Home > Le purghe di Marco Ferrando
Dopo aver duramente criticato Bertinotti e Giordano per l’espulsione dal PRC di Franco Turigliatto, Ferrando espelle decine di militanti dal “suo” PCL.
La colpa di Turigliatto è stata quella di aver votato contro la politica estera del governo di cui il PRC fa parte, creando grave imbarazzo al governo stesso; la colpa dei dissidenti del PCL è stata quella di aver scritto o semplicemente condiviso un articolo pubblicato sulla rivista “Contropiano”, peraltro la medesima rivista che aveva ospitato, nel numero precedente, un articolo dello stesso Ferrando.
Gli autori dell’articolo incriminato – dal titolo “Il Comunismo, appunto…” – sono Gino Bortolozzo, operaio veneto, delegato della FIOM e candidato sindaco (per il PCL) al Comune di Vigonza; Aurelio Fabiani, consigliere comunale del PCL a Spoleto; Germano Monti, romano, portavoce nazionale del Forum Palestina.
Su quest’ultimo è ricaduta anche l’accusa di aver presentato alcuni emendamenti al documento prodotto dalla Direzione Nazionale del PCL, emendamenti ritenuti incompatibili con il progetto politico del partito di Ferrando. Tutti e tre gli espulsi sono, cioè erano membri del Coordinamento Nazionale del PCL. L’espulsione, richiesta dallo stesso Ferrando, è stata votata a maggioranza dalla prima assemblea nazionale del movimento (formalmente, il PCL non è ancora un partito vero e proprio, in quanto dovrebbe tenere il suo primo congresso nei prossimi mesi), tenutasi a Rimini il 14 e 15 aprile, e ratificata con un mese di ritardo dal Coordinamento Nazionale il 12 maggio.
Oltre alla singolarità delle motivazioni, colpisce la portata del provvedimento. E’ quantomeno singolare espellere qualcuno per aver scritto un articolo sulla stessa rivista su cui aveva già scritto il “Capo”, ma è decisamente sconcertante estendere il provvedimento a tutti “i compagni e le compagne che rivendicano il testo comparso su Contropiano”; per quanto l’articolo esprimesse punti di vista differenti da quelli di Ferrando, appare bizzarro espellere qualcuno da un movimento semplicemente perché ha espresso un contributo al dibattito del movimento stesso. Probabilmente, il timore di Ferrando è quello di perdere il controllo assoluto del suo futuro partito, e questo lo ha indotto ad una vera e propria pulizia etnica, incurante dei dissensi che si sono manifestati anche fra chi non condivide l’articolo su “Contropiano” o gli emendamenti di Monti. In sostanza, si è trattato anche di un monito verso chi avesse intenzione, in futuro, di esprimersi in dissenso con il “Capo”.
Non fanno più parte del PCL i tre quarti della sezione di Roma (la più grande), l’intero movimento dell’Umbria e quasi tutto il Veneto. Contro il provvedimento si sono poi espressi, in forme diverse, la sezione di Cosenza, quella di Livorno, quella di Napoli e quella di Fermo (l’unica costituita nelle Marche), oltre a militanti e dirigenti di Firenze, Pisa, Grosseto, Palmi e Catanzaro. Si ignora se le purghe di Ferrando si abbatteranno anche su costoro.
Si diceva degli emendamenti presentati al documento per la prima assemblea nazionale del PCL; ebbene, anche questi sono stati considerati incompatibili con la linea dettata da Ferrando e oggetto di furiose circolari (tre nella sola settimana dal 23 al 30 marzo) inviate a tutti gli iscritti nel corso delle assemblee locali. La stranezza risiede nel fatto che gli emendamenti presentati da Monti erano i soli contributi al dibattito e che, in loro assenza, le assemblee locali e l’assemblea nazionale non avrebbero avuto nulla da discutere.
