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Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’
Publie le sabato 26 novembre 2005 par Open-Publishing24 commenti
Dazibao Consumo-Pubblicità Alimentazione Povertà
Scrive don Aldo:
E cosi’ i vampiri che prima invadevano il "terzo Mondo" per succhiare sangue ai gia’ dissanguati, ora arrivano anche sulle nostre tavole, non bastando loro il sangue dei derelitti....!
Non possiamo finanziare gli assassini! Boicottiamo la Nestle’.
CONSUMATORE, giovane o vecchio che tu sia, per cortesia, esci dall’apatia!
Spendi un attimo del tuo tempo per leggere questo messaggio e se puoi,inoltralo ad altri indirizzi.
Ecco la la goccia che fa traboccare il vaso!
Nestle’ batte cassa in Etiopia esigendo 6 milioni di dollari come risarcimento dal paese piu’ affamato del mondo. Per Nestle’ è "una questione di principio"
La Nestle’ che è il più grande produttore di cibo mondiale, un gigante del settore agro-alimentare, con stabilimenti in più di 80 paesi ed un giro d’affari di miliardi e miliardi di dollari, rivendica nei confronti del governo dell’Etiopia, poverissima ed in preda ad una grave carestia (forse piu’ grave della terribile fame degli anni `80), un risarcimento pari a 6 milioni di dollari. La causa e’ stata la nazionalizzazione di un’azienda avvenuta nel 1975 dopo un colpo di stato militare avvenuto in quel paese. Un solo anno di vendite realizzate da Nestle è pari a 8 volte il Prodotto interno lordo della misera Etiopia...
Noi possiamo fare qualcosa: possiamo sospendere l’acquisto dei prodotti di questa multinazionale e i particolare i suoi simboli: NESTCAFE’ & NESQUIK
Un calo nelle vendite anche minimo colpisce l’immagine della societa’ e puo’ costringerla a rivedere la sua politica
Ogni consumatore e’ una forza, tanto consumatori sono una valanga che puo’ far vacillare un impero, noi crediamo che una multinazionale sia invincibile ma basta una piccola flessione del suo fatturato (e un cambio di trend del suo titolo azionario) per farla vacillare. Questi colossi sono piu’ fragili di quel che pensiamo e dipendono solo dai nostri acquisti, quindi da ognuno di noi. Basta allungare la mano sullo scaffale e prendere il prodotto a fianco!
Ecco i marchi piu’ conosciuti della Nestle’:
BEVANDE: Nescafe’, Nesquik, Nestea,Orzoro
ACQUA MINERALE: Perrier, Vittel, Acqua Vera, San Bernardo, S.Pellegrino,
Panna, Levissima, Pejo, Recoaro
DOLCI: Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, After Eight, Quality Street, Toffee, Polo, Rowntree, Motta, Alemagna
CIOCCOLATO: Perugina, Nestle’
SALUMI: Vismara, King’s
OLIO: Sasso
CONSERVE: Berni
FORMAGGI: Locatelli, Hirz
PASTA: Buitoni, Pezzullo
DADI PER BRODO: Maggi
SURGELATI: Findus, Surgela, Mare Fresco, La Valle degli Orti
GELATI: Motta, Alemagna, Antica Gelateria del Corso
PASTA PER DOLCI: Leisi
MAYONESE: Thomy
CIBI PER ANIMALI: Friskies, Buffet
COSMETICI: L’Oreal, Lancome
Come ripetutamente segnalato dall’UNICEF la Nestle’ viola il codice internazionale redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ che proibisce la promozione dell’uso di latte in polvere per I’alimentazione dei neonati...
Ricorda che nelle societa’ povere, i bambini allattati artificialmente sono 25 volte più esposti alla morte di quelli allattati al seno.
Dario Fo dice: "Hanno compiuto una strage infame dicendo che andavano a salvare l’umanita’. Ma sono andati solo per interesse di mercato".
Padre Pier Maria Mazzoli (direttore del mensile Nigrizia) ha presentato il punto di vista dei missionari che esprimono forti perplessità e disaccordo sulla politica delle multinazionali Dal Monte: frutta, De Beers: diamanti, Shell: petrolio ma Nestle’ in particolare perche’ e’ una delle più potenti con una affermata presenza in Africa.
Beppe Grillo ha attaccato le multinazionali della chimica e i brevetti di tutte le nuove forme di vita. "Sapete cos’ e’ la Novartis? È un’azienda nata dalla fusione di Ciba e Sandoz. La Ciba ha prodotto in Giappone un farmaco che nel primo mese ha fatto 30 morti e tremila un anno dopo. La Sandoz ha invece il premio per i pesticidi: ha gettato tonnellate di rifiuti tossici nel Reno, dandoci i "pesci-diesel". Ciba e Sandoz insieme? È come se Toto’ Riina e Pacciani si fossero associati per creare un asilo per bambini".
Una delle ultime azioni contro tutti noi e’ stato quello di far passare la possibilita’ di etichettare come cioccolato, prodotti fatti anche senza il cacao, pensate un po’...!
e daltra parte, cosi’ facendo si abbassano ancor pii’’ i prezzi pagati ai contadini del sud del mondo produttori del vero cacao.
Buon boicottaggio della NESTLE’ a tutti...!
...e ricorda di passare il messaggio agli amici...
Messaggi
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 10:17
COME MAI NON VENGONO ELENCATE LE AZZIENDE CHE ANNO FOENITO I CONTENITORI
PER LA CONFEZIONE DEI PRODOTTI ELENCATI.
