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Dazibao Sindacati Religioni Doriana Goracci
di Doriana Goracci
E’ da ieri che per le strade di Molfetta, un paese di 60.000 abitanti in provincia di Bari, confraternite di uomini di ogni età ed estrazione, direi a centinaia camminano in processione. Ieri sono partiti alle 3,30 a.m. e rientrati con le 5 statue di Cristo alle 13, la banda in fondo. Oggi gli incappucciati sono partiti alle 4,40 a.m. e rientrati alle 14,30 con le statue della Madonna e delle Sante donne.
Partecipazione massiccia.
Domani a Sulmona la Madonna scappa in piazza...
Sono innumerevoli i paesi che vivono questa primavera di rinascita tutta cattolica, tutta tradizione, tutto riconoscimento dell’impegno delle forze locali, molto trasversali, perchè in queste feste è così...come nei giorni del voto...
E’ un occasione da non perdere, si riprova il brivido della partecipazione e anche di qualcosa profondamente mutato nella società.
Si trova comunque un buon motivo per esserci, come testimone, o come osservatore, come spirito critico o come protagonista, siamo tutti coinvolti è inutile negarlo.
Avevo notato già a Natale un insolito ed eccitato crescere di messaggi augurali, insoliti in chi vive queste feste con voluto o ironico distacco.
Ma anche questa è l’Italia, oggi.
Poi ci sarà l’altra data quella della Liberazione, revisionata anch’essa.
Poi si conclude con il 1 maggio, tutti i non lavoratori in piazza a Roma, anche quest’anno?
E poi in un frenetico cinguettio , meglio direi gracchiare si chiudono e si aprono le trasmissioni ,con i pastori delle anime e dei partiti, con i cani mastino che non abbandonano mai le cucce, e le donne a dirsi le ricette antiche dell’agnello e delle colazioni sull’erba e dove conviene comprare il pecorino e la colomba, sempre combattute nella pietà per la Maddalena peccatrice o la Madonna addolorata.
Buona Pasqua e Liberazione e Primo maggio a tutto il movimento, arcobaleno e propositivo, ma si lasciamoli in pace un po’ tutti, questi al governo che poi di fatto ci stanno ancora tutti e nessuno, lasciamoli in pace che loro devono riposare prima di riprendere l’assedio.
E noi che cosa e come e quando dovremmo festeggiare ?
E sempre più si usano i nomi delle stagioni, per rendere un po’ più pagano ed ancestrale questo movimento: l’autunno sindacale, l’estate dei roghi, il livido inverno , la primavera della liberazione.
Intanto c’è chi si mette d’accordo davvero, tutti insieme suvvia, appassionatamente e senza lotte fratricide...
*La liberazione a giornate....*
" Con un accordo sindacale al quale ha aderito tutta la RSU della BOSCH all’unanimità , la direzione ha potuto dichiarare che la liberazione dell’italia dal fascismo non si festeggia il giorno 25 aprile ma bensi’ il giorno 28 aprile. Questo per problemi "amministrativi-tecnici-produttivi" ossia per un problema gestionale.
La RSU nella sua interezza è tasversalità afferma la propria propensione all’instaurazione di un regime sindacale dato che per questa e per altre decisioni non si cura MAI di consultare la base dei lavoratori. Il giorno 25 aprile gli operai e gli impiegati dell’area DIESEL Bosch di Modugno non si sentiranno liberati.
I lavoratori non percepiranno nessuna indennità di straordinario e nessun incentivo per lavorare il giorno della liberazione.
Gli operai ricordano le vittime della resistenza e auspicano un sindacato non oligocratico. Le proteste sono state massiccie e spontanee. "
Un gruppo di operai della BOSCH di Modugno
Messaggi
1. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 16 aprile 2006, 14:34
Vita che dà vita
Gesù di Nazareth, affrontando il rifiuto e la violenza
con la forza della fedeltà alla verità che aveva da vivere,
accettando di essere fatto vittima innocente, insieme a banditi,
perché non ci fossero più vittime, neppure colpevoli,
è diventato, anche fuori dalla religione che a lui si ispira,
un esempio massimo di vita che dà vita,
uno spirito maternamente fecondo per l’umanità che cerca di vivere.