Allo stato attuale, il movimento di Ferrando appare ben poca cosa, e non solo per il venir meno di una corposa parte dei militanti: il numero degli iscritti (prima delle espulsioni di massa) era ufficialmente fermo a quello del 2006, intorno ai 1.200 in tutta Italia, dei quali meno della metà (530) ha effettivamente partecipato alle assemblee locali. Quello che più colpisce, però, è l’inconsistenza del PCL nelle grandi città: se a Roma gli iscritti erano una sessantina, l’assemblea di Milano si è tenuta con dieci persone, quella di Napoli con sei, quella di Torino (rinforzi dalla Val d’Aosta compresi) con tredici, quella di Genova con sette e quella di Firenze con dieci. In Sicilia, l’assemblea di Palermo è andata completamente deserta (0 partecipanti), mentre in Sardegna, a Cagliari, erano in undici. Non risulta nessun iscritto a Bari. Per un movimento di queste dimensioni, le espulsioni sono veramente una trovata geniale.
Messaggi
1. Le purghe di Marco Ferrando, 17 maggio 2007, 23:20
La cosa più incredibile è che compagne e compagni vengono criminalizzati per aver detto quello che pensano e dopo che lo stesso Ferrando, per dire quello che pensa su Nassirya, ha pagato con la stessa moneta all’epoca del PRC.
Davvero non si sa che pensare: o è un settario o è un faccendiere.
Altro non può essere.
p.s.: aggiungo che del dibattito interno non è mai stata data notizia. Vergogna PCL
2. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 21 maggio 2007, 13:56
Mi si permetta un commento, dal momento che a differenza di altri conosco di cosa si sta parlando.
1-Non c’è stata alcuna epurazione, ma una chiarificazione necessaria
2-C’è chi (probabilmente) in malafede diffama l’unica forza in grado di scardinare dal basso il sistema
Rispetto al dibattito interno al mcPCL le parole di Rosa Luxemburg sono più che mai attuali:
"Se noi accogliessimo con pari benevolenza ogni critica, quella che ci fa avanzare verso il nostro fine, così come quella che ce ne allontana, non saremmo un partito di lotta, ma un’associazione di parolai, che, dopo essersi imbarcati con gran vociare per un viaggio grandioso, scoprisse che esso non ha itinerari precisi, che potrebbe finire non si sa dove, e persino cedere al “saggio” consiglio di rinunciare all’avventura.
Ecco di che si tratta. Per quanto grande sia il nostro bisogno di autocritica e per quanto ampi siano gli spazi che gli affidiamo, deve comunque esistere un minimo di principi che costituiscono la nostra essenza e la nostra esistenza stessa, il fondamento della nostra cooperazione in un quanto membri del partito."
Per il mc-PCL quei principi sono i 4 punti di raggruppamento, è legittimo non condividerli ma ci si pone fuori dal progetto.
Il Partito è uno strumento, non un feticcio o una affermazione identitaria, è per questo che: o nasce su basi programmatiche chiare o è la riprosizione di vecchi fallimenti.
Il mcPCL sarà certamente sulla cresta dell’onda storica che si avvicina proprio perchè sa quale è il suo compito: l’emancipazione dei lavoratori.
1. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 23 maggio 2007, 11:38
Ma voi non siete ancora un Partito, siete un Movimento... Quindi non potete decidere voi chi allontanare...Babbo, dovresti saperla la differenza, o no?
Ciau
2. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 23 maggio 2007, 23:49
Se l’emancipazione dei lavoratori in questo paese è affidata a Ferrando siamo davvero messi bene! Ferrando è un signore che nella sua vita politica non ha mai aggregato nessuno, al contrario la sua è da sempre una storia di guppuscoli e scissioni. Solo per ricordarne qualcuna degli ultimi anni, da Ferrando si sono già separati, nell’ ordine:
1) Bacciardi
2) Bandiera Rossa
3) Falcemartello
4) Progetto Napoli ( ora: Unità Comunista)
5) Gruppo "Oltre"
6) Progetto Sicilia (ora: sotto le bandiere del marxismo...)
7) Progetto Vibo Valentia (ora: gruppo Ottobre)
8) Progetto Comunista-Rol (ora: Partito di Alternativa Comunista)
9) Veruggio e tanti altri (ex)ferrandiani rimasti nel Prc (ora:Controcorrente/Resistenze).
