Home > Nicaragua Elezioni 2006: "Imparzialità, obiettività e non intromissione"
Nicaragua Elezioni 2006: "Imparzialità, obiettività e non intromissione"
Publie le giovedì 5 ottobre 2006 par Open-PublishingDazibao Elezioni-Eletti America Latina Giorgio Trucchi
Missione di Osservazione Elettorale dell’Unione Europea in Nicaragua
di Giorgio Trucchi
I membri della Missione di Osservazione Elettorale dell’Unione Europea (MOE-UE) per le Elezioni Presidenziali che si svolgeranno in Nicaragua il prossimo 5 novembre, hanno convocato una conferenza stampa per illustrare il lavoro svolto negli ultimi giorni e per far conoscere quale sarà la presenza di questa Missione di Osservazione durante tutto il processo elettorale nicaraguense.
La presenza di una Missione dell’Unione Europea è stata espressamente richiesta dal Ministero degli esteri nicaraguense e dal Consejo Supremo Electoral (CSE).
Il Responsabile della Missione della UE, Claudio Fava, deputato del Parlamento Europeo per il Partito dei Democratici di Sinistra (DS) e membro del Gruppo Socialista, ha informato che "durante questi giorni abbiamo avuto incontri con tutti i principali attori di questo processo politico e in modo particolare, con i candidati delle diverse forze politiche che parteciperanno alle elezioni, con il Consejo Supremo Electoral, con il Ministero degli esteri, organizzazioni di osservazione elettorale a livello nazionale ed internazionale e con la società civile nicaraguense.
A partire dal 7 ottobre, si incorporeranno 26 osservatori, che si collocheranno in tutte le Regioni del paese, seguendo l’intero processo elettorale fino alle votazioni e al periodo post-elettorale. Un altro centinaio di osservatori arriveranno pochi giorni prima delle votazioni di novembre e resteranno fino alla fine del processo elettorale".
Secondo Domenico Tuccinardi, Vice Responsabile della Delegazione, i membri della Missione sono stati scelti attraverso un Bando Pubblico dell’Unione Europea e un processo di selezione a livello nazionale e di Unione Europea e sono tutte persone con esperienza nel campo dell’osservazione elettorale, dei diritti umani e di missioni internazionali.
Claudio Fava ha poi ricordato come la partecipazione all’Osservazione dei processi elettorali sia un’abitudine istituzionale e politica dell’Unione Europea "e il nostro impegno e contributo allo sviluppo della democrazia, la nostra attenzione ed impegno sul tema dei diritti umani, ci porta ad avere criteri molto precisi in tutti i processi di osservazione elettorale. Osserveremo il grado d’imparzialità delle Istituzioni dello Stato, verificheremo il grado di libertà dei partiti politici per organizzarsi, mobilitarsi, riunirsi ed esprimere i propri punti di vista pubblicamente. Nel nostro resoconto finale sarà importante l’uso legittimo delle risorse istituzionali e statali e l’accesso equo di tutti i partiti ai mezzi di comunicazione.
Alla fine del processo elettorale, valuteremo le condizioni in cui si è svolta la votazione e i conteggi dei voti espressi".
Per quello che riguarda l’operato degli osservatori, la Unione Europea si baserà su un Codice di Condotta basato sull’imparzialità, l’obiettività e la non intromissione.
"La nostra - ha continuato Fava - sarà un’osservazione fatta in modo autonomo, seguendo il criterio dell’obiettività, con un lavoro molto equilibrato e basato sui fatti concreti, i quali saranno i punti di riferimento per valutare il processo elettorale. Il secondo punto è il profilo di questa missione e cioè la nostra intenzione di non avere nessun tipo di ingerenza su questo processo.
Per il momento abbiamo trovato una buona accoglienza e disponibilità da parte delle istituzioni e delle forze politiche che abbiamo incontrato e questo rappresenta un’ulteriore legittimazione al nostro lavoro.
Il nostro lavoro sarà quello di inserirci a pieno nel lavoro di osservazione in tutto il paese, per osservare le condizioni del processo elettorale e la sua cornice politica e giuridica.
Sappiamo che in Nicaragua il clima politico è molto teso e polarizzato e che queste elezioni sono forse le più importanti dal 1990 ad oggi, con una rivalità elettorale molto forte e quindi abbiamo ascoltato le diverse posizioni e preoccupazioni dei candidati su quanto sta accadendo".
