Home > E come sta Bush?
Dazibao Guerre-Conflitti Governi USA Viviana Vivarelli
di Viviana Vivarelli
Visto come sono andate le cose in Afganistan e Iraq e il vistoso fallimento del piano militare in medio Oriente che ha aumentato il terrorismo nel mondo, vista la proterva protezione a Israele e gli effetti disastrosi sui paesi confinanti, visto il crescente discredito internazionale e il crescente costo del petrolio che frena la ripresa economica e penalizzera’ pure anche i consumatori americani, vista la precarieta’ del dollaro e lo sfascio delle finanze e la voragine del deficit, Guantanamo, le prigioni delle torture e altre belle cosette come il Patrioct Acti, il trattamenti ai migranti, il muro contro il Messico, le raffiche di tifoni e cicloni che sconvolgono l’America per l’inquinamento catastrofico prodotto massimamente dal disprezzo di Bush verso il clima... uno penserebbe che il consenso di Bush fosse in discesa presso i suoi elettori.
E invece no. Tiene! E come se tiene!
Il mondo intero deplora le scelte e la condotta di Bush e molti lo considerano ormai palesemente il piu’ grande terrorista di tutti i millenni, quello che ha trasformato nel primo stato canaglia globale la propria nazione, e infine cio’ puo’ essere senza per questo essere licenziati in tronco come accadde a una ministra tedesca.
Ma i neocons se ne sbattono bellamente di quel che il mondo subisce grazie alle scelte scellerate del loro presidente e guardano solo alla politica interna e questa, come in un macabro horror, ha successo.
Uno si chiede come possa piacere una politica che porta 44 milioni di cittadini su 250 a uno stato di poverta’ totale senza tutele, senza nemmeno un minimo di assistenza sanitaria, eppure, inverosimilmente, e’ cosi’.
Dio, patria e famiglia e’ il grande motto che regge l’America.
Un paese dove si tutelano solo gli interessi forti, contro ogni principio basico di democrazia e dove si puo’ produrre ogni scelleratezza sbandierando questi tre capisaldi: un Dio degli eserciti, tanto obsoleto quanto antiumano; un concetto di patria che nega tutte le altre patrie e in cio’ stesso si suicida; un simbolo di famiglia tribale e egocentrico, proprio nella terra dove si ha il massimo di reati dentro la famiglia e contro la famiglia.
E poi si dice che gli uomini non sono dominati dal loro immaginario! Anzi, piu’ questo viene distorto e disumanizzato, piu’ domina!
Nemmeno l’ideologia economica neoliberista regge piu’, in quanto il suo fine non e’ certo la difesa del consumatore o un mercato agile e concorrenziale che premia il migliore e non ha realizzato un miglioramento nel mondo, ma e’ la dittatura di spietati monopoli che intendono prevaricare su tutte le economie, grazie a privilegiate protezioni politiche.
Cosi’, nelle elezioni di mezzo di novembre, i repubblicani non trovano di meglio che accentuare i loro principi gia’ nefasti.
E non possiamo dire che questo avviene solo al di la’ dell’Oceano e dunque non ci interessa, dal momento che i piu’ destrorsi dei nostri politici hanno gia’ inteso esportare i principi neocons in Italia e che la sinistra italiana in gran parte non sa piu’ di sinistra ed e’ abbagliata dai fari delle country piu’ retrive.
Nel villaggio globale i cittadini avrebbero dovuto approssimarsi a cognizioni globali con una visuale piu’ ampia, selezionando il meglio, in una evoluzione crescente, ma non e’ stato cosi’. Anzi, le ondate successive di scandali finanziari che hanno inquinato l’amministrazione Bush come i vari governi europei (ministri e segretari di Blair, come di Berlusconi e dei suoi, scandali a catena in ogni dove, come Enron o la corruzione del lobbista Abramoff che ha coinvolto molti repubblicani) sembrano non aver presa su un pubblico sempre piu’ assuefatto, alienato, mitridatizzato.
I puristi che in USA come in UE reclamano maggiori regole ed estromissioni piu’ severe sono malmenati dagli stessi politici compromessi, che con arroganza proclamano assoluzioni e minimizzazioni, di qua come di la’ dell’Oceano con giustificativi aberranti. Gente colpevole di reati la cui pena dovrebbe essere ad vitam sono condannati e che dovrebbero sparire dalla manipolazione di denaro pubblico, se va bene, hanno sospensioni di due o tre anni, facilmente scavalcabili con amici di paglia e, in ultima analisi, le lobbyes e i corrotti sostenuti politicamente vincono sempre la loro battaglia iniqua, assolutamente indisturbate, mentre coinvolgono trasversalmente gli stessi partiti, in una infezione endemica.
Che in Italia Berlusconi strepiti per la retrocessione di tre squadre e 5.000 € di multa a reato come pene inconcepibili (!) e’ grottesco, come il fatto che in USA le societa’ petrolifere o delle armi coinvolte in scandali innominabili e che fanno capo ai primi collaboratori di Bush, lascino i medesimi al loro posto senza far crollare l’intera amministrazione in un tonfo clamoroso.