Ciao! Enrico
2. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 16 aprile 2006, 14:39
in sintonia con doriana...
un periodo della mia vita l’ho passato vivendo su un’isola, procida.
il primo 1 maggio c’era (forse c’è??) una processione,non una marcia.
non mi sento spesso fuori dal mondo, ma quel giorno,uscendo sulla strada dietro casa dove c’era la festa senza che sapessi di cosa si trattava, ho subito pensato che fosse per il 1 maggio, festa dei lavoratori..ma ...il 1 maggio li si celebra per strada la festa di san giuseppe lavoratore........
mi sono sentita davvero un...extra-comunità,nonostante ormai nell’isola fossi di casa, il mio modo di relazionarmi e vivere, seppure inusuale era stato accettato e riconosciuto come mi è successo in pochi altri posti di quelli dove ho vissuto (un tot!),etc....anzi proprio perciò forse.
intanto, capisco come riferirsi ad un dio o un santo "lontano" (anche laico) sia tanto meno faticoso e difficile che relazionarsi ai propri simili e sentirli uguali, dunque forse bisogna essere più attente al desiderio di rassicurazione che c’è e trasformarlo .......
buona rinascita al movimento delle donne nel senso che speriamo che tutti i movimenti non si incartino a riferirsi solo ai governi possibili anche in questo passaggio in italia, come se dimenticassero di riferirsi piuttosto alle persone che ne partecipano, a promuovere ed approfondire le loro ragioni, ma vedano solo la assenza del "potere" del momento.....
sarebbe anzi il momento di dimostrare per ciò che si vuole, sarebbe uno spazio da riempire con un altro mondo che cerchiamo....un momento per fare cultura e allrgare lo spazio di visibilità forse, ma non siamo ancora cosi confidenti, vero?
speriamo nel mayday......
ciao
pm
3. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 16 aprile 2006, 18:14
Cara Doriana,
ti rispondo e nel rispondere a te rispondo a tutte e forse qualcuna si
infastidisce ma provo lo stesso il desiderio di farlo.
Tu chiedi che cosa dovremmo festeggiare?
Provo a risponderti festeggiamo anche noi un tempo circolare,il tempo della
pace che contempla la morte sicura e inevitabile comunque.
Come un grande valzer o una spirale, talvolta ascendente e talvolta
discendente ?
Questo non lo so, forse dipende da noi a che punto del cerchio o della
salita o discesa ci troviamo.
Il tempo della guerra ha invece un ritmo binario,illusorio e rettilineo
come le marce e come talvolta il tango : si avanza insieme compatti se si
è in truppa, quanti cori del ’15/’18 sono marce che rendono quasi gloriose
le morti? Che rivendicano dolori sinceri e comuni?
Nel tango invece il rapporto è di lotta fra due diversi e diversamente
forti, se si è donna e si balla con l’altro occorre farsi condurre e
indietreggiare se lui avanza.
Il corpo femminile "avviluppandosi" all’altro corpo può imprimere un poco di
volontà e di movimento meno rigido alla danza con una qualche resistenza
circolare, ma poi il movimento rettilineo riprende forza.
Altra cosa è il canto popolare collettivo,sia religioso che politico.
Giovanna Marini studia e canta entrambi i fenomeni: il canto popolare degli
operai/ie delle contadine/i e le canzoni religiose e spesso si mescolano ,
davvero ho ascoltato da lei e il suo gruppo un canto di donne religiose, a
modo loro, arrabbiate contro il vescovo.
Quando da giovani, finita la lezione di arrampicata in palestra ci si
riuniva dopo per cantare si affrontavano indifferentemente " il Signor
Contino" di Mozart oppure " Gorizia" o "Bella Ciao" senza nessuna
meraviglia solo per il gusto di CANTARE INSIEME BENE.
Fare bene insieme le cose è una gioia, è ruotare in modo ordinato e gioioso
come nel valzer.
Il mondo del valzer è ormai sepolto insieme all’ Europa della epoca bella.
Fare le cose insieme ad amici ricordando chi non c’è più, ma vive nei nostri
cuori, ci placa un poco dall’ansia di morte.
Il 6 di aprile 4 gruppi di gente che canta molto bene il canto popolare si è
trovata per un concerto nella chiesa-comunità che frequento.
Questa Comunità non si sogna mai di organizzare le prime comunioni o le
cresime il 25 aprile o il 1° maggio, cosa che ormai fanno moltissimi parroci
furbetti.
(Tutto sommato è più sincero quell’industriale,che vuol far lavorare gli
operai il 25 aprile ma a differenza dagli invitati alla festa di prima
comunione, quegli operai non so se possano rifiutare.)
Quella sera in chiesa si raccoglievano fondi per chi offre aiuto personale
e strutturato alle persone ,ai giovani che vivono sulla strada a Bergamo.
Alla fine del concerto, gli "Zanni" dopo tanti canti bellissimi di
emigrazione ( e da veri bergamaschi non leghisti si domandavano a voce alta
come questa terra abbia perso memoria di una storia così vicina) hanno
intonato la marcia a ritmo bellico che tutte/i abbiamo cantato con
sentimento di appartenenza: "Bella Ciao"
Mancava poco alle elezioni e puoi immaginarti dentro me i sentimenti
contrastanti:
come pacifista non violenta trovo che "bella ciao" sia un esempio
sicuramente poco pacifico, però sono affezzionata a questo canto.
Sono affezzionata anche ai rituali del tempo circolare, ma spesso mi mettono
tristezza non è un festeggiare vero: è un palliativo.