Senza entrare nel merito e senza fare i nomi delle forze politiche che hanno espresso queste preoccupazioni , Fava ha fatto un breve elenco di quanto riportato alla Missione.
Tra le principali preoccupazioni ci sono l’ingerenza straniera nelle elezioni, l’utilizzo delle Istituzioni dello Stato per influenzare il risultato elettorale, l’atteggiamento del CSE nel processo elettorale e la distribuzione squilibrata dei rappresentanti dei diversi partiti nei Consigli Elettorali Dipartimentali e Comunali, il dissenso nei confronti della Normativa di Impugnazione del voto espresso nei seggi e l’effettiva possibilità per tutti i nicaraguensi di poter partecipare al voto, per la mancanza del documento d’identità (la cui presentazione è obbligatoria per poter votare).
Tali preoccupazioni verranno comunicate prossimamente al CSE e prese in considerazione durante tutto il processo di osservazione.
Durante le domande dei giornalisti, si è nuovamente toccato il tema dell’ingerenza straniera, che in Nicaragua non è certo una novità.
La scorsa settimana, alcune dichiarazioni dell’Ambasciatrice della Svezia, Eva Zetterberg, sulla presunta parzialità del Consejo Supremo Electoral a favore di alcune forze politiche, avevano sollevato un’aspra polemica.
L’arrivo nel paese del congressista nordamericano Dan Burton (tristemente famoso per aver creato la legge Helms-Burton contro il governo cubano) e le dichiarazioni dell’Ambasciatore statunitense, Paul Trivelli, avevano creato reazioni molto forti all’interno dei settori legati al Frente Sandinista.
Durante una conferenza stampa, Burton ha riproposto il più classico dei discorsi antisandinisti, cercando alla fine di farlo passare come una normale opinione del Governo Bush, giustificazione ripresa successivamente dallo stesso ambasciatore Trivelli, il quale ha anche annunciato la visita di altre personalità legate all’attuale governo nordamericano (per i primi di ottobre è attesa la visita di Donald Rumsfeld).
Con un acceso discorso teso ad unire le forze della destra nicaraguense contro il candidato del FSLN, Daniel Ortega ed a polarizzare ulteriormente l’ambiente preelettorale, Dan Burton ha detto che "per la sua nazione sarebbe molto difficile mantenere buone relazioni con un Governo di Ortega, in quanto rappresenta il passato e porterebbe nuovamente la guerra, l’inflazione e promuoverebbe la destabilizzazione nella Regione".
Ha poi ricordato l’esodo dei nicaraguensi durante gli anni 80, la possibilità che un governo del FSLN possa cordobizzare i fondi che i nicaraguensi che vivono all’estero inviano alle loro famiglie ed ha messo in dubbio la consegna degli aiuti internazionali, già approvati dagli Stati Uniti per il Nicaragua, nel caso di una vittoria elettorale di Ortega.
Burton ha infine dichiarato che "non sono venuto per dire alla popolazione per chi votare. E’ una sua decisione, ma è importante che la popolazione sappia quello che potrebbe succedere in caso di un ritorno di un governo come quello che c’è stato negli anni 80".
Ovviamente nessun accenno da parte di Burton su chi ha contribuito, politicamente, logisticamente ed economicamente, allo sviluppo della guerra civile in Nicaragua e sulla condanna della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) della Aia contro gli Stati Uniti, la quale impose allo Stato nordamericano il pagamento di 17 mila milioni di dollari al Nicaragua per l’aggressione subita ed i danni arrecati.
Ben diverso, quindi, l’atteggiamento della Missione dell’Unione Europea.
Concludendo la conferenza stampa, il Responsabile della Missione, Claudio Fava, ha chiarito che "per noi avere un candidato sarebbe un’ingerenza e questa Missione non ha candidati e non è un partito che si aggiunge a questo processo elettorale. E’ chiaro che la relazione finale che faremo avrà un impatto reale. La nostra non è una presenza solo per dire se il processo elettorale sarà pulito, libero e rispettoso della volontà di un popolo. Sarà materia politica su cui le istituzioni della Unione Europea dovranno lavorare, come è sempre avvenuto nel passato in altre elezioni".
Testo e foto Giorgio Trucchi - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org