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 10:35
Si tratta della Tetrapak che credo sia olandese ma con stabilimenti un po’ in tutta Europa, anche in Italia.
2. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 10:42
D’accordo, ma siete sicuri che l’olio Sasso sia ancora della Nestlè? Mi risulta che la proprietà fosse stata ceduta uno o due anni fa...Cerchiamo di essere sicuri in queste campagne, se no rischiamo di distruggere anche aziende italiane (e non) che non centrano nulla...
fede
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 12:00
Aggiungo che mi risulta che Perugina e Buitoni siano di nuovo italiani dopo lunga permanenza Nestlè. VERIFICHIAMO, GENTE, Verifichiamo!
Boicottaggio si, ma mirato!
2. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 1 dicembre 2005, 23:41
Vorrei sapere anch’io perchè sono anni che non compro Buitoni e Perugina!!!
3. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 12:35
Fa sempre piacere essere portati a conoscenza di certe notizie, almeno sappiamo da chi guardarci.
Tuttavia la domanda che pongo è:
– Solo dopo la storia del latte Nestlè saltano fuori queste cose?Sarà poi tutto vero?-
ciaib@libero.it
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 14:55
stamani ne ammazzo mille madama Nestlé...
Trentamilioni di latte per bambini sequestrati in Italia.
Beh, cose che capitano, mica si può pretendere che certe cose avvengano solo
laggiù, poi alla fine succedono pure quassù!!!!
Un po’ come per la storia dell’HIV: qualche anno fa gli apparentemente
placidi ricchi borghesi eterosessuali ed occidentali guardavano con
disprezzo omosessuali e tossici appestati, oggi scoprono che hanno l’AIDS
pure loro.
Comunque: calma, sangue freddo e gesso:
il por-fessore Domenico Pellegrini , del dipartimento di farmacologia
dell’università di Firenze ha detto "secondo quanto ci risulta non ci sono
però DATI SCIENTIFICI che indichino una possibile tossicità della sostanza
in questione".
Infatti è risaputo che prima della Nestlè ai bambini si davano le pupatelle
all’inchiostro per farli stare buoni!!!
e i padani che non sanno che cosa è la pupatella chiedessero a qualche
sudista di passaggio, cosa era la pupatella.
E il por-fessor Enzo Chiesara,: ordinario di tossicologia della facoltà di
medicina dell’università di Milano, di rincalzo: «Si tratta di un cosiddetto
"fotoiniziatore" necessario alla colorazione, e confermo che non è presente
su nessuna lista delle organizzazioni internazionali delle sostanze
pericolose, quindi possiamo stare assolutamente tranquilli».
"Tra l’altro, il fatto che sia autorizzato all’uso sui tetrapak conferma il
suo profilo di sicurezza".
Caaavolo!!!!
che logica ferrea!!!
il fatto che una sostanza di cui in pratica non si sa niente, su cui
nessuno si è preso la briga di cercare
" DATI SCIENTIFICI che indichino una possibile tossicità della sostanza in
questione" trova la sua legittimità in, ne... «il fatto che sia
autorizzato all’uso sui tetrapak conferma il suo profilo di sicurezza».
ma, si, la logica ferrea del profitto.
e va e va... la civiltà del tetrapak!!!
comunque
l’Istituto Superiore di Sanità su richiesta del Ministero della Salute e
dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare su richiesta della
Direzione Generale Salute e Protezione dei Consumatori dell’Unione Europea
hanno avviato verifiche sul la tossicità dell’Isopropyl Thioxanthone, oh
guardate che è normale che ai bebè si diano cose con certi nomi, in finale
da più grandicelli non si debbono abituare al Ritalin???!!!!
perché ai giorni di oggi i bambini sono pericolosamente "iperattivi", mica
come ai tempi miei che quando si vedeva un pupo troppo "buono" si diceva :
"ma sta male ’sto pupo?".
E’ poi intervenuta direttamente, non so se è por-fessora pure lei! Milena
Campanella, Responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Nestlé che ha
dichiarato:
"siamo certi che in base ai test e agli studi effettuati dai NOSTRI ESPERTI
la sostanza non è assolutamente nociva all’organismo umano".
Parola di esperti di Nestlé e dell’Ufficio Comunicazione di Nestlè!!!
e chi più di loro hanno DIRITTO di esprimersi sulla faccenda? chi più
imparziali di loro??!!
Comunque una ripassatina su una delle più grandi multinazionali
dell’agroalimentare è bene rifarla:
http://www.pointovu.com/index.php?notizia=02/09/16/9432910
Crimini della Nestlé, alcuni!
http://www.ribn.it/dossier/nestle.html
Nestlé in Italia
http://www.ribn.it/dossier/multinaz.html
Crimini contro i lavoratori e i sindacalisti:
Sappiamo che la Nestlè come la Cocacola è responsabile della persecuzione
fino all’omicidio
e al desparimento dei sindacalisti in Colombia, paese che detiene il primato
dei sindacalisti assassinati.
La Nestlé fa superprofitto terrorizzando, criminalizzando e licenziando i
campesinos i sindacalisti li accoppa, non gli basta avvelenare i bambini,
del resto se non accoppa i sindacalisti come può continuare ad impestare i
bambini?
un esempio:
http://unimondo.oneworld.net/article/view/119156/1/?PrintableVersion=enabled
Un breve ritratto di madama Nestlè, voi allungatelo quando volete;
un ritratto dell’album di famiglia dei TERRORISTI
MULTINAZIONALI che avvelenano bambini, donne, uomini, animali terra, mare,
fiumi, per cercare petrolio, oro, diamanti.... per ingozzarci con i loro
prodotti che LORO garantiscono.
