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Italiani sempre più indebitati, piu 15% nel 2005
Publie le sabato 4 febbraio 2006 par Open-PublishingDazibao Economia-Budget Povertà Keoma
Ricerca della Cgia di Mestre: in media una famiglia è in rosso di oltre 12 mila euro.
Il record a Bolzano, poi Roma e Milano
di Keoma
Le famiglie italiane stringono la cinghia di fronte al carovita, ma sembrano non farcela comunque dato che il loro indebitamento bancario in un anno è cresciuto del 15,3%, toccando (giugno 2005) la quota media di 12.332,94 euro. Contro i 10.444,8 del 2004. Lo rivela una ricerca degli artigiani della Cgia di Mestre.
Nella classifica tra province, sono le famiglie di Bolzano le più esposte con il sistema creditizio, con un indebitamento medio di 18.543 euro, seguite da quelle di Roma (18.267,65 euro), Milano 18.173,54 euro e Trento 17.021,44 euro.
Ma, accanto alle quantità di indebitamento in termini assoluti, la Cgia ha analizzato anche l’incremento in percentuale di mutui e prestiti accesi dalle famiglie. Così, rispetto ad un aumento medio nazionale del 15,31%, emerge che la crescita maggiore è quella delle famiglie romane: più 21,78%. Seguono quelle di Brescia (20,90%), di Napoli (19,81%), di Mantova (19,41%). Significativi anche gli incrementi di Caserta (19,22%), Pesaro Urbino (19,17%), Viterbo (18,16%), Arezzo (17,85%) e Como (17,67%). In sostanza, se i record assoluti dell’indebitamento vanno al centro e al nord, i primati dell’incremento vanno al centro sud.
Sul fronte opposto, il fanalino di coda degli incrementi dell’indebitamento delle famiglie è Ferrara (5,40%), il penultimo posto spetta a Potenza (7,32%), preceduta da Rovigo (8,14%), Massa Carrara (8,63%, Matera (8,90%), e Trieste (9,27%). Passando all’indebitamento in termini assoluti, vediamo che in coda (cioè tra le meno indebitate) ci sono tutte le province del sud. Si va dall’ultima, Avellino, dove l’indebitamento delle famiglie con le banche nel 2005 è arrivato a quota 5.303,23 euro, a Vibo Valentia (5.429,17 euro), a Isernia (5.608,58 euro). Per poi passare a Benevento (5.632,58 euro), Reggio Calabria (5.785,44 euro) ed Enna (5.797,70 euro).
Insomma ci troviamo di fronte ad un quadro abbastanza chiaro di impoverimento che fa oggettivamente a pugni con la descrizione edulcorata che cercadi farne l’ attuale ( speriamo ancora per poco ) Premier italiano, nelle ormai innumerevoli apparizioni radiotelevisive e sui manifesti 6x6 in cui cerca addirittura di accusare l’ opposizione di un atteggiamento "jettatorio" rispetto alla reale, per lui scintillante, situazione economica dell’Italia.