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Grazie Lidia

Publie le mercoledì 7 giugno 2006 par Open-Publishing
21 commenti

Dazibao Movimenti Guerre-Conflitti Governi Gennaro Carotenuto Lidia Menapace

di Gennaro Carotenuto

Grazie Lidia* per le tue dichiarazioni "fortemente lesive della dignità e del prestigio delle nostre forze armate e della loro insostituibile funzione di pace", come l’UDC ha definito il tuo affermare che le "gloriose" frecce tricolori sarebbero uno spreco.

Apriti cielo.

Abbiamo bisogno di mille dichiarazioni come le tue. Il blitz con il quale le destre e IDV hanno impedito la tua elezione a presidente della commissione difesa testimonia una volta di più la loro cultura militarista e la necessità di una rivoluzione di Pace.

* Prima che qualcuno me lo faccia notare come "conflitto d’interessi", Lidia Menapace è autrice -e ne sono onorato- della più bella recensione al mio Franco e Mussolini.

http://www.gennarocarotenuto.it


Commissione Senato, ieri l’elezione dell’esponente di Prc
appariva certa. Oggi, a sorpresa, è passato il rappresentante Idv

Difesa, bocciata la Menapace la Cdl vota per De Gregorio

Ed è scontro. Esulta il centrodestro: "Adesso è dei nostri"
Di Pietro dice di non saperne nulla: "Deve subito dimettersi"

ROMA - Blitz della Cdl in Commissione Difesa del Senato. Ieri sembrava scontata la vittoria di Lidia Menapace, ottantaduenne candidata del Prc alla presidenza. Invece oggi è stato eletto il senatore dell’Italia dei Valori Sergio De Gregorio, con 13 voti, contro gli 11 ottenuti senatrice di Rifondazione. La votazione si è conclusa al terzo giro, preceduta dalle due "fumate nere" di ieri. Ed è subito esplosa la polemica: i senatori del centrodestra esultano e assicurano che De Gregorio "è ormai uno dei nostri". Dall’altra parte arrivano pesanti accuse di "mercimonio" e richieste di dimissioni immediate. De Gregorio chiama in causa il suo leader Di Pietro: "Sapeva tutto". Il ministro delle infrastrutture smentisce: "Non è vero. Deve dimettersi subito". Ma riguardo all’ipotesi di dimissioni dal neoeletto presidente De Gregorio arriva un secco "non se ne parla proprio".

La vicenda. La Menapace, ex-partigiana e da sempre pacifista convinta, era sotto accusa per le dichiarazioni sulle Frecce Tricolori, definite da lei "inutili, uno spreco". Il portavoce nazionale dell’Udc, Michele Vietti, le aveva risposto prima della votazione: "L’Udc condanna le dichiarazioni fortemente lesive della dignità e del prestigio delle nostre forze armate e della loro insostituibile funzione di pace". Un appello chiaro affinché "la presidenza della commissione Difesa di Palazzo Madama venisse affidata a una figura diversa dalla senatrice Menapace, capace di interpretare il suo ruolo in maniera istituzionale e non faziosa".

Poi, questa mattina, il voto. Non c’erano state avvisaglie e gli undici senatori del centrosinistra (De Gregorio escluso) hanno votato Menapace che, data l’età (82 anni) era data per sicura nel caso prevedibile di pareggio (12 a 12). Ma i dodici senatori della Cdl, ai quali si è aggiunto De Gregorio, hanno riversato i loro voti sull’uomo dell’Idv e l’hanno eletto alla presidenza. Subito è esplosa la polemica con scambi di accuse pesantissimi.

Parla la Menapace. La senatrice di Rifondazione è apparsa serena subito dopo il voto (era stata eletta segretario della stessa commissione), ma non per questo meno battagliera: "Continuo a fare parte delle commissione Difesa, da qui non mi toglie nessuno, proseguirò comunque le mie lotte in questa commissione". E ha aggiunto: "Mi aspettavo l’inghippo".

La telefonata nella notte. Esultanza, si diceva nella Cdl e, insieme, l’affermazione di un ruolo decisivo nell’esito del voto accompagnato da alcune rivelazioni. Ecco il capogruppo di Forza Italia Renato Schifani: "FI e la Cdl sono state più che mai compatte nell’impedire l’elezione della Menapace, che sarebbe stato un vero e proprio affronto alle Forze Armate". E stanotte sarebbe stato proprio Schifani a telefonare a De Gregorio per chiedergli se fosse disponibile a diventare il "loro" candidato in commissione Difesa. Lo racconta il senatore forzista Paolo Guzzanti, vecchio amico di De Gregorio che descrive come "un eccellente cronista napoletano che ha fatto un percorso politico prima in Forza Italia, dalla quale è uscito per dissapori personali, e successivamente nella Dc. Per approdare, infine, all’ Italia dei Valori, ma senza crederci troppo...".

Lo scontro nel centrosinistra. E nel centrosinistra partono le inevitabili quanto dure polemiche contro De Gregorio e l’Idv. Il quale, a sorpresa, coinvolge il leader dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro: "Il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro era stato informato di questa operazione che ha portato me alla presidenza della Commissione Difesa, per non lasciarla a una persona come Lidia Menapace, che non ha i nostri stessi valori".

A stretto giro la smentita, durissima, di Di Pietro. Il ministro definisce "stupefacenti" le parole di De Gregorio e lo invita a dimettersi immediatamente, visto che altrimenti risulterebbe come presidente eletto dal centrodestra. Per il leader dell’Idv "la decisione di De Gregorio di farsi votare dal centrodestra appartiene unicamente alla sua personale responsabilità politica, non essendo stato concordato alcun passaggio". "Anzi, per lui l’Idv aveva previsto la presidenza di un’altra commissione" - precisano Di Pietro e Nello Formisano (capogruppo dell’Idv al Senato), che poi prendono ancora di più le distanze da De Gregorio affermando: "Così facendo il candidato si colloca fuori dalla linea politica del nostro partito e dell’Unione".

In dubbio la lealtà di De Gregorio. Ad insinuarlo è Anna Finocchiaro, capogruppo dell’Unione al Senato, per la quale si tratterebbe di "una questione politica, dato che la Menapace, nelle sue dichiarazioni sulle Forze Armate, non ha detto niente di nuovo rispetto alla sua storia politica e personale". La Finocchiaro si scaglia contro De Gregorio accusandolo di scarsa fedeltà e riportando alla luce vecchi dissapori: "Il suo atteggiamento non solo viene meno ai patti, ma anche al dovere di lealtà nei confronti dell’Idv". Mentre, riguardo all’ipotesi prospettata da De Gregorio agli esordi del governo Prodi, di non concedergli la fiducia, la Finocchiaro è lapidaria: "Questa non è altro che la controprova del suo livello di affidabilità nei confronti del suo gruppo politico e dell’Unione intera".