Come finirà questa storia?
forse come è finita quella dei diamanti e dei palloni ETICAMENTE
CERTIFICATI.
Uscirà, forse un latte ETICAMENTE CERTIFICATO che avrà un valore aggiunto in
più, quello dell’etica, LORO sempre!
vittoria
L’avamposto degli incompatibili
www.controappunto.org
2. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 15:46
purtroppo x noi tutti non e’ che saltano fuori adesso le porcherie che combina la nestle’,adesso il messaggio "grazie "all’opinione pubblica e’ arrivato in tutte le case ma la propaganda x boicottare la nestle’ va avanti da molto tempo e’ solo che chi ne dovrebbe parlare in modo approfondito non lo fa xche’ ci sono di mezzo interessi enormi, non ti puoi nemmeno immaginare il potere che puo’ avere una multinazionale come la nestle’ e non parlo di quello economico anche se molto rilevante ma di quello meno in vista rapporti con i potenti della terra accordi presi sottobanco che non hanno niente da invidiare alle guerre per quanto mettono a repentaglio la salute dei propri consumatori che vengono bombardati da pubblicita’ che dovrebbero essere censurate solo x il fatto che non c’e’ niente di vero nei messaggi che vogliono far passare al pubblico,molte di queste multinazionali oltretutto finanziano le guerre nei vari paesi del mondo o come la cocacola x esempio finanzia i guerriglieri paramilitari colombiani x sedare le rivolte che avvengono nelle sue fabbriche in colombia a causa del grave sfruttamento a cui sono posti i suoi dipendenti. solo x questo motivo si pensa che sia responsabile(e dico si pensa perche’ c’e’ mi sembra un processo in corso o comunque ci deve essere) di 99 sindacalisti colombiani e 1americano uccisi in questi anni. il mio messaggio e’: boicottiamo queste multinazionali sporche di sangue direttamente o indirettamente apriamo gli occhi e non crediamo a niente di quello che la tv ci lascia vedere, x loro noi siamo ancora come la famiglia felice del mulino bianco,dobbiamo tutti insieme riprenderci il potere decisionale in mano senza condizionamenti esterni e di parte solo in questo modo le varie aziende sopra citate e tutte quelle come loro avranno + rispetto del consumatore e sopratutto del genere umano. grazie ciao
3. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 17:18
Rispondo a chi chiede se queste denunce alla Nestle’ siano vere e come mai saltano fuori ora (ma perche’ non mettete mai il vostro nome?).
Le denunce alla Nestle’ vanno avanti a 130 anni e ci sono in tutto il mondo gruppi di volontari che si occupano quasi solo del boicottaggio di questa multinazionale che e’ una delle piu’ feroci e sanguinarie della Terra. Basta cercare Nestle’ su un qualunque motore di ricerca , per esempio google, per avere una idea della quantita’ di forze umane che combattono contro i crimini della Nastle’. Non c’e’ no global sulla faccia della terra che non sappia che cosa abbiano fatto Nestle’, Coca Cola, Macdonald e altri...
A Bruxelles ci sono addirittura dei tour turistici col pulmann che portano i turisti a vedere le sedi delle piu’ sanguinarie corporation del mondo illustrandone i crimini e su di esse sono stati fatti articoli, saggi, ricerche, denunce, libri, film e documentari (mai visto o letto The corporation? eppure e’ passato per tutti i cinema). Ma le cose del mondo sono tante, non se ne puo’ parlare tutti i giorni e anzi i nostri giornali e le nostre televisioni evitano con interessata cura di parlarne, e’ chiaro che se uno si occupa solo di Albano, della Lecciso, del Milan e dell’isola die famosi o del delitt di Cogne, e’ difficile che sappia quali nefandezze accadano nel mondo, cosi’ accade che molti si contentino di una informazione molto leggera e omologata da talk show e cada poi dalle nuvole quando comincia a scoprire che la realta’ non e’ quella cosa colorata che appare negli spot pubblicitari.
Ma le cose esistono anche se non le sappiamo. E c’e’ sempre per tutti un momento in cui cominciamo a sapere. Bene. Prima o poi gli occhi bisogna aprirlii!
Quando un bambino molto piccolo gioca a nascondersi e’ facile che si copra gli occhi credendo magicamente che se lui non vede, il mondo non lo vede, ma il mondo esiste anche fuori del suo sguardo e le cose esistono anche se non le sappiamo. La tv e’ come una mano che ci chiude gli occhi per mostrarci una realta’ inesistente, cinguettante e gaia, ma la realta’ vera e’ molto diversa.
(prova a leggere un vecchio ma ottimo libro: Fahrenheit 451 di Ray Bradbury , lo trovi in ogni biblioteca, e’ fantascienza ma ci sta descrivendo come siamo oggi).
Se in tutto il mondo c’e’ un cosi’ grande e diffuso attacco al neoliberismo e’ proprio per questo.
Possiamo non sapere le cose ma accadono lo stesso.
In quanto alla stampa, la stampa drome, non informa e diseduca, ma ogni tanto accade qualcosa di piu’ scandaloso del solito che ci tocca da vicino ed ecco che i giornali si degnano di fare qualche articolo all’acqua di rose e anche i piu’ ignari soporono qualche altarino e si svegliano dal loro sonno di rose.