La festa vera è preparare insieme una pastiera più che mangiarla da soli.
A proposito la mia è venuta bene mi piacerebbe potervela offrire
Vi abbraccio con affetto. Serenella
Donneinnero mailing list
4. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 16 aprile 2006, 18:19
Non vado a votare, mi son detto, è una questione di dignità.
Non posso dare una delega a chi non mi rappresenta.
Non posso fidarmi di chi non mi fido. E se mi fidassi, non mi fiderei del sistema a cui si affida.
Però, ho pensato, se la vittoria della cosiddetta Unione servisse a salvare una e una sola vita, di migrante che affoga nel Mediterraneo, di iracheno bombardato... Se servisse a salvare un precario flessibile dal tallone di ferro delle oligarchie, una spiaggia dal cemento dei palazzinari, un tordo dalle doppiette dei cacciatori... allora dovrei mettermi la dignità sotto i piedi. E andare a votare.
Ma ce l’avevo, questa certezza?
No
Sandro
5. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 19 aprile 2006, 16:44
Bosch Bari sposta la festa del 25 aprile»
La Liberazione «spostata» a venerdì 28. Un gruppo di lavoratori contesta l’accordo in tal senso tra direzione aziendale e Rappresentanza sindacale
BARI - Un 25 aprile in mezzo alla settimana non serve a molto, meglio spostarlo a venerdì 28 realizzando un appetibile ponte che con il primo maggio diventa di quattro giorni. Su questa soluzione decisamente pragmatica, che mortifica però la storia d’Italia e i valori ideali della Liberazione, si sono trovati d’accordo la direzione aziendale di Bari della multinazionale tedesca Bosch e la Rappresentanza sindacale unitaria aziendale. Rsu e azienda, riferisce oggi in un articolo la Gazzetta del Mezzogiorno, hanno firmato un accordo per lo spostamento di tre giorni della festa che ha suscitato le proteste di un gruppo di lavoratori e anche l’opposizione della Fiom-Cgil.
Nelle prossime ore l’accordo verrà sottoposto all’esame dell’assemblea dei lavoratori. Uno di loro, Giuseppe Toscheno, a nome di un gruppo di operai che si dicono indignati per questa decisione, ha posto il problema scrivendo alla Gazzetta. «In pratica - dice Toscheno - si lavora su tre turni il giorno in cui celebriamo la Liberazione del nostro Paese dagli occupanti nazisti e dal governo fascista di Mussolini». «Siamo veramente indignati come italiani - afferma - sia perchè questo accade in un’azienda tedesca e sia perchè non ci sono motivazioni che inducono un necessario slittamento della festività: l’azienda non è in crisi, ha ricevuto questo mese finanziamenti dalla Regione per assumere altro personale, stanno arrivando nuovi macchinari». «L’unica motivazione dello slittamento - afferma - è che il 28 c’è l’inventario e si fa coincidere il 25 con il 28 per non fermare la produzione».
18/4/2006
Dalla Gazzetta di Bari
6. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 19 aprile 2006, 20:16
Ciao Doriana,
non so chi tu sia, non so come sei riuscita ad avere queste informazioni ma sono contentissima di aver scoperto che esistono ancora persone con ideali; io sono una tra i tanti operai amaramente delusi da questa vicenda, non riesco a sopportare i sopprusi di questo genere (così fortemente anti-democratico). Ma questo è solo uno dei tanti episodi che quotidianamente viviamo, soprattutto noi donne di fabbrica, dove la parità delle opportunità è solo una bella frase !!
ciao
A.V.
7. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 20 aprile 2006, 17:49
MMMHHhh... la pastiera!!!... mia zia è napoletana e ne ha fatte tre, dico 3, la domenica di Pasqua...Per Serenella...se a Pasqua fossi andato a lavorare per colpa di un ipotetico accordo sindacale infame quella pastiera non sarei mai riuscito ad assaggiarla! Invece l’ho mangiata ed era superlativa. Poi ho fatto i complimenti a mia zia. Il lavoro a turni mi ha intorpidito il cervello. Non vivo più. Sono pigro. Non frequento più corsi di ballo. Mi sarebbe piaciuto imparare il tango argentino. Non cosa mi ci vorrebbe per ricominciare a vivere meglio. Ma tutti i miei giorni sono scanditi dal tempo che mi resta fuori dal lavoro. Adesso sto scrivendo questo messaggio, ma ho fretta perchè devo andare in garage a cambiare la lampada del faro della mia auto sennò stasera vado a lavorare con un faro spento, e se mi fermano i carabinieri mi fanno la multa, che devo pagare con i soldi del mio stipendio da operaio metalmeccanico. Il 25 aprile avrei potuto rompere questa routine, anche per un giorno, mi andava bene. Staccavo la spina. Invece un rappresentante sindacale si è intascato qualcosa è ha scritto il suo nome firmato su di un foglio di carta con su tante altre porcherie scritte da una stampante. Aspetterò un’altra festività... giorno rosso sul calendario...forse quell’altro giorno mia zia napoletana preparerà un’altra torta. MMMHhh!!!