La protesta del Prc. "Che cosa è successo? Che le destre hanno votato un senatore del centrosinistra che si è prestato a questa operazione messa in piedi per tempo...". Il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena commenta così con durezza la vicenda. Per Spena si è trattato di "un volgare mercimonio, un vero colpo di mano. Una candidata come Lidia Menapace, con la sua storia e le sue convinzioni, non ha avuto il gradimento di questo componente del centrosinistra". Non si sbilancia ed evita di prendere parte alle polemiche il presidente della Camera Fausto Bertinotti: "Ho tanto da fare a pensare al mio ruolo e a come esercitarlo in questo equilibrio - tra uomo di parte e rappresentante delle istituzioni - che è bene che mi concentri solo su questo".

Dall’altra parte Gianfranco Fini che si dichiara "compiaciuto perchè il Senato ha reso
impossibile l’elezione di una esponente della sinistra più radicale ed estremista. Evidentemente - ha proseguito - anche una parte del centrosinistra si è accorto che le posizioni radicali e la logica antimilitaristica, espresse dalla Menapace, confliggono con il sentimento della maggioranza del Paese e di Palazzo Madama". E riguardo al comportamento di De Gregorio il presidente di An dimostra indulgenza:"Non lo conosco, ma posso dire che mentre un franco tiratore è sempre un vile, chi invece ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, merita sempre rispetto". Di posizione opposta

Manuela Palermi, presidente del gruppo "insieme con l’Unione, Verdi-Pdci" e capogruppo nella Commissione Difesa, si schiera al fianco della candidata di Rifondazione chiedendo ad alta voce le dimissioni di De Gregorio:"Quello che è accaduto oggi è un atto di gravità inaudita. Chiederò nelle sedi opportune, che il senatore De Gregorio sia invitato a dimettersi da presidente della Commissione Difesa - e conclude - E’ necessario ed urgente un chiarimento all’interno del centrosinistra, e soprattutto con l’Italia dei Valori". Chiarimento che, subito dopo, è arrivato per bocca di Di Pietro.

http://www.repubblica.it/2006/06/se...

Messaggi

  • Congratulazione a Lidia Menapace per essersi espressa contro la prassi delle Frecce Tricolori, per avere detto che andrebbe abolita.

    Piena solidarietà con e grande ammirazione per lei per essere stata bocciata quale capo della
    Commissione Difesa al Senato.

    Chiunque abbia visto l’orrore inutile creato dall’incidente di uno degli aerei delle Frecce a Ramstein, in Germania, dove una novantina di persone morirono solo per avere voluto godersi lo spettacolo delle Tricolori, non confonde più la trasmissione della cultura italiana con il fumo costoso e talvolta inutilmente letale.

    Susanne

    • Io manderei a casa tutti i militari. A cosa servono? Non possono fare missioni di pace. Non sono guerrieri perchè la costituzione vieta la guerra. Non possono nè sfilare, nè rappresentare la nazione Italiana con le Frecce Tricolore senza essere accusati di costare e uccidere. (Quando mai vedremo proibiti anche l’incontri di calcio perchè sono fonti di violenze e perchè la gente può morire quando vi assiste?) Sarebbe un grosso risparmio per il paese e questi poveretti non dovrebbero più subire tutte queste umiliazioni. Sono lavoratori che vengono disprezzati per il lavoro che fanno. In ogni caso, l’esercito è anacronistico. Se serve a impedire le invasioni, è troppo tardi,e ovviamente non puo fare la guerra. Che rimane? Scortare i bambini quando escono di scuola? Che insulto. Poveracci. Quanta gente dovrebbe evitare di scegliere una carriera militare per trovare un posto sicuro! E quanto è amaro trovarsi a fare il militare per quei pochi che lo fanno per amore di patria- e si trovano a sfilare davanti a persone che li disprezzano. Mandiamoli a casa!
      Michele

    • Ricevo da Daniela Degan questo messaggio, che può interessare tutti.
      Doriana

      From: "Walter Mario Angelini" <mario.angelini@
      To: "Daniela DEGAN" <degadan@
      Subject: Pattuglia Acrobatica Nazionale: forse non tutti sanno che...
      Date: Thu, 8 Jun 2006 09:35:12 +0200

      Cara Daniela,

      ho seguito un po’ la discussione innescatasi a seguito delle opinioni espresse dalla
      sig.ra Lidia MENAPACE (il cognome ricorda gli ossimori!) che ha definito (fonte CdS)
      le Frecce Tricolori (=Pattuglia Acrobatica Nazionale-PAN) "inutili, uno spreco, fanno
      baccano e inquinano". Tu sai quanto sono appassionato di volo e rifacendomi a qualche
      ricordo e al sito della difesa aereonautica ti propongo alcune informazioni.

      Non tutti sanno che la PAN fa parte di un reparto operativo della nostra struttura di
      difesa/offesa. Infatti, è parte del 313° Gruppo di stanza all’aereoporto di Rivolto
      (UD). La sua collocazione (nord-est) fu espressione di questa operatività, essendo li
      collocata a presidio della frontiera orientale della Nato.
      Le caratteristiche operative del Gruppo sono quelle del supporto aereo offensivo in
      appoggio alle forze terrestri, ovvero svolgere "missioni operative nel ruolo di caccia
      bombardieri leggeri". Questo compito è permesso dalle caratteristiche dell’aereoplano
      (MB-339A) che è "in grado di trasportare un buon carico di armamento e grazie alle sue
      doti di agilità, può essere proficuamente impiegato come caccia bombardiere in
      conflitti a bassa intensità, oppure in operazioni su scala più vasta, una volta che
      sia stata acquisita la superiorità aerea".