Ma difficilmente i giornali ci parleranno di quello che non tocchiamo, delle migliaia di dighe per esempio volute dalla Banca Mondiale che hanno affamato milioni di persone e hanno contribuito a peggiorare il clima del mondo, ma anche qualcosa che ci tocca da vicino come gli OGM che ormai sono entrati nella nostra alimentazione non troveranno mai spazio nell’informazione comune dei media perche’ ci sono dietro interessi troppo grossi e segreti che si debbono tutelare.
Per fortuna che c’e’ internet, ma molte cose saremo condannati a non saperle per sempre.
ciao
viviana
4. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 21:11
Questo articolo contiene una serie di imprecisioni grossissime. Prima fra tutte che la Findus non è assolutamente della Nestle.
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 26 novembre 2005, 21:34
Le responsabilità della Nestlé
"Trincerarsi dietro il paravento del libero mercato è ridicolo oltre che assurdo: con la stessa giustificazione si è trasformato il Terzo Mondo in un’enorme pattumiera dei paesi industrializzati. Nel caso del latte artificiale è ancora peggio: la Nestlé spaccia addirittura per ‘’aiuti’’ le sue scorrette pratiche di Marketing"
(Dijbril Diallo, consigliere speciale dell’UNICEF)
In questo secolo è dilagato l’uso di alimenti per neonati. Un esempio è dato dal Cile: la percentuale di neonati allattati al seno è crollata dal 95% al 20% nel periodo 1950-1970. Altro esempio in Nigeria. dove i bambini venivano allattati fino all’età di circa quattro anni; con l’avvento degli alimenti artificiali, l’allattamento al seno smise, nel 70% dei casi, alla età di quattro mesi. In entrambi i casi le donne credevano fermamente ai vantaggi del latte in polvere e dicevano di essere state consigliate dal personale medico. Questo cambiamento di costumi è dovuto all’influenza esercitata dai produttori di latte in polvere. Questi, infatti, pubblicizzano il latte in polvere non come un sostituto del latte materno nei casi estremi in cui esso non possa essere usato (madre deceduta o gravemente malata, abbandono), ma come simbolo di progresso e di salute a priori. Oltre a distribuire cartelloni pubblicitari recanti immagini di bambini sani e paffuti negli ospedali, le ditte produttrici si mettono in contatto con i medici locali. Organizzando corsi e seminari per il personale sanitario fanno entrare in uso i loro prodotti negli ospedali. I rappresentanti delle ditte arrivavano a fingersi infermieri per convincere le donne incinte a comprare il prodotto commercializzato. In questo sono molto facilitati dalla carenza di informazioni mediche (spesso le uniche disponibili sono proprio quelle fornite dalle ditte produttrici).
Viveri "Gratis"
Una delle più redditizie tattiche di marketing usate è di dare gratis il latte per bambini o i sostituti agli ospedali e ai reparti maternità. In molti casi, viene dato abbastanza latte perché tutti i bambini nati all’ospedale siano allattati con il biberon. Alle madri viene spesso dato anche un barattolo campione da portare a casa. Dare il latte con il biberon ai neonati fa sì che il latte materno venga progressivamente a mancare e l’allattamento al seno diventi impraticabile. Di conseguenza il bambino diventa dipendente del latte artificiale. Una volta a casa, le madri non ricevono più il latte gratis, ma se lo devono comprare. Da questo nascono da una parte i profitti della multinazionale, dall’altra malattie e denutrizione con le loro spaventose conseguenze.
Tecniche di marketing irresponsabili
I campioni gratuiti agli ospedali sono solo una strada per dare ai bambini il latte artificiale. Noi speriamo che le nostre campagne obblighino le compagnie a smettere presto di utilizzare questa tattica. Comunque, Nestlé e molte altre compagnie adoperano molte altre tattiche per persuadere le madri ed il personale medico a preferire l’allattamento artificiale. Queste includono:
Promozione del latte per bambini al personale medico
Le compagnie sanno che, persuadendo il personale medico a raccomandare il loro latte, ottengono un appoggio determinante. Ciò è molto più efficace che convincere le madri singolarmente: un medico, con la sua autorevolezza, influenza fortemente i comportamenti delle madri, quindi convincere un medico significa assicurarsi praticamente tutte le sue pazienti. Inoltre il tempo dei medici viene sprecato in visite di rappresentanti invece di essere usato per scopi più proficui. Le compagnie, in più, spesso distribuiscono informazioni tendenziose ai medici: queste sono le uniche che molti riescono a ricevere.
Pubblicità negli ospedali
Praticamente tutte le madri possono allattare al seno se vengono loro forniti i giusti avvertimenti ed aiuti. Ma la loro fiducia verso l’allattamento naturale è minata dall’aggressiva pubblicità del latte in polvere. La pubblicità del latte per bambini nelle corsie o attraverso la distribuzione di volantini negli ospedali, implica inoltre la complicità del personale sanitario.
Pubblicità latte per il proseguimento
Il latte per il proseguimento è giudicato dall’Assemblea Mondiale per la Sanità come "non necessario" e non salutare per i bambini sotto i 6 mesi. In molti paesi Nestlé e le altre compagnie consigliano sull’etichetta e nelle loro pubblicità il "latte per il proseguimento" per i bambini a partire da 4 mesi.
Disorientamento delle madri e del personale medico
Chiamando e confezionando il suo latte per il proseguimento nella stessa maniera in cui chiama e confeziona il latte in polvere. In Pakistan, ad esempio, il latte per il proseguimento viene spesso erroneamente prescritto per i neonati.
Influenze sui governi che vogliono proteggere l’allattamento al seno per legge
Le multinazionali sono molto potenti e riescono ad esercitare un’influenza considerevole sui governi. La pressione esercitata dalle società per il latte in polvere ha ritardato e indebolito la legislazione da parte di molti governi e ha convinto le altre compagnie che l’industria può regolarsi indipendentemente dalla legislazione dei governi.