C.D.
8. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 21 aprile 2006, 19:49
Spesso, troppo spesso, si parla senza conoscere.
Sono un metalmeccanico, sono un RSU, vivo e lavoro a Bari, ossia nella città dello stabilimento Bosch di cui tanto si discute, ho passato ieri e oggi a parlare con gli RSU della Bosch.
La Bosch di Bari nei mesi scorsi ha assunto centinaia di lavoratori che prima avevano contratti precari, e lo ha fatto anche prima della scadenza del loro contratto. Non una sola riga, non un solo commento, non un solo articolo, non un solo grazie agli RSU della Bosch, non un solo grazie a FIM, FIOM e UILM.
L’anno scorso la Bosch aveva problemi produttivi. Aveva necessità che alcuni lavoratori faccessero straordinario il 25 Aprile. Lo ha chiesto ai lavoratori, individualemente, c’è chi ha accettato. Non un solo commento, non una sola riga, non un solo piagnisteo.
A Pasquetta di quest’anno stessa cosa. Esigenza produttiva. L’Azienda chiede, i lavoratori vanno a lavorare. Nessun un solo commento.
A quel punto le RSU hanno l’idea di richiamare la Direzione Aziendale ad un confronto con i rappresentanti di quei lavoratori.
La Bosch capisce e fa presente che c’è un problema. Una multinazionale ha ordinato pezzi per motori diesel. E’ una commessa importante. E’ anche grazie a questa commessa che l’Azienda ha potuto fare assunzioni ed elevare i livelli occupazionali. Ma c’è un possibile ritardo. C’è necessità che per il giovedì tutto sia pronto: il committente ha fatto sapere di avere davvero bisogno di quei pezzi e se vede un lavoro puntuale e fatto bene staiu a vedere che fa nuovi ordini e consente di mantenere o elevare i livelli occupazionali.
Così Bosch fa una proposta: ha bisogno che il reparto Motori Diesel lavori anche il 25 aprile, come già avvenuto in parte l’anno scorso. E’ importante per tutti: l’Azienda e i lavoratori. Gli RSU però vogliono chiarezza. L’Azienda fa sapere che garantisce il recupero immediato della festività, proprio il venerdì 28. Così c’è anche la possibilità di fare un week end lungo dal 28 aprile al 1 Maggio. Agli RSU non basta. Fanno presente che magari qualcuno ha già preso impegno per quei giorni. Contrattano che un numero di lavoratori fino al 40 % del reparto può rifiutare di spostare la festività e in loro sostituzione l’Azienda può chiamare, per quel solo giorno, lavoratori interinali. Agli RSU non basta. Vogliono che sia garantito al Reparto Impianti Frenanti, che non è coinvolto, la possibiltà di fare ponte il 24 aprile. L’Azienda accetta.
A questo punto tutti gli RSU, ma proprio tutti, chiamano il loro sindacato di riferimento. Compresa la FIOM CGIL. E tutti i segretari provinciali dicono che va bene. Gli RSU firmano.
A questo punto apriti cielo. Uno dei capi della CGIL se la prende a male per non essere stato consultato. E fa uno shampoo al segretario della FIOM. Il Segretario della FIOM a quel punto ha una bella uscita: nega di saperne nulla. La CGIL fa sapere che bisogna convocare un’assemblea dei lavoratori per cancellare l’accordo. Gli RSU (compresi quelli della FIOM) fanno presente che la CGIL non ha il potere di convocare assemblee, che loro non intendono farlo, e che comunque la materia è di stretta competenza delle RSU e non dei sindacati, per cui invitano tutti i sindacati a fare un passo indietro e a rispettare le decisioni assunte dai rappresentanti eletti dai lavoratori.
Apriti cielo. Come, un iscritto alla FIOM CGIL si rifiuta di obbedire ad un ordine del capo del suo capo? In Unione Sovietica sarebbe già stato inviato in Siberia. Ma porca puttana in Puglia non c’è la siberia. Allora la FIOM convoca quegli RSU e li tiene fino a tarda sera, con minacce e urla. Li ha costretti a firmare una lettera di dimissioni da RSU. Ma queste lettere chi ce le ha? Ce le ha la FIOM che deciderà se, come e quando inviarle alla Bosch. Un rito del tutto sovietico. Si fanno firmare le dimissioni ma non le si consegna per tenere in pugno qualcuno.
E gli altri sindacati?
FIM e CISL fanno sapere che intendono rispettare le competenze di tutti. La materia della flessibilità e dei recuperi e di stretta competenza della RSU e quindi non intende interferire in alcun modo.