      Il Gruppo ha anche funzioni di addestramento. Infatti, dal disegno che trovi in basso
      puoi rilevare che la cabina è in cosidetta configurazione tandem, ovvero per due
      piloti, dove trovano posto un allievo e uno pilota esperto (un po’ come nelle
      automobili delle scuola guida). Viste le caratteristiche del velivolo e le finalità
      del Gruppo, i piloti sono addestrati a "missioni a bassissima quota in formazione
      tattica, attacchi simulati su presunte postazioni nemiche e manovre di scampo da
      minacce aeree e terrestri". Questo "lavoro" dura circa un anno al termine del quale,
      "dopo il conseguimento delle qualifiche nel tiro aria-suolo con munizionamento da
      esercitazione", prendono la qualifica di ready to combact, ovvero pronti al
      combattimento.
      Preciso che il tiro aria-suolo vuol dire che dall’alto uno spara e dal basso la cosa o
      il CHI riceve lo sparo viene polverizzato (quando da ragazzetto mi resi conto che
      questa sarebbe stata una delle conseguenze di essere pilota militare, e comunque
      dell’essere un militare, ho obiettato prestando il mio tempo allo stato nel servizio
      civile, mentre ho pacificamente continuato a volare per mio conto). Preciso che per chi
      vola la percezione del danno che si provoca o delle vite che si annientano è più
      difficile in quanto si è lontani dall’obiettivo e, nel caso questo coinvolga degli
      umani (militari e non), non se ne può mai cogliere lo sguardo e la storia che si porta
      dietro (ciò permette il più delle volte sonni tranquilli...).

      Perdonami il tecnicismo che ti ho riportato, ma mi è servito per avvicinarmi a quanto
      riferito dalla MENAPACE (ahi! di nuovo l’ossimoro). Le sue affermazioni, visto il suo
      DNA volto alla pace, forse si riconducevano a questi aspetti del 313° reparto volo
      delle nostra aereonautica. Le Frecce Tricolori esistono non tanto in quanto nota di
      colore del nostro Paese, ma perchè organiche al nostro sistema di difesa/offesa.
      Pertanto, le sue affermazioni sono coerenti per chi come noi vorrebbe ridimensionate le
      tradizionali logiche di difesa/offesa e le vorrebbe vedere trasformate in logiche in
      cui lo strumento per raggiungere la Pace non è quello dell’armamento, bensì quello di
      attivare sforzi di ogni sorta per educare/ci alla pace (exducere: tirare fuori - il
      senso della pace e del bene, volenti o nolenti, ce lo portiamo dentro insieme a quello
      del male).

      Esiste poi la nota di colore che rende, l’attività pacifica di tali aerei e piloti,
      spettacolare e unica al mondo (nonostante i rumori e l’inquinamento). Concludo, non
      nascondendoti che tali abilità acrobatiche fanno sempre sollevare in alto il mio
      sguardo quando nei cieli passa la PAN. Non ti nego che pensando a quanto c’è dietro lo
      sguardo diviene amareggiato.

      Con tanto affetto.

      Walter

    • Circa l’utilità dell’esercito, caro Michele, ti rammento che c’è una leggera questione, in qualsiasi stato di diritto, che si chiama "sicurezza": fai un pò tu...

    • E allora possiamo prendere i soldati, cambiare l’uniforme con una tuta arcobaleno ( in fondo era il simbolo della gay-pride, ma nessuno se ne rende conto), sostituire il fucile con una vanga e mandarli come operatori di pace.In quanto alla "sicurezza", ci possiamo affidare alla buona volonta di chi ci vede disarmati, da buon pacifisti. Noi spendiamo il 1,5 % del PIL per la Difesa, ed è già al di sotto della media europea. Se ci saranno altri tagli alla Difesa, veramente andranno in giro con una vanga e le mutande in mano. Non è un modo dignitoso di trattare dei soldati, quindi meglio cambiare nome a quel lavoro.
      Michele

  • non c’era bisogno che citaste in questa sede la recensione al mio libro, ma pace... mena-pace
    gc

  • COMUNICATO STAMPA

    Le associazioni AMID, ASSODIPRO, FICIESSE ed il Nuovo Giornale dei Militari, che annoverano iscritti e lettori operanti nel comparto Difesa e Sicurezza, con il presente comunicato intendono stigmatizzare quanto avvenuto in Senato per l’elezione del Presidente della Commissione Difesa che contribuisce ad incrementare la confusione politica ed istituzionale in atto.

    Inoltre rinnovano la propria stima alla senatrice Lidia MENAPACE e le esprimono tutta la loro solidarietà per la deprecabile evoluzione parlamentare della sua candidatura.
    Non si condividono, infatti, i “timori” espressi da talune forze politiche, rispetto all’assolvimento del ruolo istituzionale cui la sen. Menapace era stata candidata; si condividono, invece, le sue aperture verso un riconoscimento del diritto di autotutela dei cittadini militari e ritengono che il ruolo e la dignità dei cittadini militari, non debbano essere strumentalizzati per fini e strategie politiche, che nulla hanno a che vedere con le concrete aspettative della categoria.

    Apprezzano, altresì, la volontà della senatrice di voler perseverare il suo impegno politico nella Commissione Difesa e dichiarano sin da ora di essere disponibili a fornirle tutta la collaborazione che riterrà utile e necessaria per l’espletamento del suo mandato parlamentare.

    Associazione per i Militari Democratici

    Associazione Solidarietà Diritto e Progresso

    Associazione Finanzieri Cittadini e Società

    Nuovo Giornale dei Militari

  • Grazie Lidia,

    certo per lor signori è meglio tagliare su scuola, sanità, stato sociale e quant’altro che sulla mirabolante spettacolo delle frecce tricolori, degna copertina di un mondo (quello militare italiano) campione in sprechi (vedi l’ospedale di Nassirya) e ruberie (reperti trafugati in Iraq da nostri militari). Ma quanti letti di ospedale, classi, insegnanti, ricerche scientifiche, assistenti, costano le frecce tricolori. Un’ora di volo di tornado (abito vicino a una loro base) qualche anno fa costava 40 milioni di vecchie lire!
    La Russa ha definito Lidia una cretina! Sarà...

