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"OIL FOR FOOD" FORMIGONI TRA I BENEFICIATI DI SADDAM
Publie le giovedì 10 febbraio 2005 par Open-PublishingDazibao Umanitario Internazionale medio-oriente
"Oil for Food". Beneficiati da Saddam? Ecco la lista dei 270
di Roberto di Nunzio
Fa piacere leggere oggi su tutti i quotidiani dello scoop messo a segno da “Il Sole24Ore” e dal “Financial Times” che hanno pubblicato la “misteriosa lista dei beneficiati da Saddam” in ordine ai vouchers di greggio che il regime iracheno avrebbe concesso ad alcuni “ospiti di riguardo”. Peccato che la lista originale dei beneficiati e i relativi nomi siano stati già pubblicati da Reporter Associati il 3 Febbraio 2004, che riprendeva un reportage del quotidiano iracheno Al-Mada [1] e la traduzione in italiano che di questo reportage aveva diffuso il Middle East Media Research Institute di Washington. Una curiosità: tra i beneficiati italiani il solo Roberto Formigoni viene citato anche nel dcumento originale. Dei nomi apparsi in questi giorni neppure un accenno. Una svista o un mistero tutto italiano? (All’interno la lista originale dei “270”).
L’emissione di vouchers da parte del regime di Saddam può essere servito a due scopi principalmente:
a. Pagamenti a individui e organizzazioni per il loro appoggio al regime in forma di doni.
b. I vouchers possono essere stati emessi in pagamento di merci sottoposte alle sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e che non potevano essere finanziati con il programma "Oil for Food"(petrolio in cambio di cibo).
Le merci potevano includere equipaggiamenti militari, pezzi di ricambio militari o auto di lusso che Saddam distribuiva come regali dentro e fuori l’Iraq ed in genere beni di lusso a favore degli ufficiali di alto rango del partito Ba’ath e del governo. I beneficiari dei vouchers vendevano i vouchers ai trader di petrolio, che li utilizzavano per ritirare i quantitativi di petrolio al terminal petrolifero di Kirkuk-Banias (Siria), che era operativo contravvenendo le sanzioni del Consiglio di Sicurezza.
L’oleodotto trasportava 200.000 barili al giorno di petrolio iracheno, di cui beneficiava in gran parte la Siria.
L’inchiesta di Al-Mada
"Sotto questo titolo professionale ed elettrizzante non vi è nulla che abbia a vedere con le compagnie petrolifere o la distribuzione, l’immagazzinamento e il marketing del petrolio. Esse non sono note per avere interessi nel petrolio o alcun legame con compagnie petrolifere, quali la Chiesa Russa Ortodossa e il Partito Comunista Russo."
"Per quanto riguarda gli individui, la situazione è ancor più complessa. Possiamo capire che la giornalista Hameeda Na’Na’, che difendeva il precedente regime si sforzasse di mantenere il suo giornalismo indipendente mediante contratti petroliferi, ma è strano trovare in queste liste i nomi di Khaled, figlio dell’ex-presidente Gamal Abd Al-Nasser, o di Toujan Al-Faisal, già membro del parlamento giordano, o l’attuale presidente dell’Indonesia, o il figlio del ministro della difesa siriano o il figlio del presidente del Libano."
Lo sfruttamento di Saddam delle sanzioni ONU
"Da quando il deposto regime ha approvato il ’Memorandum di Intesa,’ pure noto come programma ’Oil for Food’ (petrolio in cambio di cibo), lo ha volto in un deplorevole gioco politico e commerciale, e l’ha usato per finanziare le acquisizioni clandestine di armi, costosi materiali da costruzione per i palazzi presidenziali e le moschee e frivoli beni di lusso. Ha ridotto gli accordi di vendita di petrolio nella più grande operazione di corruzione della storia, comperando anime e penne e sprecando le risorse della nazione."
