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Denuncia contro Parmalat e Coca-Cola in Nicaragua
Publie le venerdì 17 febbraio 2006 par Open-PublishingDazibao America Latina USA Giorgio Trucchi
di Giorgio Trucchi
La violazione ai diritti umani, lavorativi e sindacali nelle grandi imprese multinazionali non sono certo una novità.
Le rappresentanze sindacali presenti all’interno della Parmalat e Coca-Cola, si sono presentate nella sede del Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh) per denunciare la costante violazione ai diritti dei lavoratori e lavoratrici di queste imprese.
Secondo Ricardo Robleto, Segretario generale della Federazione Bevande e Tabacco "è stata violata la libertà di organizzazione sindacale, sottoscritta dal Governo del Nicaragua con la Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) nel protocollo 98 e 87 (libertà di organizzazione, diritto alla sindacalizzazione). Non è possibile - ha continuato - che in imprese come la Coca Cola continuino una politica di repressione per impedire che i lavoratori si iscrivano al sindacato.
La Direzione dell’impresa ha convocato più di dieci lavoratori per intimorirli e per far sí che rinunciassero al sindacato cui sono iscritti".
Robleto ha poi continuato dicendo "che la rappresentanza sindacale della Coca Cola ha firmato un Contratto Collettivo con l’impresa, in cui si stabilisce l’esistenza di una Commissione Bilaterale per affrontare le problematiche esistenti, ma in pratica non viene mai presa in considerazione.
Inoltre la Coca Cola ha firmato, a livello internazionale, un Accordo con la Unión Internacional de Trabajadores de la Alimentación (UITA) in cui si impegna a rispettare la libertà di organizzazione sindacale e il Convenio Colectivo, ma questo non viene fatto. L’unica strada che ci rimane potrebbe essere quella dello sciopero".
Un altro grave problema esposto da Ricardo Robleto è quello degli incidenti sul lavoro.
Secondo le stime fatte dalla federazione sindacale, ogni giorno si verificano in media due incidenti.
Particolarmente grave è il caso di Rolando Calero Avilés.
"Sono lavoratore attivo dell’impresa Coca Cola e membro del Consiglio di Fabbrica.
Il giorno 26 di agosto del 2004 ho avuto un grave incidente sul lavoro che ha menomato la mia spina dorsale. Sono stato già operato tre volte. La Giunta Medica ha già presentato la sua valutazione riconoscendomi un’invalidità parziale permanente e il Codice del Lavoro mi garantisce il posto di lavoro, rispettando la mia menomazione.
Tutta la documentazione è stata presentata al Dipartimento di Risorse Umane della Coca Cola, ma non è stata presa in considerazione ed al contrario, sono stato licenziato violando tutte le norme nazionali ed internazionali".
Molto simile è il caso della Parmalat, nella quale da alcuni anni i lavoratori sono riusciti a organizzare una rappresentanza sindacale, subendo la costante violazione ai propri diritti.
Secondo Marcial Cabrera, Segretario generale della Federazione Alimenti, Hotel e Ristoranti "il Governo continua a parlare di portare gli investimenti stranieri in Nicaragua e si moltiplica la presenza di multinazionali nel paese. Il Governo deve però pretendere che queste imprese rispettino le norme lavorative, le leggi e gli accordi internazionali firmati dal Nicaragua.
Oltre al fatto che i lavoratori vengono pagati molto poco, vengono poi violati i loro diritti basici.
Per quello che riguarda la Parmalat, il conflitto originatosi in Italia si è poi trasferito nelle filiali all’estero e in Nicaragua, c’è stata una lunga lotta per la proprietà dell’impresa.
In mezzo a queste dispute, chi ha pagato il costo sono stati i lavoratori.
L’impresa non vuole riconoscere il Convenio Colectivo firmato con la Rappresentanza sindacale e negli ultimi mesi ha licenziato 20 lavoratori, tra cui due dirigenti sindacali.
La repressione contro la libertà sindacale è fortissima.
Il Ministero del lavoro ha una grossa responsabilità in quanto garante dei diritti dei lavoratori, ma nella realtà mantiene un atteggiamento di compiacenza e parzialità a favore dell’impresa".
La conferenza stampa si è conclusa con l’intervento della deputata e presidentessa della Comisión Laboral della Asamblea Nacional, Alba Palacios.
La deputata Palacios ha chiesto tutta la documentazione su quanto sta accadendo ed ha garantito che la Commissione chiederà un incontro con le imprese, per esigere il rispetto delle legge nazionali e degli accordi internazionali.
Parallelamente, il Cenidh inizierà le indagini sul caso per accertare le violazioni denunciate dalle federazioni sindacali.