    • Sarebbe utile sapere la spesa italiana per la Difesa, in percentuale del PIL (1,5%). Mentre per la sanità si aggira intorno al 8,1%, le pensioni intorno al 14,% e la scuola 4,5%. Una nazione come la Botswana spende 4% del PIL per la difesa, la Gran Bretagna dedica 2,5 % del Pil e la lFrancia dedica 2% alla difesa. Se si crede di cambiare i destini della sanità, la scuola e altro con questo 1,5%, credo che ci si sbagli. Inoltre, si dovrebbe pensare agli uomini impiegati. Per "liberare" questo 1,5% del PIL bisognerebbe mandare tutti a casa. Niente in contrario, ma questo comporterebbe la perdita del posto di lavoro per moltissime persone. Ne vale la pena?Forse li possiamo cambiare uniforme ( magari arcobaleno, che era la bandiera del gay pride) chiamarli "operatori di pace", cosi almeno tengono il loro posto di lavoro. E al posto del fucile, una vanga, per operazioni di soccorso. Questo è l’esercito che il popolo italiano sta chiedendo? Meglio nessun esercito.
      Michele

    • I tuoi dati sono un po’ vecchi, detto questo dovresti anche riportare anche i dati che gli altri paesi spendono per scuola e sanità! Per quanto riguardo le persone che lavorano riporti le stesse argomentazioni che si usavano nei casi di Marghera e Co. o nelle fabbriche che dalle mie parti fabbricavano mine anti-uomo. Personalmente le considero povere eticamente e intellettualmente.
      A proposito di posti di lavoro perchè non protesti per le 3000 persone che lavoravano per la difesa LICENZIATE dall’ultima finanziaria ; forse perchè non indossavano stellette?
      Comunque penso che un paese moderno debba avere dei reparti in grado di garantire sicurezza e difesa ma da qui a celebrare il culto della tecnica militare ce ne passa (roba vecchia, lo facevano i futuristi all’inizio del ’900); volevo solo segnalare uno dei tanti sprechi che ci sono a mio avviso nell’ambito militare (es. sai quanto abbiamo speso di satellite in una delle tante missioni di pace? perchè mio figlio per andare a scuola deve pagare l’abbonamento del bus e i figli degli ufficiali vengono portati a scuola con mezzi di servizio?), possibile che in Italia possiamo fare giustamente le pulci a tutto tranne che agli ambienti militari?

  • I valori!
    Da questo sito, come da quello di Peppe Sini a Viterbo abbiamo lanciato e sostenuto la candidatura di Lidia Menapace come presidente della Repubblica, con le nostre piccole forze. Le obiezioni a questa candidatura, erano già anticipo di quanto sarebbe accaduto, nella sinistra "sinistra", che gode di un ampio raggio d’azione: ho nella mia posta personale, pretestuose mail già foriere di questo atteggiamento . L’indifferenza e il censurare o meglio non pubblicare appelli, lettere, comitati di sostegno fanno parte del gioco di non far conoscere le persone che deleghiamo, e al momento opportuno metterle al centro dell’attenzione con polemiche e dibattiti, che servono solo alla stampa e all’opinione pubblica che si ritiene così tutelata dalla democrazia.
    Di fatto le poltrone vengono occupate more solito. E ci vuole solo la coerenza e la grinta di una ragazza di 82 anni per rimanere coerentemente ed ostinatamente là dove si trova. Noi con lei, e non ci sono sconti per nessuno.
    Doriana

  • Varie osservazioni sparse e fatte a denti stretti.
    Chi insulta o dice sciocchezze in genere non firma, nemmeno con uno pseudonimo e questo parla già da sè della sua vigliaccheria e villania.
    Attaccare Lidia Menapace poi è proprio da persone basse di cervello e di cuore e valuto inqualificabile anche il modo cretino con cui è stata attaccata.
    Poi:
    la festa delle forze armate è il 4 novembre e non c’era nessun bisogno di duplicarla il 2 giugno, visto che la repubblica è fondata sul lavoro e non sull’esercito, perciò è stata uno spreco e una esibizione inutile, una pura retorica delle armi che con la nostra repubblica non c’entra per niente e anzi ne ha snaturato il carattere.
    La festa delle forze armate è anacronistica o obsoleta in un tempo che è dominato da guerre preventive, violazioni di tutti i trattati internazionali, campi di tortura, neocolonialismo, dichiarazioni di guerre infinite su stati canaglia che hanno il torto di possedere materie prime, mercenari e sceriffi del mondo.. Di fronte a tali orrori le retorica inbalsamata di parole come patria, bandiera, tricolore, nazionalismo, democrazia da esportare, guerre umanitarie e onor militare ecc. diventa assolutamente insopportabile. Il puzzo dell’ipocrisia sale alle stelle. E le parate diventano un di più di cui faremmo volentieri a meno.
    La guerra preventiva (che vuol dire biecamente aggressiva) ha il sopravvento sul diritto internazionale, e questo è avvenuto con l’Iraq, l’Italia faceva bene a non mettersi al servizio degli aggressori e a rispettare l’articolo 11 della Costituzione che "ripudia" le guerre di attacco e, dopo questi fatti criminali, che hanno aggravato ancor di più la situazione del medio Oriente e del Mondo duplicare una celebrazione mi è sembrata fuor di luogo.
    E non mi si venga a ripetere la solfa degli italiani brava gente, perché gli italiani in Iraq hanno arrestato e consegnati civili innocenti alle torture di Abu Graib, hanno bombardato per giorni alla battaglia dei ponti, uccidendo innocenti, hanno fatto perlustrazioni aeree per permettere a inglesi e americani di distruggere meglio abitazioni civili e ospedali, hanno fatto saccheggi nelle case irachene, hanno nascosto la strage di Falluja, hanno partecipato alla guerra in funzione di aiutanti e hanno speso per la ricostruzione del territorio devastato solo un decimo di quello che che la missione costa, spendendo in armi e distruzione i nove decimi, il che mi pare spiega da solo lo scopo precipuo della "missione"
    Due anni fa le cifre per la difesa davano la spesa bellica italiana a 19.670 milioni di euro ai quali andavano aggiunti 1.200 milioni destinati alle missioni. L’Iraq da solo è costato 1500 milioni. Il costo dei 121 Eurofighter, caccia che hanno sorvolato i cieli di Roma, era due anni fa di 10 miliardi di euro, gli stessi per cui ora si deve fare una manovra correttiva contro la bancarotta della banda del buco, detta Cdl.
    Poi chiedo: a cosa serve avere 190.000 soldati (i carabinieri non li metto in conto, pur essendo la quarta forza armata, perché svolgono anche funzioni di presidio interno) quando per le missioni all’estero si impiegano 10.000 uomini?
    Il 63% degli italiani ritiene che “le guerre sono sempre sbagliate".
    In quanto alla bandiera arcobaleno, è stata sventolata su tutti i punti del globo, a New York come in Giappone e alla grande manifestazione mondiale per la pace parteciparono su tutto il globo 110 milioni di persone di tutte le nazionalità, questo è avvenuto anni fa e oggi quelle persone sarebbero molte di più perché della guerra siamo tutti orripilati.
    Poi tutti sanno che la bandiera della pace ha i sette colori dell’arcobaleno, perché rappresenta l’alba di una nuova era dove le divergenze tra stati siano risolte con mezzi diversi dalla barbara ferocia di guerre assassine, e rappresenta anche tutti i colori del mondo cioè l’unione dei popoli, e tutti sanno che non è uguale alla bandiera dei gay americani, perché i colori sono diversi e manca per esempio il nero, ma nel discorso della pace e della civile convivenza rientra anche l’armonia con i gay, che di male al mondo non ne hanno fatta mentre i guerrafondai hanno le mani sporche di sangue assassino.
    Le frecce tricolori durano pochi secondi, e, rispetto a quello che costano sono uno spreco inutile. Sono anche pericolose. A Ramstein in Germania nel 1988 hanno ucciso 59 persone.
    Il militarismo è morte non spettacolo e farne uno spettacolo stravolge solo ogni senso comune. Dietro quelle scie colorate ci sono piloti da guerra e questa cosa non fa affatto ridere.
    Capisco che per quanti sforzi si faccia, resteranno sempre dei fascisti i cui fondamenti sono il culto della guerra, la discriminazione, la xenofobia, il razzismo, la violenza e la volgarità. La mia e nostra speranza è che diventino sempre meno
    viviana