E di questo elenco non fanno parte i micro-gruppuscoli e le micro-scissioni degli anni settanta dove spesso Ferrando si trovava con altri 3 o 4 compagni-gruppettari-settari ad "emancipare la classe operaia". Compagni del PCL svegliatevi! Il PCL, numeri alla mano, è l’ennesimo gruppuscolo insignificante. Vi rendete conto che fate delle assemblee provinciali con 6(sei) partecipanti in una città come Napoli? Altro che Partito, questi sono numeri di assemblee di condominio. Svegliatevi!
3. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 00:27
Svegliarsi? ...e per fare cosa?
Rifinanziare con il PRC e il PdCI le missioni di guerra?!
Rendersi complici del furto del TFR?!
Sostenere i governo di Confindustria e dei Banchieri?!
Ma va...!
Per quanto riguarda le dimensioni del PCL i fatti parlano chiaro:
Reggio Calabria 1,2%
Ancona 1,1%
Genova 0,6%
Per un partito che non fa delle elezioni l’asse principale del suo intervento non è male, tenuto contro inoltre dell’arretramento della sinistra (di governo), il PRC da solo perde circa 30.000 voti rispetto il 2002.
Inoltre ricordo che Democrazia Proletaria prendeva queste cifre nel 1990, dopo 10 anni dalla nascita... per noi è appena l’inizio.
4. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 09:31
C’è un errore in quello che il portavoce del portavoce del movimento per il Parito Comunista del Lavoratore (che d’altronde sul sito ufficiale pclavoratori.it conferma la bugia) scrive sopra:
Il Movimento per il Partito Comunista del Lavoratore a Reggio Calabria prende 296 voti, pari allo 0,252%. La percentuale di 1,198% è riferita ai voti dati alla persona di Giuseppe Antonino detto Pino Siclari e che sono 7 volte tanto quelli presi dal Movimento (1434, per la precisione).
fonte: ministero degli interni, dati ufficiali consultabili sul sito
Diciamo questo perchè non ci sembra il caso di continuare a prenderci per il culo.
francesco fumarola, www.mercantedivenezia.org
5. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 12:25
Caro francesco fumarola, non sono il "portavoce del portavoce" ma uno dei tanti militanti del mcPCL che si è rotto i coglioni che opportunisti e carrieristi o confusionari in odore di stalinismo attacchino di continuo l’unica opposizione di sinistra.
A Reggio Calabria il mcPCL ha preso l’1,2% Pino Siclari è un dirigente del mcPCL!
Mi auguro che passiate il tempo a fare qualche cosa di più costruttivo per la classe.
saluti
6. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 14:13
Non hai nemmeno il coraggio di firmarti e stai pure a rompere le palle?
francesco fumarola
7. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 23:10
Confermo la versione di Francesco Fumarola, il PCL a Reggio Calabria ha preso lo 0,252. Stiamo parlando di voti di lista e il PCL come lista ha quella percentuale( basta controllare il sito del ministero degli interni per appurare la verità).Un’altra cosa sono i voti del Candidato sindaco che realmente sono circa l’1,2. Ma possibile che il portavoce del portavoce non sappia nemmeno la differenza fra voti di lista e voti al candidato sindaco? Se lo scopre Marco, ti mette in castigo! Poi c’è anche Rieti come risultato da evidenziare per il PCL. Alle elezioni comunali di Rieti il PCL ha preso lo 0,134 come voti per la candidata sindaco e lo 0,059 come voti di lista, vale a dire il PCL ha preso 18(diciotto) voti su una popolazione di circa 40.000 elettori. Ogni commento è superfluo. I dati sono tratti dal sito ufficiale del ministero dell’interno. Per chi non ci crede:
http://amministrative.interno.it/amminis/amm070527/seleentG.htm
8. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 30 maggio 2007, 23:15
Tenuto conto dell’arretramento della sinistra di governo...Il PCLnon doveva intercettare quei voti? Ma finchè i dirigenti del PCL rimangono quelli, i numeri non possono che rimanere quelli: assemblea provinciale a Napoli con sei(6) partecipanti e 18 voti alle elezioni di Rieti! Complimenti!
9. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 31 maggio 2007, 12:23
Confermo la versione di Francesco Fumarola, il PCL a Reggio Calabria ha preso lo 0,252%. Stiamo parlando di voti di lista e il PCL come lista ha ottenuto quella percentuale. Un’altra cosa sono i voti del candidato Sindaco Pino Siclari che realmente ha ottenuto 1,2%.Ma possibile che il portavoce del portavoce non sappia nemmeno la differenza fra voti di lista e voti al candidato Sindaco? Se lo scopre Marco, ti mette in castigo! C’è da dire che per il PCL va evidenziato anche il dato del risultato di Rieti. Alle elezioni comunali di Rieti il PCL ha preso 0,059% come voti per la lista e la candidata Sindaco ha ottenuto lo 0,134%, vale a dire che il PCL ha ottenuto 18(diciotto) votidi lista e 43(quarantatre) alla candidata Sindaco su una popolazione di circa 40 mila elettori. Ogni commento è superfluo. I dati sono tratti dal sito del ministero dell’interno. http://amministrative.interno.it/
10. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 31 maggio 2007, 20:35
Se il PCL fosse così irrilevante perchè ne parlate???
Le "chiacchiere" stanno a zero: il movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori è in crescita costante e rappresenta la risposta al tradimento delle sinistre di governo!
saluti ;-)
www.pclavoratori.it
11. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 31 maggio 2007, 22:50
Copio testualmente il testo riportato dal sito www.pclavoratori.it
"Di seguito i risultati in percentuale dei candidati del PCL: "
faccio notare che non è stato scritto "i voti della lista del pcl" bensì dei candidati, il candidato del pcl a reggio è Pino Siclari, con l’1,16%, arrotondato correttamente come per tutti gli altri dati alla prima cifra decimale, il risultato è l’1,2% .
Saluti
Flavio Stasi
12. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 31 maggio 2007, 22:59
Hai ragione,le chiacchiere stanno a zero. Parlano i fatti. Basta vedere il sito del ministero dell’interno per sapere quanti voti a preso il PCL e poi il resoconto della vostra assemblea nazionale(530) partecipanti in tutta italia e assemblee provinciali con numeri da riunioni di piccoli condomìni: 6 partecipanti all’assemblea provinciale di Napoli, dieci partecipanti a quella di Firenze, dieci a quella di Milano e sette a quella di Genova. Le chiacchiere stanno a zero, appunto...Tanti saluti al portavoce!
13. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 1 giugno 2007, 00:12
mha! Se il mcPCL non è la soluzione "perchè piccolo" quale sarebbe il grande partito di massa rivoluzionario???
Ci vediamo il 9 giugno a Roma... a meno che non preferiate continuare a sparare cazzate sul PCL!
saluti marxisti ...e un pò perplessi... perchè tanto astio verso l’unica opposizione di sinistra credibile???
14. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 1 giugno 2007, 12:37
Compagno ma ti risulta che Ferrando ha espulso decine e decine di compagni dal PCL solo perchè condividevano un articolo apparso su un giornale(sul quale scrive anche lui) scritto da 3 compagni del Coordinamento Nazionale del PCL? Così si costruisce il partito di massa?Con questi dirigenti settari? C’è bisogno di un vero Partito Comunista Rivoluzionario, ma questo non può essere il PCL, perchè il PCL è solo una setta, sia per i numeri che per l’impostazione. Costruiamo assieme questo Partito. Ti saluto
15. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 1 giugno 2007, 12:40
E poi un’altra cosa visto che parli di credibilità: sei in grado di smentire che c’è un "dirigente" del PCL che viene stipendiato da Rifondazione Comunista? Io l’ho letto da qualche parte...Chiedi lumi al Portavoce! Se questa si chiama credibilità...!?
16. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 2 giugno 2007, 11:20
... si si e poi ci sono le marmotte che confezionano la cioccolata.
Il movimento per il PCL è ad oggi la sola speranza di costruire lo strumento rivoluzionario chi sostiene il contrario o difende settariamente il suo orticello o difende le sue poltrone (PRC PDCI ...).