La UILM fa sapere che non comprende il motivo dello scandalo. Il 25 lavorano le forza dell’ordine, gli ospedalieri, i lavoratori degli acquedotti, dell’energia, gli spazzini. Finanche i lavoratori della RAI che manderanno in onda l’ennesimo idiota talk show o l’ennesimo demente real. Lavorano i grandi centri commerciali, i ristoratori, gli ambulanti. Dunque sono tutti più fessi di quelli della Bosch?
Nel frattempo circa 50 lavoratori degli altri reparti della Bosch si sono offerti di dare andare a lavorare il 25 aprile per aiutare i colleghi della linea motori diesel a garantire la consegna, per il bene di tutti, dell’impresa ma anche dei lavoratori.
Ora parliamo di liberazione. Il 25 Aprile ci siamo liberati dal fascismo. Un regime che convocava in piazza i lavoratori e i cittadini per le grandi adunanze oceaniche per ascoltare i gerarchi. Il regime che ha inventato il Sabato fascista: il sabato era vietato lavorare perché bisognava dedicarsi ad attività fasciste.
Ma voi come lo vedete un regime che convoca tutti i lavoratori ed i cittadini in piazza per il 25 Aprile e vieta di lavorare in quel giorno perché bisogna andare alle grandi adunanzie degli (anti) fascisti. Sarà mica che il 25 Aprile sta divenendo il nuovo sabato (anti)fascista?
Davvero non vogliamo riconoscere che il meglio è nemico del bene?
Con un tono stizzito si è parlato del ritorno a tradizioni religiose. Quando a Cristo fu rimproverato che svolgeva attività di Sabato, Gesù rispose: <>
Ma qui in Puglia c’è chi è rimasto più di 2000 anni indietro e ritiene che i lavoratori siano al servizio del 25 Aprile e non il 25 Aprile al servizio dei lavoratori...
1. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 21 aprile 2006, 23:00
Anche il sottoscritto è un rappresentante sindacale di base, non un Rsu perchè nella mia categoria - il credito - non si è ancora riusciti a trovare un accordo unitario per formare le citate Rsu, quindi sono semplicemente un dirigente Rsa di un sindacato autonomo a vocazione "movimentista", dopo aver a lungo militato nella Cgil.
Anche al sottoscritto è capitato di contrattare con l’ azienda, per alcune strutture che si occupano di rapporti con l’estero, la giornata lavorativa per il 25 Aprile ed anche per la Befana, Ferragosto e per l’ 8 dicembre di tutti gli anni, giornate in cui è festa quasi soltanto in Italia e non nella maggioranza dei paesi europei coi quali si hanno appunto questi rapporti di lavoro.
Stabilito con chiarezza che a trattare queste cose erano abilitate solo le rappresentanze sindacali di base e non le strutture nazionali, ottenuto il consenso unanime dei lavoratori interessati in assemblea, fatta salva la volontarietà dei singoli e il pagamento migliorativo rispetto al normale straordinario per quelle giornate, non ho visto in questa scelta nulla di scandaloso.
Anche se è vero che all’epoca di quell’accordo ( mi sembra il 1999 ) non c’era ancora l’attacco ideologico/revisionista alla festa del 25 Aprile e quindi non abbiamo avuto patemi d’animo rispetto a questo tipo di problematica, credo comunque che tale scelta non avrebbe trovato particolari impedimenti "etici" nemmeno adesso.
Una volta detto questo, chiarito quindi che personalmente non ho alcun pregiudizio rispetto a questo tipo di scelte, chiarito il fatto che penso che le scelte sindacali non possano che essere "pragmatiche" e non ideologiche, chiarito pure che non entro minimamente nel merito della vicenda Bosh - della quale ovviamente non so nulla - pero’ alcune cose mi sento di dirle.
Nel commento del delegato metalmeccanico barese si respira una logica di "attaccamento ed appartenenza" all’ azienda - peraltro, se ho ben capito, nemmeno la sua - che mi sembra francamente, questa sì ideologica.
Ed anche una qualche forma di ironia in salsa berlusconiana sulla "sacralità" del 25 Aprile e una discreta arroganza su un certo concetto di "modernita’" tendente a definire quasi dei "trogloditi" quelli che, a torto o ragione, hanno criticato nel merito questa scelta sindacale, "trogloditi" non si capisce bene se tali in quanto "comunisti" o in quanto "meridionali", e forse tutte e due le cose.
Cosi’ come profondamente di taglio berlusconiano mi è sembrata una certa strafottenza rispetto ad improbabili ed in verità assolutamente mai esistite "adunate obbligatorie" del 25 Aprile.
Conosco bene questo tipo di subcultura sindacale, tipica in particolare di larga parte dei rappresentanti sindacali di Cisl e Uil ( cui se ho ben capito appartiene l’interlocutore) ma non esclusivamente soltanto di queste sigle.
