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Questa democrazia non s’ha da fare!
Publie le domenica 22 ottobre 2006 par Open-Publishing5 commenti
Dazibao Governi Viviana Vivarelli
di Viviana vivarelli
Sentiamo Prodi bofonchiare su una nuova legge elettorale...
La deriva cominciò ai tempi del referendum sul maggioritario. E, se quello fu il male, la porcata Calderoli aggiunse il peggio.
Chi votò, al refrendum per il maggioritario non fu certo informato dei suoi danni.
Ora li abbiamo visti per entrambi gli schieramenti.
Al tempo, solo pochi pensarono che una sinistra che proponeva un maggioritario, teso a favorire il più ricco, senza avere un magnate altrettanto forte da contrapporre a Berlusconi (all’uso americano) doveva essere guidata da masoschisti, votati all’autodistruzione.
Quei pochi videro nell’elezione del magnate Berlusconi la conferma automatica dei loro timori, ma la sinistra continuò imperterrita a perseguire la sua strategia tafazziana.
Ci dissero solo che il maggioritario avrebbe reso più stabili i governi, ma non che avrebbe omologato i Poli in gara concentrando un potere eccessivo sul leader vincente, o che l’opposizione sarebbe stata annientata da una dittatura della maggioranza che avrebbe abusato della fiducia, modificato il sistema elettorale, distrutto la Costituzione a colpi di legge ordinaria, aggredito i capisaldi della democrazia, aumentato l’arbitrio delle nomenclature, abbassato diritti e libertà; non ci dissero della degenerazione orrenda del diritto processuale e penale né del voto congiunto su un indulto rifiutato da tutto il paese; non ci dissero che avremmo avuto leader che coartavano il parere dei loro stessi alleati di schieramento, che sarebbero aumentati gli ignobili inciuci sotto banco, i ricatti incrociati, le manfrine, gli sprechi, i clientelismi, la corruzione, i privilegi...
Non ci spiegarono, al tempo del referendum, che il maggioritario sarebbe avrebbe aumentato l’impunità di due gruppi sempre più omologhi, complici e inamovibili !
Ma soprattutto non ci fecero sapere che il maggioritario avrebbe portato alla vittoria chi aveva più mezzi finanziari e controllava più media, e avrebbe spartito la contesa politica tra grandi gruppi economici, tesi solo a realizzare un feudo politico-finanziario che con la democrazia non ha nulla a che fare.
Eppure sarebbe bastato vedere cosa era successo in USA, dove l’agone politico è virtuale e si svolge tra interessi di multinazionali molto vicine, da cui i leader di turno sono finanziati e di cui sono esecutori, basterebbe ora esaminare la decadenza della democrazia americana, che si regge solo su violenza, paura e menzogna, dove i privati interessi delle corporation sopravanzano l’interesse pubblico della Nazione, dettando pace e guerra e rendendo legge l’abominio.
Ma tutto questo, al tempo, non fu sottolineato, anzi non se ne parlò affatto, e oggi possiamo dire che la sinistra ha peccato grandemente nascondendoci la reale misura dei fatti e le conseguenze indesiderate.
Ora si parla vagamente di correggere l’indegna riforma di Calderoli. Possiamo crederci?
Il dubbio e la disillusione sono troppo grandi.
Riusciranno costoro a rinunciare al piacere sublime di stare sopra la legge?
Di non mettere mai a rischio l’ambito ruolo?
Potranno rinunciare al piacere sottile di candidare la moglie, il fratello, l’amante?
A non escludere, come fanno sempre, la volontà popolare?
A ricordare che la democrazia non è il potere assoluto di una cricca di 20 persone che scelgono chi mandare in Parlamento, chi tenere al potere in eterno, quanto moltiplicare le spese di Stato, quanti abusi, privilegi, immunità e impunità politiche rendere inalienabili ed eterni?
Riuscirà quella che è ormai una oligarchia di fatto a ripristinare qualcosa di democratico in Italia? A ricordarsi che esiste una sovranità popolare?
Ne dubitiamo fortemente.
Chi fa abuso di democrazia, difficilmente ne sarà il campione.
Chi ha tentato con un decreto in Finanziaria di strozzare la libertà di informazione sul web non può meritare fiducia.