    • Copincollo da un blog (post di Anthony Joseph Geha Yuja):

      "Che tristezza sapere di questi giovani Italiani morti o condannati per colpa dell’uranium impoverito e di politici senza coscienza e senza vergogna come Clinton, Albright, D’Alema ecc.

      Come tanti altri politici a destra e a sinistra questi signori hanno perfezionato l’arte della menzogna e dell’inganno per servire gli interessi di finanzieri parasittari e multinazionali che fanno utili osceni seminando morte e distruzione in Libano, Jugoslavia, Palestina, Afghanistan Iraq e altri paesi sfortunati .

      Come ha scritto nel suo magnifico libro "War is a Racket" il Generale dei Marines più decorato d’America Smedley D. Butler (vedi collegamento sotto) nelle guerre gli utili sono in dollari (e vanno all’"Elite" finanziaria e politica che promuovono queste guerre) mentre le perdite sono in vite umane di cittadini onesti e modesti.

      http://www.veteransforpeace.org/war_is_a_racket_033103.htm

      Non si può non essere nauseati dall’ipocrisia di politici e giornalisti che continuano a parlare di "missioni di pace" in Kosovo e in Iraq, quando nella prima d’Alema ha appoggiato la guerra contro la Jugoslavia voluta da Clinton, che ha devastato questo paese europeo vicino, e nella seconda Berlusconi ha appoggiato la guerra contro l’Iraq voluta da Bush e una clique di neocons pro-Israeliani, guerra che ha praticamente distrutto un paese cullo di una antica civiltà, e già fatto più di 250.000 vittime iracheene e migliaia di giovani soldati della coalizione.

      Un sondaggio recente in America indica che 70% dei militari americani vogliono uscire subito dall’Iraq e per la prima volta un giovane ufficiale americano dell’esercito appellandosi alla Costituzione degli Stati Uniti ha spiegato in modo eloquente e moralmente rigoroso a Sarah Olson ( Left Turn Magazine) che si rifiuta di servire in quel paese perchè considera questa guerra immorale e illegale e basata su falsità e menzogne da parte dell’Amministrazione Bush.

      http://www.leftturn.org/

      (Ma davvero abbiamo bisogno di altra retorica imperialista? la guerra dovrebbe essere raccontata dai reduci, dai soldati italiani o americani o inglesi, malati di cancro e in agonia che hanno fatto figli deformi per la contaminazione da nanopolveri, dalle migliaia di giovani distrutti che sono tornati dai campi di battaglia feriti nel corpo o nella mente e incapaci di avere più una vita normale! La migliore gioventù dell’occidente! Distrutta per sempre dalla follia di governi corrotti e irresponsabili! La guerra andrebbe raccontata dai soldati, tanto amati dalla patria quando muoiono e che coprono coi resoconti dei funerali di stato ogni informazione, mentre lo stesso stato così sollecito a presenziare funerali con le sue alte cariche e a parlare di eroi, rifiuta poi le cure ai malati e le pensioni di guerra alle vedove e agli orfani e l’assistenza ai figli nati col DNA degenere.
      E gli stolti che continuano a inneggiare a orrori che non capiscono e che forse nemmeno hanno fatto il servizio militare, dovrebbero essere immediatamente imbarcati verso fronti di guerra, affinché capiscano sul loro corpo e sul loro spirito che cos’è veramente quella guerra che piace loro tanto!)

      Viviana

  • A Michele
    E dai col gay pride...! almeno questa volta ti sei firmato!
    Per tua norma persino Buddha discese il cielo dall’arcobaleno. Da tempo imemmorabile questo è un simbolo di pace, basta avere qualche nozione di simboli universali o di religioni comparate, cosa da cui sarai immune come da molte altre.
    Mi pare che nessuno abbia detto che spendiamo troppo per la difesa o che l’esercito deve essere abolito. Ma nemmeno gli Stati uniti hanno due feste per le forze armate! E spendere soldi, e parecchi, solo per i giochini esibizionistici delle fiamme tricolori ci pare eccessivo. Ma possiamo sempre tornare ai tempi in cui le parate militari erano l’unico diversivo dei cittadini e ne abbiamo buoni esempi a destra come a sinistra, forse è a quelli che aspiri di andare?