Saluti
PS smettila di leggere Novella 2000 ti fa male
17. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 28 giugno 2007, 21:46
Certo che la tua deve essere proprio una ossesione, ma mi spieghi perche’ passi le giornate a denigrare il McPCL anziche’ a organizzare le masse proletarie??
Ognuno si diverte come puo’.....
Simone Faini McPCL Firenze
18. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 6 luglio 2007, 15:15
Meglio che siano pochi, perchè tanti come loro sono inimmaginabili. Il problema e che voi fatte campagna elettorale con i loro stessi argomenti, e poi vi vendete il parlamento, La vera vergogna e la vostra politica, almeno lui è coerente.... Servi!!!!
19. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 9 luglio 2007, 22:24
Lui è coerente perchè non è in parlamento. Sai quanti ne ho visti di questi parolai?! E poi Ferrando sta diventando famoso per le bugie che dice. Quindi...
20. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 10 luglio 2007, 17:21
Effettivamente, Ferrando è proprio un ballista: ha arruolato a forza l’inconsapevole Lucio Manisco (costringendolo a smentire pubblicamente la sua millantata militanza nel PCL), si inventa consiglieri comunali e docenti universitari iscritti al PCL (ma si guarda bene dal farne i nomi), farnetica di migliaia di iscritti e di sedi in tutte le città principali, quando non hanno sedi nè a Roma, nè a Firenze o Napoli, per non parlare di Venezia, Perugia, Cagliari, Palermo ed altre città "minori" e, riguardo gli iscritti, non c’è verso di conoscerne il numero, dopo l’espulsione della quasi totalità della sezione romana (la più numerosa), delle sezioni dell’Umbria e del Veneto e l’uscita di altri compagni dalla calabria e da altre regioni.
La sola cosa che mi chiedo è come mai un simile personaggio continui ad essere accreditato dalla stampa come un interlocutore importante e mi viene il dubbio che qualcuno voglia far pensare che la sola alternativa alla deriva governista del PRC e della sinistra "radicale" sia quella pagliacciata del PCL, il che fa venire voglia di restare in Rifondazione o trasferirsi in campagna. Io spero che a sinistra venga fuori qualcos’altro. Ciao a tutti.
21. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 17 luglio 2007, 16:32
Non credo che sia proprio il massimo stare a perdere tempo per screditare il Pcl, a meno che non si ci trovi quotidianamente a confrontarsi con compagni che ne facciano parte e che meritano di essere avvertiti della pagliacciata a cui volenti o no si prestano.
Di fatto, comunque, non abbiamo niente di concreto di alternativo per ridere sulle organizzazioni che si pongono degli obiettivi importanti. Tuttavia, questo è tanto più un motivo per dire a tutti che è vergognosa l’espulsione da un movimento che si è voluto costruire come aperto sin dall’inizio. E’ vergognoso non perchè fanno paura o scandalo da perbenisti le epurazioni - certo non ricordano niente di meramente democratico! - ma perchè se Ferrando ed i suoi "epigoni" o comunque il gruppo di alcune centinaia di simpatizzanti, tra cui sicuramente validi compagni, volevano fare un’associazione coerente e intransigente, non l’hanno detto prima?
Il dato oggettivo che si ricava da questa vicenda delle espulsioni, sia quella subita che quella agita, di cui stiamo parlando, è che Ferrando usa un metodo di fare politica incoerente e strumentale, inutile sia per il proletariato che per i comunisti.
"gallina vecchia, solo vecchia!"