Un tempo si diceva: "Diventa masochista, abbonati all’Inter!"
Oggi si dovrebbe dire:
"Diventa masochista! Credi in questi partiti!"
Messaggi
1. Quale sinistra?, 22 ottobre 2006, 20:27
Più volte, nel corso dell’articolo, si ripete la parola "sinistra" come se questa fosse o fosse stata un tutt’uno. Non è così. Né allora, né adesso la "sinistra" è unanime circa il maggioritario. Tanto per rammentare, il PRC ha sempre sostenuto il proporzionale (secondo il sistema tedesco) e ha sempre detto e sostenuto le ragioni del suo essere contrario al sistema maggioritario.
Un’ultima osservazione polemica. Mettendo tutte le forze politiche della "sinistra" nello stesso fascio, la Vivarelli sostiene di fatto il "maggioritario" nella stessa definizione di "sinistra" ... O no?
Romeo Cerri
1. > Quale sinistra?, 23 ottobre 2006, 06:49
Caro Romeo
Hai ragione ma quando dico sinistra, tutti intendono ormai quella di governo, di altre non v’è traccia. I Ds stanno confluendo con la Margherita, Bertinotti si è istituzionalizzato e Giordano ha poca visibilità, D’Alema porta avanti altre missioni militari, Pecoraro Scanio ha dimenticato la sua vocazione ambientalista e di Diliberto non sento mai parlare. tu vedi altri protagonisti ? Posso dire che la sinistra che nel cuore non somiglia nemmeno di lontano a quella di governo e probabilmente dovrei aggiungere appellativi alle due sinistre . In quanto alla sinistra extraparlamentare se hai notizia che faccia qualcosa oltre a chiacchierare in poche conventicole, fammelo sapere, ne sarei molto lieta, anche sul maggioritario. Quel che si vede è un neoliberismo strisciante che omologa tutto o un’abitudine agli stili del Palazzo e non è un bel vedere
cordialmente
viviana
2. > Quale sinistra?, 23 ottobre 2006, 07:31
Appunto, avevo capito bene. Non siamo d’accordo sui termini e sul loro significato. possibile che non si riesca a considerare ogni forza politica per quello che e’? Il Governo e’ frutto di un accordo politico sulla base di un programma elettorale tra forze politiche diverse alcune nemmeno di sinistra. Alcune di queste vorrebbero semplificare il quadro politico introducendo un sistema bipartico (vedasi il Partito Democratico ed in precedenza l’Ulivo) all’americana e dunque propugnano il sistema maggioritario. Non e’ il caso di Rifondazione. Tra l’altro lo stesso giudizio negativo rispetto alla recente riforma elettorale voluta dal centro destra mi sembra assumere connotazioni diverse se proviene dai DS (accento sul proporzionale) o dal PRC (accento sulla diversita’ di sistema tra camera e senato).
Per quanto riguarda l’azione di governo ed il comportamento delle varie forze politiche e’ lecita ed auspicabile ogni critica, anche feroce, ma cercando di tenere ben separate le rispettive responsabilita’.
Sarebbe interessante, su questi punti, conoscere il parere dei frequentatori di Bellaciao. Romeo Cerri
3. > Quale sinistra?, 23 ottobre 2006, 07:46
Cosa vedo io:
Fassino tenta di fare il Partito Democratico insieme a Rutelli. Questo significherà un ulteriore annacquamento dei Ds e una ulteriore perdita di identità con scivolamente al Centro, un altro pezzo della sinistra è geneticamente modificato e possiamo buttarlo. E’ tutto neoliberismo papalino che cresce.
Saranno tutti d’accordo? Probabilmente no. Il correntone (o area di sinistra dei DS) Mussi, Salvi, Grandi..) potrebbe non starci. Intelligenza vorrebbe che si unisse a Rifondazione e ai Comunisti italiani, per dar luogo a un vero partito istiuzionale della sinistra, almeno di una sinistra più a sinistra del Partito Democratico. Questo è possibile? No, Giordano non vuole nemmeno Diliberto! E allora impicchiamoci!
viviana
4. > Quale sinistra?, 28 ottobre 2006, 04:00
Dio mio, è una copia di Lula in Brasil.Che arriva con la sinistra?Hai una sinistra nel munmdo oggi?Mi pari che non più.