    "L’arcobaleno esprime sempre e su tutta la Terra una unione. vedi il ponte di Byfrost in Scandinavia, il ponte giapponese fluttuante del cielo, la scala buddhista dei sette colori.. e così in Iran, Africa, America, Cina..E’ il ponte che collega cielo e terra, dei e uomini, uomini tra loro. Sono le 7 frequenze della luce. Anche l’Iris greca era la dea dell’unione tra gli dei e gli uomini. Così l’arco di Shiva, quello di Indra, il Naga indiano, il ponte arcobaleno australiano. Solitamente annunzia tempi felici, di concordia e pace. Quando un paese è in pericolo, l’arcobaleno appare annunziando la salvezza. E’ anche un simbolo ascensionale, relativo all’evoluzione dell’anima. Nella tradizione cristiana indica che l’ira di Dio per il male degli uomini si è placata e che possiamo essere perdonati".(Da Dizionario dei simboli, Jean Chevalier e Alari Ghherbrant- Rizzoli).
    Proprio perché i colori dell’arcobaleno sono un simbolo universale, questa bandiera è stata immediatamente compresa in tutto il mondo, mentre i simboli della bandiera gay erano conosciuti solo ad alcune città degli USA. Questa è cultura, ma che te lo dico a fare? Continuerai a ripetere delle sciocchezze, beandotene...
    In ogni caso non mi sembra molyo intelligente confondere le funzioni della difesa con esibizioni puramente estetiche e inutili.
    Comunque, sempre per tua norma, i colori della bandiera americana gay sono diversi.
    Visti dall’alto sono:
    rosso, arancio, giallo, verde, blu, viola
    I colori della bandiera della pace sono invece nell’ordine opposto, con in più l’azzurro, e la scritta PACE
    viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione, rosso (cioè i 7 colori dell’iride).
    vedi
    http://www.fotopride.net/varie/bandiera.html
    Nei locali per gay americani compare anche il nero al posto del viola.
    I colori e i simboli sono importanti su una bandiera, per es. se prendi la bandiera della Lega Araba e cambi il simbolo esce la bandiera della Lega Padana, prova a dir loro che hanno una bandiera araba!

    viviana

  • Prima di tutto io sono una no global e non una comunista. Probabilmente sei così "retrò" da non saper nemmeno chi siano i no global, forse li confondi con i black block, blocchi neri, che, guarda caso sono fascisti, oltre che vandali, quando non hanno creative infiltrazioni della polizia "en déguisement", come si è largamente visto a Genova.

    O forse li assimili ai comunisti e nemmeno sai che hanno ideologie polari.

    Ma le menti binarie questo fanno: dividono il mondo in due blocchi e non conoscono alterità: o nero o rosso e scelgono un colore per odiarne un altro, non sanno esistere che "contre quelqu’un".

    La bandiera gay nacque a contrassegnare i locali gay del Village e il suo simbolismo è diverso anche se ci sono parecchi che continuano a confonderla con la bandiera arcobaleno. Del resto c’è chi fece peggio, confondendo il sole induista con la croce cristiana e la svastica.

    La sinistra non c’entra affatto con i gay, la tendenza sessuale è connaturata e ci sono gay anche nelle vostre file come ce ne sono nel clero, e non puoi farci niente col fatto che sia gay un maschietto su dieci.

    Come no global, non ho partito e non ho colonnelli, propugno una democrazia allargata che parta dalla base con controlli puntuali e facile ricambio, senza servi né padroni, ma anche senza stolide discriminazioni, soprattutto di tipo sessuale o sessista, e sulla pace non mi riconosco in nessun comunismo o dalemismo, tanto meno stalinismo o leninismo, e so da me che, a sinistra, chi ha strumentalizzato le bandiere della pace non è un pacifista e lo ha dimostrato abbondantemente nel Kosovo come nell’Aghanistan come nel "Ni" tentennante di Fassino sull’Iraq.
    Forse non sai nemmeno che i no global non hanno gerarchie, non corrispondono a nessun partito nazionalistico, e sono un movimento universale.

    Lo so che per uno schierato come te che ha bisogno di capi, nemici da odiare, gente da discriminare e anche divise e ordini è dura da credere, ma ci sono molte e strane genti nel mondo e anche molto diverse da te, gente nuova che crede a valori che non ti appartengono in nome di un pensiero piuttosto moderno, per cui ti assicuro che non sono io "l’aliéné".
    Tu appartieni a un mondo perduto, i dinosauri, i rinoceronti appunto, come diceva Ionesco.

    In quanto alla bandiera della pace che non sventolerebbe nel mondo, sbagli anche qui, perché non solo la bandiera della pace è conosciuta ovunque perché, come ho abbondantemente spiegato, il suo simbolismo è universale e antico come la storia, ma nelle manifestazioni della pace è facile vederla, e l’abbiamo vista davvero dappertutto, anche e soprattutto alla manifestazione per dire no alla guerra in Iraq del 2005 di New York, che ha visto marciare 300.000 persone (la più grande manifestazione mai fatta in America) o a quella del marzo 2004 o la prima del 2002.
    Da New York ci arrivarono richieste per migliaia di bandiere arcobaleno che da loro erano introvabili. Io ne vidi a Barcellona, a Hong Kong e a Londra...

    Il fatto è che l’anacronista fuori tempo non sono io, ma sei tu, che resti ancorato ai regimi neri nati 80 anni fa se non più vecchi, quei regimi che hanno bisogno, per sopravvivere, del colore della morte, dei simboli della degradazione, dell’odio verso i diversi, della dittatura di un capo assoluto, dei lager.. quei lager dove di omosessuali ne avete torturati e ammazzati migliaia e lo fareste ancora se appena poteste.
    Se non ricordi le efferatezze che la tua parte fece su questi infelici, ti puoi leggere l’articolo che scrissi per Bellaciao nel settembre del 2005.
    http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=10214

    Ma davvero credi che sputare sulla pace e i diversi sessuali non appaia un insulto? Davvero credi che si possa continuare con l’apologia della guerra, il nazionalismo, il patriottismo becero, le torture, le intimidazioni, le dittature, il bavaglio all’informazione, la persecuzione dei diversi, l’annichilimento della democrazia? Tutto il retaggio che gli uomini barbari si portano dietro da migliaia di anni e che dovrebbero appartenere alle epoche buie degli uomini primitivi. Questo retaggio persiste nei partiti estremi di destra come di sinistra, ma nel tuo mondo binario questi estremi sono necessari, purché se ne idolatri uno e si annichilisca l’altro!

    Lo sai in psicoanalisi come sono considerati gli omofobi?queli che hanno un odio sviscerato contro gli omossessuali? sono considerati persone che hanno una profonda paura di essere presi per omosessuali perché sono omosessuali latenti e non vogliono riconoscerlo, e, dilaniati da questa contraddizione, attaccano dunque fuori quello che li attrae dentro.