Perché proprio Nestlé?
Molte compagnie produttrici di latte in polvere, tra cui Nestlé, Gerber, Milco, Nutricia, Milupa, Humana, Abbot, Plasmon, Mellin, Mead Johnson e Wyeth, violano il Codice Internazionale. Il numero di infrazioni registrato per ogni compagnia non dipende dalla loro particolare "cattiveria", ma dalle quote di mercato che controllano in ogni paese. Nestlé, la multinazionale più potente del mondo nel campo agro alimentare, vende il 25% dei suoi prodotti nel Sud del Mondo e controlla circa il 35-50% del mercato globale del cibo per bambini, indirizzando tendenze di marketing che influenzano le altre ditte. Nestlé ricorre a irresponsabili tecniche di marketing - violando il Codice Internazionale redatto da UNICEF e OMS - più spesso di ogni suo concorrente.
www.ribn.it
2. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 27 novembre 2005, 08:17
Ringrazio l’associazione boicotta Nestle’ per il suo chiarissimo articolo, ho provveduto a postarlo in tutti i siti che conosco
viviana
3. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 27 novembre 2005, 09:21
Scoprire di chi sia la proprieta’ di un prodotto e’ una cosa alquanto difficile, le corporation creano scatole cinesi molto intricate per scollegare i singoli prodotti dai reali proprietari. Nel mondo no global c’e’ anche chi si dedica unicamente al compito di districare questi reti di occultamento.
Nel Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Francesco Gesualdi a Vecchiano (Pisa) ci sono ricercatori che lavorano continuamente proprio al compito di svelare i comportamenti criminosi o occulti delle multinazionali e la prima via per farlo e’ aprire le scatole cinesi, che ci sono per le imprese come per i capitali, e che permettono alti gradi di irresponsabilita’ e di impunita’ ai potenti del mondo.
Ma, lo ripeto, arrivare al bandolo della matassa e’ tutt’altro che facile. Spesso nemmeno chi lavora in una precisa azienda sa veramente quale ne sia la proprieta’. Per cui prima di dire che questo o quel prodotto non sono di questa o quella multinazionale bisogna andare molto cauti.
Uno dei principali oggetti di studio del mondo no global sono le multinazionali, proprio perche’ il loro perverso neoliberismo sta portando il mondo alla rovina e proprio perche’ il loro modello di arricchimento inconsulto non e’ piu’ sostenibile per il pianeta e per l’umanita’ che lo abita.
Da queste ricerche sulle corporazioni escono libri di spessore notevole la cui validita’ e’ riconosciuta in tutto il mondo.
Il piu’ agile e’ conosciuto e’ "La "guida al consumo critico" (EMI) che viene continuamente aggiornata, anche perche’ spesso i prodotti cambiano di mano. Se chiedete in qualunque libreria l’ultima edizione potete vedere che le migliaia di prodotti alimentari in vendita appartengono a poco meno di 200 imprese e potreste avere delle sorprese su prodotti che ceredevate italiani o di prorpieta’ diverse.
Provate a leggere http://italy.peacelink.org/consumo/articles/art_2433.html
o a iscrivervi al gruppo Consumo Critico
Nel mondo no global si sta diffondendo il consumatore critico, quello, cioe’, che seleziona gli acquisti eliminando le imprese ree nel mondo di gravi atti contro l’uomo e la natura. La Nestle’ e’ una di queste.
Marx disse che la struttura base e’ quella economica e che le altre sono sovrastrutture. Si puo’ avere una visione del mondo piu’ idealistica, tuttavia e’ innegabile che l’economia e’ ormai la base della politica, al punto che i due campi non sono piu’ distinguibili. Se fare poliitica significa avere una precisa visione economica, facendo economia (dunque anche consumo e acquisto) si fa per forza politica. E poiche’ viviamo in un mondo ad avanzato grado di neoliberismo dove la politica viene fatta dai grandi gruppi conomici multinazionali (armi, idrocarburi, alimenti, prodotti chimici...) diversificare gli acquisti e cambiare il modello di vita significa favorire o danneggiare questi potentati economici, entrando direttamente nell’unica cosa che ad essi interessa: il profitto. Di qui le grandi campagne di boicottaggio dei prodotti e di denunzia dei crimini.
Consumo critico ha ridotto a 39 le aziende accettabili e non no global che si rispetti riduce i suoi acquisti a quelle. Oltre alla variazione sugli acquisti viene messo a punto un modello di vita che riposa sulla sobrieta’, sull’eliminazione di consumi inutili o dannosi, su scelte produttive autarchiche.
