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Luxuria: "Abbiamo pagato un prezzo alto, ma continueremo a combattere"
Publie le domenica 12 febbraio 2006 par Open-Publishing2 commenti
Dazibao Discriminazione Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi Vladimir Luxuria
"SARÒ IN PARLAMENTO PER RICORDARE ANCHE VISIBILMENTE A TUTTI CHE LA QUESTIONE RESTA APERTA"
di Spock
Vladimir Luxuria è delusa. L’esito del confronto sui Pacs (o unioni civili, che dir si voglia) all’interno dell’Unione, spiega a Rosso di Sera, "è ambiguo" perché nella formula non vi è "il riconoscimento della coppia in quanto tale, ma quello dell’esistenza di diritti delle singole persone".
"Ciò che è venuto meno nel programma è il valore simbolico" rappresentato dal “sigillo” dello Stato alle unioni affettive diverse dal matrimonio.
Ma non per questo una delle figure simbolo del movimento glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) si arrende. Anzi «saremo più combattivi che mai». Perché, spiega, "questa ambiguità apre la strada a diverse interpretazioni".
Ma come è potuto accadere che nell’Unione non si siano determinati equilibri più avanzati?
"E’ evidente - risponde Vladimir - che abbiamo pagato un prezzo. Un prezzo alla prepotenza ideologica e “vaticanodipendente” di Rutelli. Noi siamo stati molto leali, avevamo presentato la proposta dei Pacs, molto realistica, che non equipara il matrimonio alle altre forme di unione ed esclude l’adozione».
Molto si è giocato sulla terminologia. «Sì, ed anche su quella eravamo disponibili». Insomma chiamarle unioni civili o Pacs poco importa, come del resto ha pensato Nichi Vendola che in Puglia è riuscito a portare a casa il risultato con i voti favorevoli della Margherita. A livello nazionale, invece «Rutelli ha alzato un muro invalicabile» che ha impedito «il riconoscimento della coppia in quanto tale».
Però, c’è un però. E sta nell’-ambiguità della formula utilizzata nel programma dell’Unione e, soprattutto, «nella definizione di unione di fatto che non considera dirimente di quale sesso sono i soggetti coinvolti».
E, comunque, si parla di «riconoscimento giuridico dei diritti». Qualcosa che fa dire a Luxuria: «dovremo lavorare e combattere, siamo battaglieri da sempre e combatteremo con la forza del ragionamento e della convinzione».
Sì, ma come? «Intanto con l’informazione su quelle che sono le nostre richieste», spiega. Non è cosa da poco se si pensa alle distorsioni che la destra dà delle posizioni del movimento glbt. «Le nostre proposte non minano il matrimonio tradizionale, non tendono a sfilare il tessuto sociale, non tolgono niente a nessuno ».
Semplicemente «aggiungono nuove forme di riconoscimento di unioni affettive che già esistono». «Cercheremo di portare acqua al nostro mulino - prosegue l’animatrice di Muccassassina - ma di certo non vogliamo assistere ad un’altra legislatura in cui non si fa nulla su queste questioni».
Luxuria si considera un’arma (molto pacifica) nelle mani del movimento. «Penso che sarò lì, in parlamento, a ricordare anche visibilmente a tutti che questa questione è ancora aperta».
Messaggi
1. > Luxuria: "Abbiamo pagato un prezzo alto, ma continueremo a combattere", 12 febbraio 2006, 11:03
"Nella nostra società i "diversi" o più correttamente i "devianti" quando va bene sono tollerati, ma mai amati!! I residui ideologici clerico-fascisti inquinano ancora profondamente la nostra cultura e la faccenda dei PACS è dura da mandar giù anche da molta parte della sinistra !! Nello schieramento dell’Unione, a parte le ostilità dichiarate, vi sono anche resistenze occulte, che al momento opportuno verranno fuori e faranno fronte compatto !! Credo che in Italia questa battaglia per il momento sia persa."
MaxVinella
2. > Luxuria: "Abbiamo pagato un prezzo alto, ma continueremo a combattere", 12 febbraio 2006, 12:54
Questo programma è - semplicemente - una vergogna. La mancanza di rispetto dimostrata verso gay, lesbiche, bisessuali e transessuali è tanto più cocente in quanto in altre parti d’Europa si è fatto ben più delle unioni civili e dei pacs francesi: Spagna, Inghilterra e Olanda sono paesi dove una coppia di uomini o di donne gode degli stessi identici diritti di una coppia eterosessuale, adozione compresa.
A questo punto io credo che sarebbe molto più serio e credibile, da parte dei candidati gay e transessuali e delle candidate lesbiche, ritirarsi in segno di protesta. Non è possibile continuare ad avallare l’omofobia per niente velata dell’Unione e nemmeno l’opportunismo di chi, come Rifondazione, candida Titti De Simone e Vladimir Luxuria per poi rinunciare - quando sarebbe il momento di farlo - a difendere i diritti dei/delle omosessuali. Luxuria e De Simone sono ufficialmente, da ieri, specchietti per le allodole, e dovrebbero prenderne atto.
"Continueremo a combattere...". Fa davvero ridere, anche se si ride amaro. La tattica moderata adottata in questi anni da Arcigay e Arcilesbica è riuscita ad ottenere... un bel niente. Per quanto mi riguarda questa volta Rifondazione il mio voto se lo scorda.
E spero anche che il 14 febbraio siano in molti a protestare in tutta Italia. Gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, ma anche eterosessuali non omofobi. E di sinistra.