    Poiché immagino che anche Eugene Ionesco non appartenga alla tua cultura, ferma alla Fallaci, a Gianfranco Miglio, a Mein Kampf, se non agli anatemi di Benedetto XIV...ti informo che “Rinoceronti” è un’opera teatrale drammatica surreale in cui accade che
    "in una luminosa domenica mattina il protagonista veda improvvisamente un rinoceronte che pass di carica, l’animale piu’ stupido che ci sia, pura aggressivita’ stolida e feroce.
    E’ un’epidemia: gli uomini si stanno trasformando in rinoceronti. A poco a poco le persone che il protagonista conosce si trasformano tutte, anche il suo piu’ caro amico. Alla fine gli sembra di esser rimasto solo in un mondo di umanoidi bestiali e si trova a combattere una strana fascinazione che vuole trasformare anche lui in bestia. Il rinoceronte rappresenta la barbarie racchiusa in ogni uomo, un elemento di violenza pura che attraverso la distruzione e la separazione getta l’universo nel caos."

    Con le parole di Ionesco chiudo questa mail
    “Je reste ce que je suis. Je suis un être humain. Un être humain.”

    viviana
    (Io voglio restare cio’ che sono. Io sono un essere umano. Un essere umano.)

    Si comincia somigliando ai rinoceronti di Ionesco, col conformismo di massa, l’inerzia, il solipsismo egoico.. poi si diventa ‘I demoni’ di Dostojevskij con la connivenza col male, la mafia, la P2, il neoliBerismo, il militarismo, l’odio per l’altro, l’integralismo, l’aggressione alla giustizia… E sono questi esseri non piu’ umani ma umanoidi a nutrire le dittature.
    Il protagonista tenta di avvisare in mondo del pericolo ma il suo grido si perde e ogni volta egli e’ deriso, scansato, stravolto da una dialettica stolta, che tutto confonde, senza che una mente lucida lo comprenda, cosi’ che alla fine anch’egli comincia a duBitare di se stesso e inizia pericolosamente ad aderire al camBiamento.

    In quanto alle tasse necessarie per rimettere i conti in ordine dopo che uno sciagurato governo ci ha portati alla bancarotta, lasciamo perdere....

  • Bowling For The American Dream
    di Adriano Marenco

    La palla di cannone da bowling
    Puntata alla tempia del sogno americano
    Ecchedice
    Strike!
    We Are Columbine!
    Se sei un fallito adesso lo sarai per sempre.

    IN GOD WE TRUST
    Sta stampato a lettere e rilievo
    Sulla fronte di dio
    1 $
    e la National Rifle Association
    in pompa magna
    raccontata dalla faccia da star magnanima
    metteinscena lobby
    dell’American Way of Life.
    La Faccia Giusta per la Home of the Brave

    Tutt’intorno un vecchio film di Charlton Heston in cui marcire.

    Negli USA l’uomo nero affoga i figli gonfi di salute del sogno Americano.
    In Italia l’albanese affoga in piscina i figli sani del nordest italiano.
    E poi magari vai a scoprire che ad affogare i nostri figli biondi e castani
    sono state le mamme stesse strafatte di telenovele&telepromozioni.

    Noi siamo L’America sana e dobbiamo proteggerci dobbiamo proteggere la nostra famiglia la nostra famiglia la nostra famiglia e perciò ci rinchiudiamo sempre di più dentro serrature dentro serrature dentro serrature dentro recinti armati con Dio fino ai denti come cowboys circondati da indiani e dobbiamo comprare comprare comprare e infilarci nelle nostre ville bunker a beverly hills almeno chi se le può permettere.

    E’ andata di lusso c’è una nuova paura da raccontare.
    Le Torri.
    Fissate
    per ore
    grazie al Peep-Show integrale
    live\evil\e stupore.

    Ripartiti a tappeto.
    La borsa cade
    ma lei non crolla.
    Presto come una molla
    rimbalzerà in aria

    La macchina da presa racconta cosa c’è dietro le facce di sorrisi imbiancati cosa c’è dietro i costumi da lap dance che imbracciano mitragliatori colla faccia di chi succhia un cazzo magari è il tuo se spari col mio fucile magari la mia bella faccia da uomo ricco e riuscito di mezzaetà sarà la tua se ti proteggi dall’uomo nero dall’uomo cogli occhi arabi dall’uomo giallo dall’uomo mosquito col mio fucile. Racconta un capitalismo spietato che è un dio spietato.

    La macchina da presa racconta la verità seguendo la massa traballante che riempe lo schermo di Michael Moore.

    Con Cristo arrestato da un’embolia
    che paralizza le arterie ed ogni via.
    Usato
    come un mulo dentro un mulino incatenato ad una macina
    con la dentiera che mastica e macina
    e sminuzza e sputa via.
    E la carità a volte buona
    come stuzzicadenti dell’anima
    per disincastrare i residui dalle ruote.

    Come quando esplode l’esercito di proiettili da caccia grossa alla paura.
    Paura fabbricata in un mulino
    che ha bisogno della guerra come del pane.

    La macchina da presa racconta le facce racconta le schiene racconta i fori dei proiettili da supermercato racconta la faccia di una donna che lavora a un milione di miglia da casa per vivere nel welfare e lavorare secondo il colore di pelle che si può permettere
    luca di questo mondo:

    ..
    viviana

  • Che un parlamentare abbia delle critiche da fare su voci di spesa
    pubblica è cosa lodevole , ma partire dalle Frecce Tricolori non è un
    po come metter in discussione le spese della Camera partendo
    dalle scarpe di Bertinotti (scusa Fausto , ma era per render l’idea)

    Se poi il parlamentare in questione aspira al posto di Presidente
    della Commissione Difesa , non sarrebbe stato piu "professionale"
    parlarne prima con il Ministro responsabile di queste spese , tanto piu
    se fa parte della sua stessa coalizione ?

    Se la simpatica on. Menapace volesse affrontare il problema
    in modo piu "effettivo" potrebbe ad esempio farci sapere il rapporto
    tra le spese della Difesa e quelle del Legislativo ( % del Pil , Spesa
    Media per Addetto ...) Sarebbe interssante sapere quanti "parlamentari"
    ci costano le Frecce Tricolori e alla fine scopriremmo che forse è meglio
    mandare a casa qualche parlamentare e tenerci le Frecce Tricolori .

    Carlo Grassi

    • Grazie Michele, hai ragione su tutto.Mi scuso per i modi.
      Due post sono spariti, uno rivolto a me e la mia risposta. Non sono in grado di ripeterla. Fa niente.
      Ricordo solo che il blogger diceva che tutti sono pacifisti e che la guerra non la vuole nessuno.
      Se Bellaciao me lo permette, riprendo solo questo punto.