Il modello di vita di Gesualdi a me sembra un po’ difficile da mantenere, e’ quasi monastico, ma in Italia moltissimi lo seguono, non solo variando i consumi o producendo in casa molti prodotti, ma in molti modi possibili, per esempio gli acquisti di gruppo per famiglie associate, lo scavalcamento della filiera per acquistare direttamente dal produttore (agricolo per esempio), la riduzione degli sprechi, la riduzione delle bollette domestiche, l’uso di prodotti ecologici, il riciclo, la costruzione di case di un certo tipo, i cambiamenti nel sistema dei trasporti, il volontariato verso il etrzo mondo, o l’handicap, o la tossicodipendenza, o i migranti, la banca del tempo, le pressioni sulle imprese perche’ adottino responsabilita’ etiche, i nuovi municipi per l’esercizio di una democrazia partecipata, i cambi climatici, i sistemi informatici gratuiti come Linux, le pressione ai comuni perche’ non si facciano sponsorizzare da multinazionali sgradite o perche’ non usino nei consumi pubblici (si pensi ai distributori in uffici o scuole) prodotti al bando, la lotta agli OGM, la difesa di beni fondamentali come l’acqua.... Non c’e’ oggetto del mondo che non abbia i suoi gruppi di ricerca e le sue azioni di lotta. La Rete e’ formata da Nodi, cioe’ da gruppi diffusi in tutto il mondo, ognuno dei quali e’ autonomo e responsabile e si occupa principalmente di un obiettivo, ci sono gruppi di ogni tipo, ho scoperto che ci sono addirittura dei gruppi che si occupano principalmente delle migrazioni delle cavallette e altri che fanno da forza di interposizione pacifica nelle guerre... ! La distribuzione della Rete in Nodi costiuiisce dal punto di vista sociologico e politico un nuovo modello di potere diffuso e non piu’ gerarchico, molto agevole e pratico di grande efficienza.
Nel caso specifico degli acquisti, lo scopo non e’ consumare di piu’, ma consumare meno e meglio e incidere sulle multinazionali piu’ efferate. Per questo all’interno del movimento ci sono gruppi come questo che svela i crimini della Nestle’, come ci sono gruppi sulla Coca Cola o sulla Mc Donald o altro. Del resto nessuno puo’ negare che non potremo continuare all’infinito a incitare al consumismo e che abbiamo gia’ superato la vetta della crescita per una recessione che colpira’ tutto il globo modificando profondamente tutte le nostre abitudini. Il modello neoliberista non e’ un modello sostenibile e ci si deve apprestare a un grande cambiamento.
Variare gli acquisti puo’ essere’ il primo punto. Zanotelli dice: "Quando compri, dai un voto".
In questo mondo e’ chiaro che la diffusione di informazione e’ al primo posto, perche’ piu’ siamo meglio facciamo. I grandi forum mondiali ci dicono che questo grande movimento sta avanzando e la cosa succede anche se i media fingono di rimuoverlo ignorandolo.
Se un numero abbastanza grande di acquirenti cambia i propri acquisti, cio’ costituisce una molla che una multinazionale non puo’ ignorare, ma quello che nessuno sa e’ che basta una lieve flessione negativa, non occorrono nemmeno grandi numeri, perche’ questa si proietterebbe in una forte flessione dei titoli azionari creando un trend molti spiacevole, che modifica per forza la condotta dell’impresa.’
Faccio un esempio: Francesco Gesualdi che e’ molto noto alle imprese del mondo ha fatto ridurre il sistema di sfruttamento quasi schiavistico che la Del Monte aveva nelle sue piantagioni, semplicemente minacciando una riduzione degli acquisti con una campagna di boicottaggio attraverso internet (tutto questo e’ apparso in un servizio di Report), poco tempo lo stesso in sole tre settimane ha convinto la Coop a mantenere l’etichetta sulla trasparenza dei componenti sui suoi prodotti che la Coop voleva occultare. Migliaia di mail di protesta sono arrivate alla diriezione della Coop, dopodiche’ l’azienda ha cambiato le sue direttive. Diciamo che la Coop tiene molto ad avere buoni rapporti col mondo no global, e tiene molto a mostrare una eticita’ di impresa (per es. offre prodotti equosolidali, o la farina di Libera, tratta bene il personale ecc.).
Possiamo star certi che la nuova campagna contro la Nestle’ portera’ a una riduzione degli acquisti natalizi del panettone Motta e a una riduzione degli acquisti del latte in polvere.
Insomma ognuno di noi e’ una persona che puo’ lottare per un mondo migliore, non lo fa con le armi o la violenza , puo’ farlo semplicemente anche con lo stile di vita, diffondendo informazione e modificando i propri consumi. E vi assicuro che il risultato non e’ una cosa da poco.
viviana
5. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 29 novembre 2005, 09:31
mah, al di là del fatto che mi pare occorra verificare se veramente tutti i marchi elencati nell’articolo siano effettivamente della Nestlè, al di là del fatto ancora che ,come la Nestlè, si comportano in pratica tutte le multinazionali dell’industria alimentare ( o vogliamo sostenere che vi sono multinazionali che gestiscono il proprio business in modo etico ?) , al di là ancora del fatto che il boicottaggio sistematico dei prodotti di una ditta mi pare un modo di comportarsi ingenuo ed un po’ liceale. Al di là di tutto questo, dato per ammesso che il boicottaggio riesca e che quindi tutti i consumatori non comprino il panettone Motta , ma acquistino quello delle Tre Marie che è eticamente corretto ( nomen omen....) oppure il Balocco o passino definitivamente all’acquisto del Pandoro Bauli , mi spiegate perchè dobbiamo mandare in cassa integrazione operai e tecnici che producono il Motta ?
buster brown
1. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 29 novembre 2005, 11:23
Caro Buster
gli operai perderanno il loro posto di lavoro non a causa di questo o quel boicottaggio ma causa della delocalizzazione o di altre belle pensate relative alla globalizzazione neoliberista volute dal WTO e dalla BM.
A Bologna altre due aziende hanno chiuso questa settimana perche’ trasferiscono la produzione in Cina. E nel nord est c’e’ una vera e propria corsa alla delocalizzazione in Cina o in paesi dell’est, e non credo che questo manterra’ i livelli di occupazione attuali. Non mi pare che il campanilismo della Lega sia stato a favore del lavoro italiano. Se uno e’ coerente deve guardare tutta la situazione nel suo insieme, altrimenti con la scusa dei posti di lavoro manteniamo anche le sedi di tortura o le fabbriche di bombe al fosforo.