"Da quel momento, erano numerose le voci sui voucher che Saddam dava a certi dignitari arabi e stranieri fornendo greggio in cambio del loro appoggio al regime in un momento di isolamento internazionale e come mezzo per finanziare la campagna per abolire le sanzioni economiche contro l’Iraq e imbiancarne l’immagine."
"Tuttavia, il regime stesso ha offuscato l’etica morale e umana della campagna internazionale per abolire le sanzioni ingiuste, perché in fin dei conti le sanzioni non hanno danneggiato [il regime], ma hanno colpito la nostra povera gente e la classe media. Abbiamo visto che ogni volta che la campagna internazionale per abolire le sanzioni si avvicinava al suo obiettivo, il regime - con il suo comportamento e la sua insolenza - l’ha spinto di nuovo in un tunnel nero, e allo stesso tempo ha reso il nostro paese una tavola riccamente imbandita aperta a tutti, in attesa di una fiumana di accorati commensali e servi obbedienti."
"Uno dei tratti del regime fascista del nostro paese è che gli mancava il decoro e che aveva sempre bisogno di usare gli altri per sentirsi superiore. Quindi corrompeva anche coloro che avevano buone intenzioni e obiettivi nobili quando difendevano il popolo iracheno e cercavano di rompere l’assedio che era stato imposto. Il regime era portato solo alla politica del ’portafoglio aperto’, e quindi si circondava di gente che poteva cooptare e di gente che avrebbe elemosinato, così da potersi sentire moralmente superiore."
"E se a uno fosse capitato di conoscere qualcuno dei funzionari del partito Ba’ath, che non avevano esitato - per via dei loro principi rurali - a vantarsi e ad affettare una superiorità morale, avrebbe sentito da loro un mucchio di cose sul numero sempre crescente di visitatori in Iraq negli anni recenti, e avrebbe capito dalle loro parole che quei visitatori che venivano per difenderci venivano anche per incassarne il prezzo. Noi possiamo confermare queste informazioni perché erano i ba’athisti stessi, in un momento di ’pomposità rurale’ a diffondere le voci sui visitatori arabi e stranieri. Essi facevano alcuni dei nomi elencati qui, fra cui George Galloway, membro del Partito Laburista britannico."
"Il caso di Galloway è davvero doloroso. Quest’uomo, che difese cause arabe giuste, divenne un perdente quando si avvicinò al regime iracheno. Galloway, che fu espulso dal partito per questo motivo e che si difese con forza e attaccò persino la politica di Tony Blair e di Bush, non potrà - secondo me - confutare i documenti iracheni che lo incriminano definitivamente".
"Oltre agli elenchi Al-Mada ha anche ottenuto sei richieste da parte del direttore esecutivo e del vicedirettore esecutivo della Oil Marketing Company fatte al Ministero del Petrolio ’per approvare i patti del greggio’ . In tutte si fa il nome di Galloway, non come parte nell’accordo, ma come beneficiario, dato che Galloway si nasconde dietro una compagnia che non porta né il suo nome né la sua nazionalità."
"Il modo in cui questi patti vennero stipulati getta luce sul procedimento di assegnazione dei voucher e il benestare del Presidente della repubblica [Saddam]. Ecco perché noi vogliamo decifrarlo, soprattutto perché la lista comprende alcuni nomi individuali come ’Samir’, e nessuno sa se è il nome di una persona o di una società".
La lista
Canada: Arthur Millholland, presidente e direttore generale della Oilexo con sede a Calgary, ricevette 1 milione di barili di petrolio.
Stati Uniti: Samir Vincent ricevette 10,5 milioni di barili. Nel 2000 Vincent, cittadino americano nato in Iran e vissuto negli Stati Uniti dal 1958, organizzò una delegazione di capi religiosi iracheni in visita negli U.S.A. che incontrarono l’ex presidente Jimmy Carter. Shaker Al-Khafaji, il presidente pro Saddam della 17° conferenza degli esuli iracheni, ricevette 1 milione di barili.
