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Verso il soggetto politico confederato “Sinistra Europea”
Publie le lunedì 22 gennaio 2007 par Open-PublishingDazibao Movimenti Partiti Europa Partito della Rifondazione Comunista Parigi
Il contributo dalle esperienze sociali e di movimento raccolte in "Forum per la Sinistra Europea – Socialismo XXI"
“Forum per la Sinistra Europea – Socialismo XXI” rappresenta un’area di figure e di organismi legati a esperienze sociali e di movimento fatta di una parte di quanti hanno animato, in questi anni, le mobilitazioni contro la globalizzazione liberista e le guerre di egemonia planetaria degli Stati Uniti, la quale ha aderito con grande interesse alla proposta del Partito della Rifondazione Comunista di costituzione di un soggetto politico plurale, la Sezione Italiana del Partito della Sinistra Europea, la cui intenzione è di raccogliere la più ampia parte delle forze di sinistra di alternativa politiche, sociali e di movimento.
La nostra area quindi propone una forma di organizzazione per Sinistra Europea di tipo confederativo.
Ogni soggetto partecipe di Sinistra Europea dunque già si dà e continuerà a darsi la forma organizzativa che predilige.
Quanto, poi, caratterizza la nostra posizione culturale e politica è la convinzione della necessità di una rivisitazione critica delle esperienze socialdemocratiche e comuniste del Novecento, storicamente mostratesi le prime subalterne, in via generale, al capitalismo, e avendo prodotto le seconde, sempre in via generale, là dove sono state esperienze di governo, forme di socialismo autoritario e, in alcuni momenti e in alcuni paesi, anche violentemente antisociale; perciò quanto ci caratterizza è anche la convinzione della necessità di una rifondazione generale dell’idea del socialismo.
Parimenti quanto caratterizza la nostra posizione culturale e politica è il superamento dell’idea di una qualche soggettività sociale vocata all’emancipazione dell’umanità per effetto delle contraddizioni capitalistiche e per la sua condizione di vittima dello sfruttamento e dell’oppressione, alla quale perciò ogni altra soggettività subalterna debba affidare la propria emancipazione. Il panorama delle culture politiche anticapitalistiche si è enormemente complessificato, proponendo sia la necessità di una ricerca che, imparando dalle lotte sociali, pacifiste e ambientali, produca gli elementi quadro di un paradigma comune, che la necessità di una relazione discorsiva, egualitaria e cooperativa, tra le soggettività oppresse, le loro espressioni politiche, sociali e di movimento, le soggettività di tipo fusionale rappresentate dai movimenti ambientalisti, pacifisti e giovanili.
Si tratta quindi di pensare al socialismo come a un processo di allargamento della democrazia a ogni momento della vita sociale, perciò di consegna reale del potere al popolo, combinando le forme della democrazia rappresentativa con forme di partecipazione democratica diretta dei soggetti sociali, delle popolazioni dei territori, del popolo nella sua interezza. Si tratta di pensare al socialismo come sviluppo dei sistemi di protezione sociale, come estensione massima dell’area dei beni comuni, come estensione massima di forme locali e generali di democrazia economica. Si tratta di pensare al socialismo, in altre parole, come complesso di processi di liberazione reale del lavoro dipendente dallo sfruttamento capitalistico e delle donne da quello patriarcale-maschile, più in generale come complesso di processi di liberazione reale del complesso dei soggetti oppressi, attraverso una reale partecipazione alle decisioni della politica e al potere locale e statale.
Dentro a questo occorre, in specie, ridefinire ciò che deve tornare a essere bene comune, quindi proprietà pubblica e sua gestione democratica (assieme alle grandi unità della produzione, dello scambio e della finanza): e a nostro avviso si tratta del sapere e della formazione culturale in tutti i loro aspetti e momenti (ricerca scientifica e tecnologica, scuola, comunicazione e informazione, beni culturali) e di ciò che più direttamente attiene alla produzione della vita e alle sua basi naturali (acqua, energia, materie prime, ambiente, territorio, basi genetiche della vita, mezzi per la salute delle popolazioni, protezione dei bambini e degli anziani). Si tratta, inoltre, di pensare al socialismo come etica della nonviolenza nelle relazioni e nelle stesse lotte sociali, come nuova etica ambientale, come nuova etica della responsabilità nei confronti delle future generazioni umane.
Si tratta, infine, di pensare al socialismo come modo pacificato delle relazioni internazionali e come, al tempo stesso, solidarietà e risarcimento materiale e morale da parte dei paesi sviluppati nei confronti delle popolazioni dei paesi meno sviluppati, tali a seguito, essenzialmente, di quattro secoli di colonialismo e della successiva sopraffazione imperialista.
Noi, in secondo luogo, ci siamo costituiti come rete e come rete intendiamo continuare a esistere e a operare. Alla nostra rete partecipano, dunque, figure individuali impegnate in organismi sociali e di movimento e organismi sociali e di movimento veri e propri; l’adesione a “Forum per la Sinistra Europea – Socialismo XXI” può essere perciò individuale o collettiva. Inoltre il nostro carattere di rete comporta che ogni organismo aderente mantenga la sua autonomia e le sue caratteristiche organizzative, di ambito di lavoro e di iniziativa. Infine ci siamo dotati, e continueremo a dotarci, di organi minimi di gestione comune, cioè di organi esclusivamente funzionali, tra i quali i principali sono le assemblee degli aderenti e il coordinamento, nel quale sono i rappresentanti di tutti gli organismi aderenti più figure significative di organismi sociali e di movimento più le figure elette nelle istituzioni, nelle liste di Rifondazione Comunista, su nostra proposta.