Piu’ si parla di Dio, Patria e famiglia, piu’ la questione morale, e l’uomo che e’ al suo centro, viene offesa e insultata, cosi’ che questi tre simboli sono il paravento di ogni immondizia.
Grazie a questi paradossi, la maggioranza del congresso continua la sua marcia nella protezione dei piu’ ricchi e iniqui, con la prospettata abolizione della tassa di successione, 700 miliardi in meno in 10 anni, che sara’ reintegrata riducendo il servizio di assistenza sanitaria ai piu’ poveri. Tale protezione intanto e’ tolta a chi non puo’ provare di essere cittadino americano, cosa che non potranno fare 8 milioni di anziani, poveri e malati ricoverati per malattie croniche negli ospizi. Ma una democrazia che infierisce sui piu’ deboli che democrazia e’?
E’ in questo modo che, dopo aver dichiarato che la guerra serviva a esportare la democrazia americana all’estero, l’America la distrugge maleficamente in casa propria, sotto un governo che la convince che chi e’ debole deve essere soppresso, essendo la debolezza l’unico reato di questo mondo a rovescio.
Mentre la forbice dei redditi aumenta e gli USA sfornano la classe di magnati piu’ ricchi del mondo, la paga minima dei subordinati nella ristorazione, edilizia, pulizia e raccolta frutta e’ ferma da 9 anni!
Ma la lobbie delle armi trama nuove guerre, il petrolio sale oltre i 78 dollari, e la lobby delle armi prospera, nella totale liberalizzazione delle armi, e anzi ottiene di non inserire alcuna sicura automatica nelle armi da fuoco, per difendere almeno i bambini. Cosi’ i bambini americani muoiono 15 volte piu’ di quelli europei, 3.000 minori morti ogni anno! Piu’ dei 2000 militari americani morti in Iraq! Un’altra guerra ignorata!
Anche di queste bare si dovrebbe fare una esposizione nella feroce America!
Nella terra delle liberta’ e del sogno americano, 210.00 persone si uccidono ogni anno. Il suicidio e’ la terza causa di morte tra i 15 ed i 24 anni.
Tre anni fa Michael Moore denunciava 11.000 morti interne causate da armi da fuoco contro i 165 del Canada, oggi, in un solo anno, si contano 30.242 morti da arma da fuoco. 30.242! Ma non sono cittadini anch’essi? E non si parla di altre violenze, come stupri o rapine sempre piu’ efferate. Anche la pena di morte, dopo qualche esitazione, sta riprendendo voga, non si sa in base a quale lettura della Bibbia! E di quale rispetto alla vita, che sembra concentrata solo nell’embrione.
Ci chiediamo, fuori da ogni propaganda rimbecillente: dove sta la famosa democrazia americana? E in nome di cosa, oggi, gli statunitensi possono proclamarsi i migliori del mondo?
Anche il riconoscimento dei matrimoni gay sta segnando passi indietro e cosi’ la ricerca sulle staminali, mentre strane teorie creazioniste tentano ancora di prendere il posto della scienza e dell’antropologia nelle scuole e nelle teste dei poveri americani.
Mentre cedono i diritti dell’uomo e la sua protezione universale, diventa nuova reato costituzionale l’oltraggio alla bandiera! La’ dove cedono i valori umani, si rafforzano i simboli astratti, come se il nome della cosa potesse essere piu’ importante di cio’ che essa realizza per l’uomo. Nessuno brucia piu’ la bandiera americana, ma la dichiarazione di reato e’ stata imposta come necessaria proprio da quelli che il significato di quella bandiera hanno piu’ vilipeso nei fatti.
Ma, quando un simbolo non e’ piu’ indicatore di un’utopia e diventa esso stesso divinita’, quello e’ l’inizio della fine del regno dell’uomo per iniziare il regno del male.
Mentre la bandiera americana, che significava liberta’ per l’uomo, diventa un vuoto ammenicolo, avanza invece la repressione degli immigrati clandestini che sono uomini anch’essi, in nome del privilegio statunitense di difendere il proprio trend.
Ormai parole come identita’, difesa del proprio stile di vita, nazionalismo, fondamentalismo, integralismo, patriottismo... sono i cenci luccicanti che coprono i nuovi insulti all’umano, in nome di un egoismo feroce che da individuale si fa nazionalistico o di classe. L’America non e’ piu’ da tempo, o non e’ mai stata, la terra del nuovo sogno ma e’ il paese dove dominano i petrolieri, i produttori di armi, i magnati, i politici corrotti...
Gli altri, i subordinati, i poveri, i malati, i migranti, i bisognosi, non fanno parte di questa democrazia elitaria di pochi o, dovremmo dire, di questa “democratura”, dove elementi di dittatura si impongono sui diritti universali degli uomini e dei popoli, anche se persistono parvenze di democrazia: dittatura delle multinazionali, dei potenti, degli arroganti, dei prepotenti, dei fanatici, dittatura che uccide per sempre la dignita’ e l’onore degli apparati statunitensi ormai fini a se stessi.