Home > Intervista: Roberto Ferrario di Bellaciao
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Sostenete Bellaciao firmando qui
di Franca Maï
Franca Maï: Come è nato il sito Bellaciao e perché?
Roberto Ferrario : La nascita di Bellaciao risale al 10 febbraio 2002.
Bellaciao è un insieme di collettivi d’italiani - uomini e donne che per motivi diversi vivono all’estero - e di militanti locali.
Attualmente esistono collettivi Bellaciao in Francia, Gran Bretagna, Argentina, Italia e Grecia. Ogni collettivo è indipendente dagli altri, e non si riconosce necessariamente in un partito o in un’associazione in particolare.
Ciò che ci é comune è l’avere il cuore a sinistra, e soprattutto la voglia di lavorare per vivere in un altro mondo, diverso.
Il sito del Collettivo Bellaciao è "pubblico", ed è anche la voce dei vari collettivi, il punto d’incontro e di scambio per tutti i "bellaciaonauti" sparpagliati nel mondo.
Da dove vieni ?
Vengo dall’Italia, da Milano per essere precisi. Vivo in Francia da più di vent’anni.
Che tipo di ragazzino eri ?
Non troppo diverso da ora. Mia madre mi ripete sempre che già da piccolo ero un ribelle molto sensibile all’ingiustizia.
Ho cominciato a militare a 15 anni, nel 1972.
Lasciai la mia famiglia per fare e disfare la mia vita. Avevo 17 anni.
A 18 anni sono andato a vivere nel mio proprio appartamento.
Poi... l’amore, la moglie, i figli...
Tutta la tua infanzia è stata avvolta da una coscienza politica. Ci parli un po’ di tuo padre e di tuo nonno ?
Il mio trisavolo era già una personalità. Faceva parte della « spedizione dei 1000 », sbarcata con Garibaldi in Sicilia per liberare ed unificare l’Italia.
Nel 1936, i miei nonni ed il loro bébé di tre mesi - che poi diverrà mia madre nella sua vita adulta- arrivarono in Francia per sfuggire al regime fascista di Mussolini, dove mio nonno era stato condannato a morte per via delle sue attività politiche.
Ha ripreso le sue attività militanti in terra francese, ed è rapidamente diventato uno dei responsabili di "secours rouge" delle brigate internazionali, lequali operavano a difesa della Repubblica Spagnola contro Franco.
Mio padre ha disertato il servizio militare per raggiungere i partigiani nelle montagne del Nord Italia. In queste montagne e nella città di Milano, ha combattuto il fascismo ed il nazismo nella brigata Garibaldi, una delle più organizzate nel movimento della Resistenza italiana.
Alla fine della guerra è entrato nella polizia italiana, ed ha fondato con alcuni colleghi uno dei primi sindacati di sinistra, la CGIL Polizia. Il che gli é valso non pochi problemi con i suoi superiori.
Sei stato recentemente rinviato a giudizio per avere diffuso un comunicato della CGT sul forum di Bellaciao. Che sentimenti provi oggi ?
Sorpresa e disgusto.
Non solo vi é un tentativo di limitare il diritto alla libera espressione, ma questa denuncia mette semplicemente in risalto una volontà di vietare il diritto all’informazione. Provando a "colpire" una sola persona, il Potere pensa di spaventare gli altri.
Vedremo cosa tutto ciò andrà a finire, ma questo tentativo di intimidazione è assurdo, grave e pericoloso.
Cosa pensi dell’atteggiamento di certi siti alternativi nei tuoi confronti ?
Quasi 150 siti hanno dato il loro sostegno, e più di 5200 persone hanno firmato la petizione di sostegno.
Siamo quasi a quota 23 milioni di visite. Ringrazio tutti a nome dei Collettivi Bellaciao.
In quanto agli altri, quelli che non sono solidali, se non capiscono qual’è la vera posta in palio, è un loro problema ! ...
Vorrei anche ricordare le difficoltà che incontra attualmente Actuchômage, che sosteniamo ufficialmente.
La libertà d’espressione prossimamente ammutolita è la posta nascosta di questo rinvio a giudizio. Come ti spieghi che nessuna voce filosofica o ufficiale si sia fatta viva ?
L’informazione non e’ ancora "maturata" nel loro cervello. Sostenerci pone loro ugualmente problema.
Il sito Bellaciao è radicalemente e chiaramente schierato a sinistra. Di che dare incubi non solo al Potere, ma anche a un bel po’ di gente.
Ma confido nel fatto che prima o poi dovranno esprimersi, se vogliono rimanere credibili. "Facile difendere la propria libertà d’espressione, più difficile difendere quella altrui".
Per te, nei tuoi sogni più folli, quale sarebbe la società ideale ?
Una società ugualitaria, libera e giusta, dove il piacere ha una grande importanza.
Siamo su questa terra per un breve lasso di tempo. La nostra vita è come una povera scintilla.
Tutte queste guerre sono ridicole e drammatiche. Sogno una società più somigliante agli uomini che non agli avidi interessi di qualche rapace.
Qual’è il tuo libro "de chevet" preferito ?
Senza mentire non leggo troppi libri, ma sono stupito dalla velocità con laquale ho percorso i tuoi romanzi e quelli di Alina Reyes.
Non è nelle mie abitudini leggere prima di dormire, a causa delle mie intense attività militanti, e poi francamente quando mi metto a letto mi addormento velocemente. Eccetto quando non sono da solo... hé, hé ...
Tradotto da Bruno