E so altrettanto bene quali danni irreparabili, molto piu’ di un accordicchio sostanzialmente inoffensivo sul 25 Aprile lavorativo, puo’ provocare ai diritti dei lavoratori .......
Keoma
2. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 22 aprile 2006, 17:04
Al nostro caro “angelo custode” rappresentante RSU:
“Spesso, troppo spesso, si parla senza conoscere”…dicevi. Si ha tanto da dire su di voi cari rappresentanti sindacali, come per esempio che, come noi, siete partiti da semplici operatori di linea e poi stufi della routine o per oscuri motivi, avete viscidamente colto l’occasione di proporvi come rappresentanti, vi sieti fatti largo pavoneggiando le vostre qualità pseudo-diplomatiche, utili per alcuni fino ad un certo tempo. Avete abusato, e ne abusate tuttora, del “permesso sindacale” che vi offre la possibilità di timbrare il cartellino all’entrata e poi sparire nel nulla, quando invece dovreste utilizzarlo solo per poche ore al giorno, e continuare a lavorare sulle linee al nostro fianco. Vi si vede anche arrivare in azienda, a qualsiasi ora e anche nei turni di notte, vestiti di tutto punto come se dovreste andare a cena con le vostre consorti (...o lo fate davvero?).
Anche se fosse vero non dobbiamo per forza ringraziare gli RSU se i lavoratori precari hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato: dobbiamo eternamente ed irrimediabilmente essere costretti a ringraziare qualcuno se nella nostra vita facciamo qualsiasi cosa? Quando riusciremo a procedere soltanto grazie ai nostri meriti in questa dannata vita? O dobbiamo cancellare per sempre la parola “MERITOCRAZIA” dal nostro vocabolario perché ci siete sempre voi che giocate con l’azienda a fare i burattinai? Su quali basi avete poi scelto chi premiare e chi no? Perché comunque ce ne sono rimasti di precari con tanto di muso lungo! Quale giustificazione dare? Simpatia? Favoritismi? MERITO?...ESUBERO…Ma non c’erano le commesse da consegnare in tempo record???
Non è comunque una GIUSTIFICAZIONE a qualsiasi insulso accordo che possiate prendere d’ora innanzi con l’azienda! Ficcatevelo in quella presuntuosa testaccia malsana! Perché se l’avete fatto adesso nessuno vi potrà negare di farlo ancora…Ogni qual volta dite che l’azienda è in crisi produttive…guarda caso sempre nei periodi di festività! Perché alla fine c’è sempre qualcuno che cede… un timoroso… un precario che aspetta il contratto pendendo dalle vostre labbra, perché non può far conto sul suo merito.
Mostrate sempre l’azienda in difficoltà: ci lavoro da più di 7 anni e sin dal primo giorno è stata sempre presentata la probabilità di chiusura dello stabilimento perchè non eravamo capaci di produrre sempre di più e meglio. Ci raccontano aneddoti sulle commesse ai limiti della barzelletta. Adesso siamo molto oltre i 2000 dipendenti e lo stabilimento cresce a dismisura, che di giorno in giorno non lo riconosco più e rischio di perdermi. Se non fallisce dobbiamo ringraziare voi? Siete fantastici! Premi Nobel per l’economia e gestione aziendale!
Perché poi i nostri colleghi “armonizzati” con noi ( i Sistemi Frenanti)…per loro c’è un trattamento diverso? Perché a loro è stato concesso il ponte 24-25? Non sono coinvolti? E i dipendenti impiegati? Neanche loro sono coinvolti?
Chi è che lavora il 25 aprile? Polizia, Carabinieri, ospedali, acquedotto, netturbini, giornalisti RAI, centri commericiali e ristoratori, ecc… Dimenticavi prostitute, astronauti, mafiosi, i postini… no… quelli forse no, hostess e piloti, Schumacher e Massa, Del Piero e Kakà…e tanti altri.
Chi è che non lavora il 25 aprile?...Boh! Forse nessuno.
Intanto io, e tanti altri come me, ci alziamo con la sveglia, guidiamo assonnati fino al lavoro, timbriamo e ci mettiamo a testa china sulle macchine, facciamo una pausa due o tre volte nella giornata, facciamo le nostre 8 ore, timbriamo e torniamo a casa, viviamo per quel tempo che ci resta, forse andiamo a cena con le nostre (o vostre) consorti, e aspettiamo domani. Altri invece non fanno così.
Mi basta lavorare le mie dannate ore lavorative e tornare a casa stanco… non mi serve che facciate salti mortali di accordi e finte battaglie con l’azienda (e pure tra voi stessi…è il colmo!) solo per farmi piacere… vi fate male da soli… non vedete?
Questo è il MIO lavoro… fa parte della MIA vita.
3. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 22 aprile 2006, 22:52
sei un grande ,
la penso esattamente come te, evidentemente l’amico non sa che noi siamo operai
e non organi di servizio sociale, l’ignorante non sa che ci siamo concquistati questa festività.
esistono forme come assemblee sindacali per informare di quello che sta avvenendo, invece noi regaliamo le ore di assemblea, o vengono sfruttate quando ci sono a breve congressi e congressini...o quando si devono recriminare qualcosa sindacato contro sindacato, tra parentesi ma non tanto, l’assemblea era stata indetta, ma revocata, saggia decisione ..... .
Vorrei riflettere con voi su una questione:
molti operai hanno visto la revoca della firma dall’accordo da parte della FIOM come una buffonata, io credo però che bisogna leggerla in maniera diversa, ossia: abbiamo sbagliato a fare un accordo cosi sfavorevole per gli operai , ritorniamo sui nostri passi (errare è umano persevera è diabolico).Anche gli altri avrebbero dovuto allinearsi a questa linea di condotta;invece noi i servi avevano paura di perdere il privilegio più importante per loro,quello di poter gironzolare, come gli pare, e senza che nessuno faccia loro il conto dei permessi illimitati di cui usufruiscono.
L’altro argomento irritante sono le motivazioni: esiste un reparto che si chiama CP3, che non ha le stesse esigenze produttive, che non solo ha ridotto a due squadre, perchè motivazione ufficiale:non essendo una linea pilota,non ha grossi volumi produttivi , non si fanno straordinari da una vita, beffa delle beffe deve lavorare il 25 aprile, ma deve interrompere il ciclo produttivo il 27 aprile,allora ricapitoliamo l’azienda ha bisogno che il reparto debba lavorare a costo zero il 25 ma chiudere il 27 e il 28........ è evidente solo per me che c’è qualcosa che non va? Questa è una buffonata; le scuse che si sono inventati sono senza logica,ora bisogna dire stop..buoni si ma fessi no!
4. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 23 aprile 2006, 00:07
mi accodo in maniera piena a totale e quello che scrivono gli ultimi due lavoratori bosch
in una fabbrica dove sei solo un numero di cartellino (purtroppo nelle multinazionali è così !!) è rincuorante trovare qualcuno che riflette, ha cultura e dialettica, pensa e dice la sua, molto vicina alla verità !! sembra quasi normale, ma da noi non lo è. troppo disinteresse generale ed incuranza del presente/futuro ci ha trasformato in un branco di pecore. per fortuna non tutti abbiamo la lana addosso !!
abbiamo forse la più importante rappresentanza sindacale del centro sud affidata in mano a gente che non è in grado di scrivere o formulare un semplice periodo, ora figuriamoci un accordo !! su 21 RSU solo un paio supererebbero le eliminatorie del mercante in fiera, perchè già "chi vuol essere milionario" sarebbe troppo x loro. ma d’altronde siamo "noi" che li abbiamo eletti e chi è causa del suo mal...............
penso però che siamo arrivati al giorno di dire basta a questi cialtroni ed approfittatori, che dopo neanche 2 anni di militanza nel sindacato pensano solo a sistemare amici, commare, parenti e a ricavarsi un futuro tranquillo in azienda. e tra 10 anni che succederà ? venderanno il nostro sangue e i nostri organi x la loro pensione ??
se la nostra azienda ogni tanto subisce colpi quasi sempre è colpa loro !! un corno dobbiamo ringraziarli !!
dove si è mai visto che 21 RSU non svolgono normale attività lavorativa ?? riduzione costi in azienda ? cominciate a timbrare alle 06:00 di mattina ed a mettervi sulle macchine, cominciate a puzzare un pò di olio e a ritirarvi stanchi DI LAVORO e poi avrete almeno la coscienza apposto, altro che ringraziamenti !!
certo con scarpe e maglioni sgargianti è un pò difficile, se poi si entra e si esce dall’azienda a qualsiasi orario lo è ancor di più.
siamo forse la fabbrica più flessibile e propensa al lavoro che si trova in giro; abbiamo lavorato nelle giornate più impensabili, 8 e 26 dicembre, altri 25 aprile, tutte le domeniche, ma solo perchè ci è sempre stata data la possibilità di scegliere e di ricorrere alla nostra coscienza da sano lavoratore che ci tiene al suo stipendio e alla sua azienda. forse è qualcun altro che deve ringraziare noi lavoratori. da quando esiste la rsu non ho mai visto fare un accordo degno di questo nome.
un appello: alle prossime elezioni mandiamoli tutti a casa !! anzi ciò che sarebbe peggio per loro MANDIAMOLI A LAVORARE !!
muoio dalla voglia di conoscere questo "angelo custode RSU " x guardalo negli occhi e vedere se ha il coraggio di dire quello che scrive: ossia che io, lavoratore da 8 anni, lo devo ringraziare !!