Gran Bretagna: George Galloway ricevette 1 milione di barili. Fawwaz Zreiqat ricevette 1 milione di barili. Zreiqat figura anche nella sezione giordana per aver ricevuto 6 milioni di barili. Il mujaheddin Khalq in Inghilterra ricevette 1 milione di barili.
Francia: l’Associazione Amicizia Franco-Araba ha ricevuto 15,1 milioni di barili. L’ex ministro degli Interni francese Charles Pasqua ricevette 12 milioni di barili. Patrick Maugein della Trafigura Company ricevette 25 milioni di barili. Michel Grimard, fondatore dell’Export Club franco-iracheno, ricevette 17,1 milioni di barili.
Svizzera: Glenco Re, il più grande trader di materie prime della Svizzera, ricevette 12 milioni di barili. La Taurus, che era stata associata con l’Iraq per 20 anni e che fu la prima compagnia a riprendere i suoi commerci con l’Iraq dopo la caduta di Saddam, ricevette 1 milione di barili. Petrogas, che figura sotto tre sub-compagnie - Petrogas Services, Petrogas Distribution e Petrogas Resources - ed è associata con la compagnia russa Rosneftegazetroy, ricevette 1 milione di barili. Alcon, che figura in Lichtenstein ed è associata con maggiori compagnie petrolifere, ricevette 1 milione di barili. Finar Holdings, che è elencata a Lugano, Svizzera, ed è in liquidazione, ricevette 1 milione di barili.
Italia: L’Unione Petroli italiana ricevette 1 milione di barili. West Petrol, una compagnia italiana che tratta grezzo e derivati, ricevette 1 milione di barili. Roberto Formigoni, probabilmente si tratta del presidente della Regione Lombardia, ricevette 1 milione di barili. Salvatore Nicotra, ex pilota della NATO divenuto poi petroliere, ricevette 1 milione di barili
Spagna: Basem Qaqish, membro del Comitato Spagnolo per la difesa della causa araba, ricevette 1 milione di barili. Ali Ballout, giornalista libanese pro Saddam, ricevette 1 milione di barili. Javier Robert ricevette 1 milione di barili.
Iugoslavia: quattro partiti politici iugoslavi ricevettero voucher: il Partito di sinistra iugoslavo ricevette mezzo milione di barili, il Partito socialista 1 milione, il Partito italiano 1 milione. Un altro partito, il cui nome nella traslitterazione suona ’kokstuntsha’ - forse il partito di Kostunika - ricevette 1 milione di barili.
Altri partiti politici
Il Partito laburista rumeno ricevette 5,5 milioni di barili.
Il Partito dell’Interesse Ungherese 4,7 milioni di barili.
Il Partito socialista bulgaro ricevette 1,2 milioni di barili.
Il Partito comunista slovacco 1 milione di barili.
Austria: la Società austro-araba ricevette 1 milione di barili. Brasile: il Movimento 8 ottobre, un gruppo comunista brasiliano, ricevette 1,5 milioni di barili. Fuwad Sirhan 10 milioni di barili.
Egitto: Khaled Gamal Abd Al-Nasser, figlio del defunto presidente egiziano, ricevette 16,6 milioni di barili. ’Imad Al-Galda, uomo d’affari e membro del parlamento egiziano nel Partito nazionale democratico del presidente Mubarak, ricevette 14 milioni di barili. Abd Al-Azim Mannaf, direttore del giornale Sout Al-Arab, ricevette 6 milioni di barili. Muhammad Hilmi, direttore del giornale egiziano Sahwat Misr, ricevette un numero di barili non divulgato. La United Arab Company ricevette 6 milioni di barili. La Nile and Euphrates Company ricevette 3 milioni di barili. La Fondazione Al-Multaqa per stampa e pubblicazioni ricevette 1 milione di barili.
Libia: il primo ministro Shukri Ghanem ricevette 1 milione di barili.