In ultimo noi riteniamo che Sinistra Europea nel suo insieme, cioè il suo assetto confederativo unitario, abbia la necessità di sperimentare forme di organizzazione nuove, più partecipate, più democratiche, più orizzontali di quelle tradizionali. Inoltre riteniamo che il suo assetto generale debba essere decentrato, quindi che in luogo di un unico punto di centralizzazione a Roma debba averne alcuni, poi coordinati a Roma, per esempio un punto per il Centro-nord dell’Italia e un altro per il Centro-sud, oppure un punto per il Nord, un punto per il Centro e uno per il Sud, o magari un altro tipo di decentramento ancora.
I tempi, a loro volta, della fondazione di Sinistra Europea è opportuno che siano brevi: lo impone il fatto stesso di una nuova maggioranza di governo e la necessità di “governare” dal basso, dalla società e dai suoi problemi, questa maggioranza. Tuttavia occorrerà anche mantenere il carattere di processo di Sinistra Europea, quindi mantenergli un carattere duttile e aperto, di modo che a essa possano ulteriormente aderire nuovi organismi e nuove persone.
Aderiscono a “Forum per la Sinistra Europea - Socialismo XXI” (al 1 luglio 2006)
Associazione Culturale Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative, Argentina Democratica, Alternative Europa Triveneto, AE Firenze, Associazione Priscilla di Napoli, Collettivo Bellaciao, Forum verso la Sinistra Europea Sezione Ligure, Forum della Sinistra Europea Veneto, Forum verso la Sinistra Europea Chiavenna, Forum per la Sinistra Europea Mantova, Gruppo Cultura “Zona franca” Milano, Libera Università Popolare, Nuestra America – per il Socialismo del secolo XXI, Punto Rosso-AE Torino, Punto Rosso Carrara, Punto Rosso Fermo, Punto Rosso Verona, Punto Rosso Riviera del Brenta, Punto Rosso Alto Garda, Punto Rosso-AE Mantova, Punto Rosso-AE Genova, Punto Rosso-AE Ivrea, Punto Rosso Vigevano, Punto Rosso Magenta, Punto Rosso Lecco, Punto Rosso Legnano, Punto Rosso Paderno Dugnano, Punto Rosso Vimodrone, Punto Rosso Bussero, Punto Rosso Arese, Sinistra Alternativa Valle D’Aosta, Transform!Italia
on. Vittorio Agnoletto (Milano), Mario Agostinelli (Milano), Marco Bersani (Milano), Imma Barbarossa (Bari), Alessandro Bortot (Aosta), Patrizia Bortolini (Milano), Elio Bonfanti (Trento), Antonio Bruno (Genova), Giorgio Caniglia (Aosta), sen. José Luiz Del Roio (Milano), Tommaso Fattori (Firenze), Roberto Ferrario (Parigi), Matteo Gaddi (Mantova), Giuseppe Gonella (Genova), Guido Iodice (Uniti a sinistra-Roma), Domenico Jervolino (Napoli), Lucio Libonati (Uniti a sinistra-Roma), Ernesto Ligutti (Carrara), Elio Limberti (Torino), Rita Lavaggi (Genova), Vittorio Lovera (Milano), Roberto Mapelli (Milano), Fabio Marangon (Venezia), Emilio Molinari (Milano), Andrea Morniroli (Napoli), Nevio Perna (Ivrea), Padre Giuseppe Pirola (Padova), Mimmo Porcaro (Torino), Giuseppe Prestipino (Roma), Giorgio Riolo (Milano), Roberto Rosso (Milano), on. Sabina Siniscalchi (Milano), Raffaele K. Salinari (Bologna), Josè Luis Tagliaferro (Milano), Gianni Tamino (Padova), Angelo Tria (Roma), Pino Vanacore (Varese), Pasquale Voza (Bari).
Ci sentiamo parte del movimento per la costruzione in Europa e in Italia di un nuovo soggetto politico che riunisca la sinistra alternativa, radicale, femminista e ambientalista dando voce alle pluralità dei movimenti per costruire un nuovo rapporto tra politica e società e per dare diritti a donne e uomini resi sempre più subordinati dalle politiche di stampo liberista.
Il riconoscimento e l’ampliamento dei diritti del Lavoro rappresentano una delle priorità per contrastare l’Europa dei mercati e connotare la Sinistra Italiana/Europea e conseguentemente, a partire dalla nostra pratica sindacale, parteciperemo al Forum per la sinistra Europea- Socialismo XXI.
I sindacalisti della Cgil
Antonelli Federico; Albori Giancarlo; Benuzzi Nerina; Beneggi Mirella; Besenzoni Gianfranco; Bonometti Domenico; Ketty Carraffa; Ceglia Leo; Cimmino Nicola; Colognese Massimo; Giandinoto Michele;Greco Vincenzo; Lareno Antonio; Lenna Paolo; Lomonaco Michele; Maffezzoli Dora; Mandreoli Corrado; Madeo Merida; Minchillo Natale; Nicolosi Nicola; Ortolani Giorgio; Panizzo Terenzio; Paolillo Sandro; Regina Ernesto; Romano Roberto; Ripamonti Roberto; Maria Carla Rossi; Signorino Mirella; Sgrò Adriano; Cristina Tajani; Trezzi Furio; Trunfio Francesco; Vanzati Franco; Valente Giulio.