Non e’ assolutamente vero che le aziende produttrici sono tutte uguali, le differenze ci sono e come... e si possono verificare, se solo si vuol farlo. Ci sono imprese piu’ virtuose e altre, come la Nestle’ o la Coca Cola, che sono assolutamente assassine.
Inoltre e’ possibilissimo vedere a quale multinazionale appartengono ormai marche di prodotti che sembrano italiani ma non lo sono, il mondo presenta molta piu’ trasparenza di quelo che tu credi. Le cose non si sanno solo se non si vogliono sapere.
Dunque, dovendo scegliere, in ogni caso, e’ sempre meglio andare su prodotti freschi e non su prodotti che magari sono vecchi di due o tre anni come i panettoni Motta e reggono solo grazie ai conservanti ed e’ sempre meglio scegliere prodotti locali, perche’ quello e’ il vero modo per mantenere posti di lavoro in Italia, una multinazionale se ne frega dei nostri posti di lavoro e sposta la produzione dove ha costi piu’ bassi e dove puo’ fregarsene delle tutele del lavoro, in pratica si sposta dove puo’ imporre un lavoro da schiavi di poco sopra al miinimo di sopravvivenza.
In quanto all’appartenenza di questa o quella marca basta comprare, come abbiamo detto, la guida al consumo critico della EMI che presenta grandissima serieta’ e gode di unanime riconoscimento.
Le cose difficili le fa solo chi non si muove, chi vuol fare sa e fa. Nel mondo di oggi la disinformazione e’ solo frutto di pigrizia.
Circa il boicottaggio di certi prodotti, se sono decine di anni che questo sistema avanza nel mondo, vuol dire che i risultati ci sono, occorre incrementare ancora di piu’ l’informazione ma gia’ milioni di persone non mettono certi prodotti nei loro acquisti, dunque il movimento avanza, deve solo crescere di piu’. Le imprese non hanno alcun piacere che si sappia che uccidono i sindacalisti o sfruttano lavoro minorile o usano fattori scadenti o inquinano l’ambiente o producono la morte di bambini, intendono addomesticare i nostri cervelli con i miraggi pubblicitari, ma via via che l’informazione passa, aumenta la sensibilizzazione della gente e si diversificano gli stili di vita rispetto a un consumismo sfrenato, senza critica, disinformato e totalmente acefalo.
Se l’economia e’ la molla ormai di pace e guerra, benessere e malessere, e’ sul piano economico che si attua la lotta a un sistema perverso, ed e’ acquisendo la consapevolezza che anche il numero e’ una forza che potremo modificare questo sistema che sta distruggendo il mondo. Aumentano sempre piu’ le persone che non si lasciano irretire alle sirene della pubblicita’,
Il codice di condotta etico per le imprese ha fatto molti passi avanti, certo procede lentamente anche perche’ la linea dominante l’Europa al momento sia da destra che da sinistra e’ neoliberista (basta vedere Prodi o D’Alema) e certo se tutti la penserebbero come te il consumo critico andrebbe del tutto a fondo, ma invece ci sono milioni di persone che operano in senso diverso e il mutamento avanza piano, molto piu’ piano di quanto vorremmo, ma procede.
In Italia siamo molto molto indietro grazie a questo perverso sistema dei media e alla collusione diabolica che si e’ determinata tra destra e sinistra, ma in molti paesi come l’Inghilterra si sta diffondendo uno spirito ecologico e no global che sta cambiando gli stili di vita, Il codice di condotta etica per le imprese e’ un passo importante (mia figlia ha fatto un master sulla reponsabilita’ etica d’imrpesa tenuto da docenti universitari italiani e ci sono molti studi in proposito in tutto il mondo, gli economisti non ne possono piu’ prescindere), al momento l’Europa ne ha tenuto conto anche se siamo a livello di raccomandazione e non di cogenza, ma cominciano a girare certificazioni etiche come l’SA 80000 che trovano particolare ascolto nei municipi e si stanno diffondendo presso le amministrazioni, la cosa e’ positiva perche’ se le amministrazioni pubbliche diversificano anch’esse i consumi, si possono dare forti scosse al sistema produttivo (dai municipi dipendono gli acquisti di ospedali, mense, scuole ecc.)
Il tuo nichilismo non aiuta, non so cosa vorresti fare tu, forse lasciare che le cose vadano al peggio senza intervenire, o credi ancora che il neoliberismo sia l’optimum per i popoli di questo mondo, oppure speri nel voto e in questo o quel partito, oppure credi che il mondo possa essere cambiato col terrorismo o le bombe molotov. Ognuno ha la sua opinione, Io non sono una neocons, e non sono una terrorista. Spero solo che vinca il pensiero migliore per tutti. Una cosa e’ certa: di nichilismo non e’ mai migliorato nessuno.
saluti
viviana
2. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 29 novembre 2005, 18:00
La sostanza chimica presente in confezioni di latte, panna e succhi di frutta
inviato un esposto alle procure di Milano, Bologna, Parma, Verona
Itx, altri prodotti contaminati
la denuncia di Altroconsumo
"Necessario l’immediato ritiro dal mercato dei lotti di riferimento"
ROMA - Dopo la Nestlé e la Milupa, altri prodotti rischiano di finire nella bufera per la presenza di Itx, la sostanza chimica che ha contaminato il latte artificale per neonato. Le analisi di laboratorio concluse oggi da Altrocunsumo, l’associazione indipendente di consumatori, confermano infatti che tutti i prodotti alimentari confezionati in tetrapak - quindi non solo il latte artificiale per neonati - possono essere contaminati dalla sostanza.
