possa fare altro che denunciare normalmente in un articolo cio’ che ormai sappiamo alla luce del servizio di rainews24 che ha tolto il sonno a tutti noi addormentati (narcotizzati) piu’ o meno opportunamente dalla stupidita’ dei nostri falsi bisogni indotti... e quelle persone che una coscienza morale ce l’hanno per davvero (e tu sicuramente sei una di queste) e’ possibile che non abbiano spazio per la loro voce? spazio collettivo intendo, spazio mal utilizzato, comprato dalla propaganda e riempito di spazzatura vomitata addosso alle nostre debolezze. purtoppo come tanti non ho nessun potere in merito, ma non e’ giusto che la gente si senta a posto con i propri sindacati solo per il fatto di ballare al rock dei dinosauri...(non so se mi spiego)
massima stima e "...coraggio!"
raffaella riva
1. > Democrazia al fosforo, 12 novembre 2005, 11:18
Sta a vedere che adesso, se la televisione italiana censura persino i propri prodotti ( vedi documentario su Falluja di Rainews) e se in genere l’ informazione tv e’ cloroformizzata, la colpa non e’ di Berluskoni, ma del "dinosauro rock" Celentano.
A volte riesco ancora a stupirmi di come, a sinistra, ci si attacchi a questioni secondarie per non affrontare i piu’ complicati problemi generali.
Piu’ dell’ ottimo Celentano, io sono portato a preoccuparmi del fatto che un movimento che era riuscito a portare in piazza milioni di persone, su questa questione del fosforo, non e’ ancora riuscito a mettere in piedi nulla di significativo ( con tutto il rispetto per i promotori, i due sit-in indetti a Roma e Milano mi sembrano cosa del tutto inadeguata ....).
E mi preoccupa non meno l’ incapacita’ di mettere in piedi qualcosa di significativo anche in relazione alla rivolta delle banlieues francesi ( per non parlare dei "moralismi" piccolo-borghesi in materia che mi mandano veramente al manicomio !).
Non voglio offendere nessuno, ma spesso la battuta di Mao Tze Tung sulla luna e sul dito mi sembra del tutto attuale !!!
Keoma