      La "Strategia della Sicurezza Nazionale" degli USA è fondata su una guerra infinita e preventiva, cioè di mero attacco, il potere per il potere.
      Il solenne documento impone "l’ideologia della guerra" a fini della colonizzazione USA di tutto il mondo.
      Il testo dice chiaramente che esiste un solo modello accettabile: quello neocons, tutti gli altri vanno estirpati. E la guerra è il primo mezzo per farlo, una guerra che ovviamente è permanente, come quella hitleriana, e che durerà finché qualcuno non distruggerrà New York, così come ha distrutto Berlino.
      La Nato, l’esercito degli statunitensi, dei loro alleati e dei mercenari, insieme ai servizi segreti dei paesi allineati al modello americano, combatteranno questa guerra ovunque e in qualunque modo, attaccando per primi i paesi che non si piegheranno alle pretese economiche e imperialiste americane.
      Per queste guerre, che devono sancire il predominio degli USA sul mondo, il governo americano se ne infischia bellamente dei diritti dei popoli, dell’autodeterminazione degli stati, della contaminazione dell’ambiente, della scomparsa delle specie viventi e dei disastri climatici, come del rispetto dell’umanità e della morte del pianeta.
      I grandi organismi economici neoliberisti internazionali, come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e il WTO, cioè l’organizzazione del commercio internazionale a cui si è piegata la stessa Cina, attueranno gli strumenti economici, ma egualmente di guerra, per imporre la strategia statunitense neocons al mondo e far trionfare non solo il governo degli USA ma anche le multinazionali legate ad esso e il loro perverso piano, che col libero mercato e la libera concorrenza non hanno proprio niente a che fare.
      Bush ha dichiarato: "Nessuno toccherà il tenore di vita americano".
      Il testo dice brutalmente: "Gli stati sono provvisoriamente accettati solo se e fino a quando accetterano il modello americano." Che poi questo piano si condisca col confessionalismo estremo di Bush è anche peggio.
      Nel messianismo bellico di Bush, padre & C, la guerra preventiva è il primo e fondamentale strumento economico per garantire la sicurezza nazionale e il tenore di vita interno della classi forti, con totale spregio delle classi non benestanti della stessa America (44 milioni di poveri).
      Per garantire questi scopi, qualunque mezzo è possibile, calpestando ogni sorta di legge, ordinaria, costituzionale, interna, internazionale o divina.
      L’America può attaccare un altro paese per qualsiasi motivo che interessi il presidente americano, il quale è insindacabile. L’America si pone contro tutto il mondo e anche contro l’Occidente, se serve, e il suo presidente può agire a proprio arbitrio anche contro i suoi stessi cittadini (Patrioct Act).
      Ogni atto di guerra è consentito: menzogna, intidimidazione, ricatto economico, rapimento, sequestro, arresto arbitrario, detenzione senza processo, tortura, morte, contaminazione, strage, uso di armi proibite dai trattati internazionali, chimiche o nucleari, inquinamento del clima, dell’aria, della terra e delle acque, costruzione o diffusione di prove false, assassinio di capi di stato, intrusione dei servizi segreti, coartazione di governi democraticamente eletti, demonizzazione ideologica, strapotere monetario, conculcazione attraverso i media, strategia del terrore, imposizione di trattati commerciali capestro... Il terrorismo è il grande alibi che giustifica ogni sorta di violenza.
      "Lo scopo di questa guerra non è identificare i nemici come terroristi, ma di definire i nemici come terroristi" (Raniero della Valle).
      Ogni paese del mondo può essere chiamato stato canaglia se intralcia i progetti di conquista degli americani. E l’unica risposta è l’attacco.
      Questa "ideologia della guerra" è antica ma è stata ridefinita da Paul H. Nitze, che ha lavorato con gli ultimi presidenti, da Kennedy in poi, con l’unico scopo di allargare il dominio americano sul pianeta con ogni arma e mezzo possibile e in una totale assenza di etica e legittimità.
      Il NSC-68 è il documento che ideò la militarizzazione della società americana, fondando uno "Stato di Sicurezza Nazionale", controllato dal complesso militare-industriale in una apocalisse di terrorismo mediatico, strategia della paura, della minaccia permanente, del paese assediato...
      Nitze aveva chiesto già a Kennedy attacchi nucleari "preventivi". Oggi Ntze è considerato un debole da Rumsfeld, ancora più efferato, che predica "la guerra nucleare genocida" e applica i famigerati squadroni della morte honduregni di Negroponte all’Iraq..
      Nel 2003 e 2004, Rumsfeld comandò i peggiori abusi nelle carceri americane, egli controllava direttamente la politica della tortura e l’applicò anche di persona. E’ con gente così che il governo neocons vuole trasformare il mondo in una zona militare globale permanente.

      Grazie

      Viviana

    • Allora avrai letto anche il libro di Barnard "Perché ci odiano". Interessante.
      Michele

    • Grazie, Michele, di questo rimando. Poiché il commento era troppo lungo ne ho fatto un articolo "La menzognera politica USA in Medio Oriente". Spero che l’errore di cliccatura del titolo venga corretto.
      Saluti
      Viviana

      P.S.
      La politica è così sporca e così falsa che qualunque apologia degli eserciti combattenti, della guerra, dei soldati, degli "eroi", dei mercenari, delle parate o delle armi, mi pare sempre più insopportabile! C’è stato uno che è venuto a dirci quanto si commuoveva a vedere lo spettacolo così bello delle frecce tricolori. Non ho parole...

  • l’Inghilterra ha i "Red Arrows", la Francia la "Patrulle de france", la Spagna la "Patrulla Aguila", gli Stati Uniti hanno DUE (oh mamma mia!) patuglie i " Thunderbirds" e i "Blue angels".... ce ne sarebbero ancora un sacco ma l’elenco completo è inutile farlo; il punto è un altro... perchè devo rinunciare io alla pattuglia acrobatica del mio Paese??
    Lodevole l’iniziativa del Messaggero Veneto che dopo le parole della Sig.ra Lidia Menapace ha lanciato un sondaggio sms fra i suoi lettori che fortunatamente nella maggior parte di loro hanno dato ragione a me... C’è poco da fare, quasi tutta l’italia è con me, per fortuna ancora qualcuno è interessato a non buttare via 46 anni di storia....

    Maximiliano (UDINE)