Altroconsumo ha preso in considerazione venticinque prodotti fra succhi di frutta, latte uht, panna da cucina, tutti confezionati in tetrapak, e su nove campioni le analisi hanno riscontrato la presenza di isopropil tioxantone. Il presidente dell’associazione, Paolo Martinello, sottolinea la necessità che i lotti di riferimento dei prodotti positivi alle analisi siano ritirati immediatamente dal mercato, ma aggiunge che "i consumatori di tutta Europa devono sapere cosa hanno ingerito sinora: dunque bisogna conoscere quali siano gli effetti tossicologici definitivi della sostanza chimica itx. Chiediamo risposte - si legge in un comunicato diffuso dall’organizzazione - alle istituzioni europee e italiane".
Altrocunsumo ha presentato un esposto alle procure di Bologna, Milano, Parma, Verona, e ai Nas, oltre che al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e alla procura di Ascolti Piceno, che sta conducendo l’inchiesta avviata dopo il riscontro della presenza di Itx nel latte Nestlé e Milupa.
Con lo stesso comunicato, Altrocunsumo ha diffuso anche la lista (con lotti di riferimento e data di scadenza) dei prodotti risultati posivivi ai test di laboratorio. Si tratterebbe della panna da cucina uht a lunga conservazione Parmalat (confezione 3x125, data scadenza 12/3/2006, lotto e 20.34.267), del latte uht a lunga conservazione c.L. Milano (formato 500, scad. 14/1/2006, lotto l s52904), dell’alimento per bambini a base di latte Milupa Babymil- latte di crescita, (conf. 500, scad. 2/5/2006, lotto c), dei succhi di frutta Del Monte Quality all’albicocca (conf. 3x200, scad. 3/8/2006, lotto d054.2D), Derby Blue all’albicocca (conf. 6x200, scad. 17/10/2006, lotto ld199c-a), Santal Up all’albicocca (conf. 3x200, scad. 25/5/2006, lotto b ld270), Skipper- Zuegg junior all’albicocca (conf. 4x200, scad. 20/10/2006, lotto l529313.43), Valfrutta all’albicocca mediterranea (conf. 6x200, scad. 20/9/2006, lotto ld172a-a), di bevande a base di latte Carrefour frutta e latte-pesca, albicocca (conf. 3x200, scad. mar-06, lotto d258a).
(29 novembre 2005) www.repubblica.it
6. > Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 18 dicembre 2005, 16:00
signori fate attenzione. A me sembra che berni e sasso non siano prodotti di nestlè da qualche tempo, come di sicuro non sono nestlè i prodotti findus e nestea. vi saluto
7. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 1 aprile 2009, 12:23, di andrea
Buongiorno, trovandomi casualmente a leggere questo articolo ad oltre tre anni dalla sua pubblicazione porta certamente a riflettere sulla costante attualità di tematiche di questo tipo. Leggendo pero’ quanto scritto, condividendo umanamente l’intolleranza verso "sopprusi e accanimenti", o presunti tali, chiunque siano gli artefici e le vittime, alcune riflessioni mi sorgono spontanee, in particolare sulla questione del risarcimento chiesto all’Etiopia di cui si parla. Seguendo la logica dell’autrice di questo articolo sarebbe lecito chiedere un risarcimento economico solo se il reddito della "parte lesa" è inferiore a quello dello di chi ha causato il dolo. Paradossalmente, e banalizzando, prima di chiedere un risarcimento per un danno provocato alla nostra auto dovremmo confrontare il nostro 730 con quello della persona che ci ha tamponato. Mi viene inoltre da chiedere se i diritti dei lavoratori della Nestlé siano effettivamente trascurabili: nell’ipotesi di riuscire a boicottare i prodotti di questa azienda certamente a farne le spese sarebbero anzitutto i suoi lavoratori.
In altre parole è giusto sollevare queste problematiche e cercare delle soluzioni ma, forse, sarebbe auspicabile individuare correttamente le cause e le responsabilità tali situazioni.
8. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 8 maggio 2009, 14:33, di damiano elvis
i messaggi delle persone come te non servono a niente, vai a lavorare che e meglio! lunga vita alla nestle che da lavoro a milioni di persone.ciao.damiano
1. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 8 maggio 2009, 19:09
Pure Cosa Nostra dà lavoro ad un sacco di gente .....
2. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 4 giugno 2009, 07:50, di alberto
il panettone motta non è piu della nestlè !
9. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 4 agosto 2009, 21:54, di Chriss
La findus non fa parte del gruppo Nestlè ma è di proprietà del gruppo Unilever (come l’Algida)!! La Motta/Alemagna è parte del gruppo Bauli... Informarsi prima di scrivere!
1. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 4 agosto 2009, 21:58
Non la Findus ... ma Motta ed Alemagna all’epoca ormai lontana di questo articolo erano effettivamente della Nestlè ....
2. Non comprare panettone Motta. E’ della Nestle’, 19 luglio 2014, 22:34, di Andrea
Sapete in italia ( non è un caso che lo scrivo con la minuscola ) quanti padri di famiglia lavorano per i marchi e le aziende da voi citate?
Circa 8000 .... Boicottatela .... così incrementeremo nel nostro paesino altri papà che non sapranno cosa fare per dar da mangiare ai loro figli!!!!
Solo in italia esistono certe cose ....