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Spartacus
Che c’è da aspettarsi da un democristo? Che faccia il democristo. Da costume genetico la razza è variegata: camaleonti, sedicenti statisti, tangentisti, corruttori, corrotti, clericali, fintolaicisti, ladrimatricolati, mafiosi, mafiosi di ritorno, mafiosetti da quattro cent, democratici di chiacchiera e ci fermiamo per non sprecare inchiostro. Ma c’è una tipologia assolutamente senza vergogna.
Molto più del chiagne ‘e fott s’è nel tempo rafforzato il ruolo del “clerico stra/fottente” che ha in Pierferdinando Casini - in ars politica Pierfi - l’esemplare sublime per eccellenza. Curriculum vitae notissimo, lo si trova anche sui siti istituzionali da quando il bel tomo per una legislatura ha posato le terga sullo scranno principe di Montecitorio.
S’è molto perfezionato dai tempi della faccetta imberbe di baby politico nel feudo marchigiano dell’Arnaldo di cui era galoppo-palafreniere.
Ottima scuola il Pierfi, ma lui vola più alto dell’uomo dell’ultima lettera del CAF - quello che i negazionisti alla Cicchitto dicono non essere mai esistito - ma che mietè vittime politiche del proprio delirio politico d’impunità. Dunque che fa il Pierfi? Da quando causa Tangentopoli il suo mentore va in soffitta lui pensa alla scalata personale. E da ottimo democristo si butta col nuovo che vince. Berlusca, certo.
Seguono anni d’amore-passione per l’uomo del suo secondo destino al quale dedica sguardo intenso e cuore. Quelli con cui aveva rapito Azzurra, imparentandosi a chi gli affari d’ogni genere li ha nel sangue: la Caltagirone family. Insomma galantuomo d’un pezzo il Pierfi, mica come l’epigonino democristo Clemente politicuzzo dello “sto con chi mi tratta meglio”.
Però anche un democristo necessita della sua ora e l’ex golden baby è lì che attende da quindici primavere. Ora ne ha più di cinquanta... Così quando il boss della “Libera Casa del faccio come cazzo mi pare” ed ex unto del Signore ha recentemente avuto dal Signore il significativo annuncio che la sua ora politica - per carità, politica e solo politica - è scoccata, un attento essere di Fede come Pierfi non poteva non coglierla.
Ed è normale che nella valle di lacrime del panorama delle leadership proponga se stesso per il posto al sole. “Io c’entro” aveva chiosato col suo sloganino di moto a luogo, dunque perché non muoversi? Cosa vogliano da lui tanti ex compari diventati in fretta detrattori non si comprende. Dategli una leva, Pierfi la collocherà al centro sollevando voi e il mondo. Applauso.