22. Le bugie di Ferrando, 17 luglio 2007, 23:24
Il PCL, nato per opporsi alla deriva governista del PRC e per ricostruire l’opposizione di classe, ha conosciuto una rapidissima involuzione settaria ed autoritaria, arrivando all’espulsione di massa dei dirigenti e dei militanti che avevano (ingenuamente?) preso sul serio l’invito a discutere ed a contribuire alla definizione della "nuova" organizzazione. Non contento di questa operazione in perfetto stile staliniano, marco ferrando - da oggi, minuscole pure per lui - continua ad inondare di frescacce tutti gli organi di stampa che gli danno spazio, dal Corriere della Sera al Manifesto, passando per il Giornale, rendendo ridicolo sé stesso (del che, sinceramente, poco ci interessa) e l’idea stessa di costruzione di una nuova organizzazione dei comunisti, il che, invece, ci preoccupa parecchio. Uno che ha la faccia di bronzo di definire, in un intervento sul Manifesto, "lusinghiero" il risultato elettorale di un partito che rimedia 296 voti in una città di 257.000 abitanti (Reggio Calabria), 1.440 in una di 615.000 (Genova) e appena 18 in una di 45.000 (Rieti), o è un bugiardo patologico o è affetto da pericolose forme di delirio di onnipotenza. Propendiamo per la seconda ipotesi, anche alla luce di quanto lo stesso personaggio ha dichiarato al Giornale il giorno dopo la manifestazione romana: "Abbiamo una sede in ogni capoluogo di regione. Abbiamo avuto un riscontro elettorale significativo alle ultime amministrative, con l’1% dopo nove mesi dalla nostra nascita. Democrazia proletaria arrivò a quel risultato in 10 anni. Stiamo capitalizzando tante energie militanti deluse. Raccogliamo la rabbia operaia contro questo governo". Per amore di verità (che continua ad essere rivoluzionaria) dobbiamo dire che D.P. quel risultato lo otteneva presentandosi in tutta Italia, non solo in una decina di città e paesini, dove comunque la percentuale di voti ottenuti dal PCL è lontanissima dall’ 1% farneticato da ferrando. Ma la farneticazione tocca il punto più alto con la disinvolta affermazione sulla presenza delle sedi del PCL in ogni capoluogo di regione: invitiamo ferrando, se dovesse leggere queste righe, a comunicarci gli indirizzi delle sue sedi a Roma (Capitale d’Italia, oltre che capoluogo del Lazio), a Venezia (capoluogo del Veneto), a Perugia (capoluogo dell’Umbria), a Napoli (capoluogo della Campania), a Potenza (capoluogo della Basilicata), a Bari (capoluogo della Puglia), nonché a Palermo e Cagliari (capoluoghi, rispettivamente, di Sicilia e Sardegna). Di simili millantatori non solo non abbiamo bisogno, ma sono deleteri: il fatto che, dalle pagine del Manifesto, indirizzino i loro strali contro ogni progetto che si ponga l’obiettivo di riunificare i comunisti attorno ad un programma politico anticapitalista, ci appare emblematico di una miseria politica che ben si sposa con una smisurata e delirante autopromozione personale, che gode - inspiegabilmente - di un supporto mediatico decisamente sproporzionato.
23. La coerenza e l’intransigenza di un partito rivoluzionario e internazionalista, 20 luglio 2007, 18:43
trovo veramente disgustoso che "compagni"i quali si ritengono superiori ai vari settarismi compresi quelli presunti del pcl, si rivolgano con tanta vemenza nei confronti di chi invece le idee le ha ben chiare, quale sarebbe la tanto acclamata alternativa al PCL, forse il vostro atteggiamento bulgaro?parlate di espulsioni, di liderismo, di incoerenza, ma del vostro modo arrogante di diffondere calunnie spacciandole per contenuti politici chi dovrebbe parlarne?forse noi, ma considerando che non è il caso di abbassarsi al vostro livello, lasciamo perdere.
pensi che nel pcl ci siano coglioni subuordinati a ditatori fantocci? beh credo proprio tu ti stia sbagliando caro il mio ingenuotto, anzi ti comunico che da noi le assemblee sulle vere questioni vertenziali che partono dal basso, dai lavoratori sono profondamente partecipate, altro le fregnacce che tu e altri come te andate ad indolare.svegliatevi piccoli borghesucci, le rivoluzioni si fanno con i fatti non con le parole,prova tu se sei in grado ad unire i comunisti sotto un unica bandiera, e poi forse se ne varrà la pena ne riparleremo.
sonia pcl brindisi
come vedi non temiamo di firmarci