Africa sub-sahariana: il ministro degli esteri del Ciad ricevette 1 milione di barili
Sudafrica: Sono elencati quattro sudafricani: Tokyo Saxville ricevette 4 milioni di barili. Montega 4 milioni di barili. Entrambi sono collegati coll’African National Party.
Palestina: La Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha ricevuto 4 milioni di barili. L’ Ufficio Politico dell’ OLP ha ricevuto 5 milioni di barili. Abu Al-Abbas ha ricevuto 11,5 milioni di barili . Abdallah Al-Horani ricevuto 8 milioni di barili .L’ FPLP ha ricevuto 5 milioni di barili. Wafa Tawfiq Al-Sayegh ha ricevuto 4 milioni di barili.
Oman: Il gruppo Al-Shanfari ha ricevuto 5 milioni di barili. Siria: Farras Mustafa Tlass, figlio del Ministro siriano della difesa Mustafa Tlass, ha ricevuto 6 milioni di barili. ’Audh Amourah ha ricevuto 18 milioni di barili. Ghassan Zakariya ha ricevuto 6 milioni di barili. Anwar Al-Aqqad ha ricevuto 2 milioni di barili. Hamida Na’Na’, proprietaria del periodico Al-Wafaq Al-Arabi, ha ricevuto 1 milione di barili.
Libano: Il figlio del Presidente libanese Emil Lahoud ha ricevuto 4,5 milioni di barili. L’ ex Deputato Najjah Wakim ha ricevuto 3 milioni di barili. Il Capo del Partito Nasseriano Osama M’arouf ha ricevuto 3 milioni di barili. Il Presidente del National Arabic Club Faisal Darnika ha ricevuto 3 milioni di barili.
Giordania: L’ ex Deputato Islamista e capo dell’ Unione degli Ingegneri Leith Shbeilat [2] ha ricevuto 15,5 milioni di barili. L’ ex Deputato e capo dell’ Unione Giordana degli Scrittori Fakhri Qi’war ha ricevuto 6 milioni di barili. L’ ex Deputato Toujan Al-Faisal ha ricevuto 3 milioni di barili. Il Ministero Giordano dell’ Energia ha ricevuto 5 milioni di barili. Muhamma Saleh Al-Horani, capo della Borsa di Amman ed ex Ministro delle Forniture ha ricevuto 4 milioni di barili. L’ avvocato Wamidth Husein Al-Majali ha ricevuto 6 milioni di barili.
Qatar: Il presidente della Associazione per le Corse di Cavalli dei Qatar Hamad bin Ali Aal Thani ha ricevuto 14 milioni di barili. La Gulf Petroleum ha ricevuto 2 milioni di barili.
India: Il Partito del Congresso indiano ha ricevuto 1 milione di barili.
Indonesia: La presidente dell’ Indonesia Megawati ha ricevuto 1 milione di barili come "la figlia del Presidente Sukarno" ed 1 milione di barili come Megawati. Myanmar: Il Ministero delle Foreste del Myanmar ha ricevuto 1 milione di barili.
Ukraina: Il Partito Social Democratico ha ricevuto 1 milione di barili. Il Partito Comunista ha ricevuto 6 milioni di barili. La Compagnia Petrolifera FTD ha ricevuto 1 milione di barili, come pure altre aziende ucraine.
Bielorussia: Il Partito Liberale ha ricevuto 1 milione di barili. Il Partito Comunista ha ricevuto 1 tonnellata [sic] di petrolio. Il Direttore dell’ Ufficio del Presidente di Bielorussia ha ricevuto 1 milione di barili.
Russia: Lo stato russo stesso ha ricevuto 1.366.000.000 barili.
Aziende appartenenti al Partito Liberal Democratico hanno ricevuto 79,8 milioni di barili -la lista nota il nome del presidente del partito Vladimir Zhirinovsky.