rispondo alle sue citazioni da pseudofilosofo del lavoro da RSU:
che la bosch assuma è normale, ha bisogno di forza lavoro !! ti devo ringraziare ?
l’anno scorso NOI abbiamo lavorato il 25 aprile x esigenze produttive . noi ci siamo svegliati alle 06:00 ed abbiamo pranzato alle14:30 passate !! ti devo ringraziare ?
qualcuno ha rinunciato alla scampagnata della pasquetta !! ti deve ringraziare ?? gli hai portato almeno la parmigiana e il pallone ?
non esiste nessuna commessa legata ad un solo giorno produttivo !! le chiacchiere andatele a raccontare a chi non vive nello stabilimento. vi nascondete dietro un filo.
il w-e lungo lo avremmo fatto comunque, senza toccare il 25 aprile o senza lavorare quel giorno gratis. dove sono finiti gli incentivi per la presenza ?
su base volontaria, come sempre, il 50% avrebbe aderito alla richiesta. no, invece voi siete arrivata ad obbligare il 60% !!
fanno il ponte ai freni e il diesel lavora.....ma chè c’entra ??
almeno qualcuno della fiom si è reso conto che deve portare il proprio nome in giro nelle fabbriche ed ha fatto benissimo ad intervenire, altre che comunismo e Siberia
il sabato fascista era di sport, non di attività fascista. o ritieni che lo sport si sbagliato ?
il 25 aprile NON SI DISCUTE !!
buona liberazione a tutti.
5. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 24 aprile 2006, 11:11
Ringrazio tutt*, ma sopratutto le compagne e i compagni che lavorano alla Bosch, nelle piccole e grandi fabbriche del Sud. Non è davvero poca cosa, dove la coscienza di classe è diventata un ricordo, nel selvaggio mondo dei contratti "diversi" all’interno dello stesso posto di lavoro che dividono anzichè unire, avere ancora la forza di resistere,dire, rivendicare l’uso della parola e dell’azione. Il 25 aprile, sempre.
Doriana
6. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 29 aprile 2006, 11:15
Caro rsu io sono u n interinale che da piu di due anni lavora in bosch e nn ha ancora ricevuto il contratto, allora invece di darvi colpe l’uno con l’altro perche nn vedete di risolvere il nodo interinali che si sta facendo pesante in azienda.????
Molti di voi nn si vedono mai sulla linea e se si vedono caro amico rsu si vedono solo per scioperi fantomatici e altro.
ALLORA MIO CARO AMICO DI QUESTO DOVETE DISCUTERE CON L’AZIENDA, TRA POCO CI SARANNO LE ASSUNZIONI LE ULTIME QUALCUNO AFFERMA CHE SONO GIA STATE DATE, CERCATE DI VIGILARE SU QUESTO E FAR SI CHE L AZIENDA ASSUMA CHI STA DA TEMPO.
dETTO QUESTO VI RICORDO CHE NOI INTERINALI SIAMO ANDATI A LAVORARE IL 2 GIUGNO (/FESTA DELLA REP.), RICORDO UN 6 GENNAIO, E POTREI ANCORA METTERE TANTE ALTRE DATE OLTRE AI NORMALI FINE SETTIMANA CHE NOI AL POSTO DEI BOSCH COME SI DEFINISCONO GLI ALTRI QUASI COME UN ASORTA DI DISCRIMINAZIONE FACCIAMO..
INTERINALE BOSCH
7. > LA LIBERAZIONE A GIORNATE, 13 maggio 2006, 18:31
Caro RSU ,
ora passiamo al concreto .
LA RSU ha firmato senza consultare nessuno. Nemmeno il direttivo sindacale. Chiunqe in quanto RSU ha il dovere di cercare la conferma del proprio mandato tramite la continua consultazione della base. TU NON SEI IN UNA POSIZIONE DI POTERE MA DI RAPPRESENTANZA.
Hanno firmato per far lavorare un giorno festivo senza che nessuno percepisse nessuna maggiorazione . Il suddetto giorno festivo è il 25 aprile e chi lavora in questo giorno(ospedali,forze dell’ordine ecc.) percepisce indennità di festivo o di straordinario PERCHE’ E’ FESTA e nessuno può decidere di spostarla al 28. Parlate di multinazionali che ordinano pezzi . Le esigenze produttive se si vuole lavorare nei festivi , da che mondo e mondo, vengono PAGATE COME I FESTIVI , caro RSU .
CARO RSU , sai qual’è la verità ? La verità è che gli operai della BOSCH non ne possono più di subire decisioni di pochi senza essere consultati. Dopo l’ennesima violazione di questo principio democratico la gente si è arrabbiata.
Nel tuo post hai scritto cose enormi. Io ti dico che alla BOsch a breve vi saranno delle nuove assunzioni. Non dico altro . Tu che sei RSU certe cose le capisci subito.