Il Partito Comunista Russo ha ricevuto 1 milione di barili.
L’azienda Lukoil ha ricevuto 63 milioni di barili.
L’azienda Russneft ha ricevuto 35,5 milioni di barili.
Il Partito Pace ed Unità di Vladimir Putin ha ricevuto 34 milioni di barili.
La lista menziona il nome della presidentessa Saji Umalatova.
L’azienda Gazprom ha ricevuto 26 milioni di barili.
L’azienda Soyzneftgaz ha ricevuto 25,5 milioni di barili
La lista riporta il nome Shafrannik.
L’azienda Moskow Oil ha ricevuto 25,1 milioni di barili.
L’azienda Onako ha ricevuto 22,2 milioni di barili.
L’azienda Sidanko ha ricevuto 21,2 milioni di barili.
L’Associazione Russa di Solidarietà con l’ Iraq ha ricevuto 12,5 milioni di barili.
La Ural Invest company ha ricevuto 8,5 milioni di barili.
La Russneft Gazexport ha ricevuto 12,5 milioni di barili.
L’azienda Transneft ha ricevuto 9 milioni di barili.
L’azienda Stroyneftgaz ha ricevuto 6 milioni di barili.
Il Comitato Russo per la Solidarietà con il Popolo dell’ Iraq ha ricevuto 6,5 milioni di barili.
La lista annota il nome del presidente del Comitato Rudasev.
La Chiesa Ortodossa Russa ha ricevuto 5 milioni di barili.
L’Accademia delle Scienze di Mosca ha ricevuto 3,5 milioni di barili.
L’Amministrazione della Cecenia ha ricevuto 2 milioni di barili.
Il Partito Nazionale Democratico ha ricevuto 2 milioni di barili.
Il Gruppo Nordwest ha ricevuto 2 milioni di barili.
L’azienda Yukos ha ricevuto 2 milioni di barili.
Un’azienda russa che foneticamente suona Zarabsneft ha ricevuto 174,5 milioni di barili.
Voucher sono stati anche concessi al ministero russo degli esteri, uno sotto il nome di Al-Fayko per un milione di barili, ed uno a Yetumin per 30,1 milioni di barili.
L’azienda Mashinoimport ha ricevuto 1 milione di barili.
L’azienda Slafneft ha ricevuto 1 milione di barili.
La Caspian Invest Company (Kalika) ha ricevuto 1 milione di barili.
La Tatneft Tatarstan company ha ricevuto 1 milione di barili.
L’azienda Surgutnefr ha ricevuto 1 milione di barili.
L’azienda per il petrolio ed il gas della Siberia ha ricevuto 1 milione di barili.
In aggiunta, il figlio dell’ ex Ambasciatore Russo in Iraq ha ricevuto 19,7 milioni di barili. Nikolay Ryikov, un ex primo ministro dell ’URSS, ha ricevuto 13 milioni di barili. Il direttore dell’ Ufficio Russo del Presidente ha ricevuto 5 milioni di barili.
Voucher petroliferi sono stai distribuiti anche ad aziende e persone del Sudan, Yemen, Cipro, Turchia, Vietnam, Bangladesh, Malaysia, Pakistan, EAU, Marocco, Algeria, Tunisia, Panama, Tailandia, Ciad, Cina, Nigeria, Kenia, Bahrein e le Filippine.
Anche due aziende saudite sono nella lista.
Note:
[1] Al-Mada (Baghdad), 25 Gennaio 2004. Al-Mada è un quotidiano indipendente, pubblicato a Baghdad. Fakhri Karim è il capo redattore.
[2] Shbeilat ha pubblicato un documento che denuncia la pubblicazione dei nomi come un tentativo di danneggiare la reputazione dei nazionalisti che si sono opposti all’ invasione dell’Iraq. Al-Quds Al-Arabi (Londra), 28 Gennaio 2004.
(Il documento originale diffuso dal Middle East Media Research Institute)