Home > Il decreto-sfratti è sparito
Dazibao Alloggio Partito della Rifondazione Comunista Parigi
di Spock
Non ancora pubblicato sulla gazzetta ufficiale, il provvedimento che solo in parte tamponava l’emergenza sembra disperso in qualche cassetto di tremonti: pare manchi la copertura. Intanto gli inquilini aspettano
Premessa: il consiglio dei ministri non è una riunione di privati cittadini. E’ un organo dello stato, previsto dalla Costituzione (art.92). Sempre la Costituzione stabilisce che il governo può adottate atti aventi valore di legge (decreti-legge) in casi straordinari di necessità ed urgenza.
E’ questo il caso, ad esempio, del decreto per la proroga degli sfratti (proroga per modo di dire, come vedremo). Approvato il 24 gennaio, in serata, dal consiglio dei ministri, ad oggi non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e quindi non è ancora in vigore.
Alla Camera i funzionari sono in fervente attesa. Fonti di Palazzo e delle associazioni degli inquilini (in particolare l’Unione Inquilini) spiegano che il problema è nella copertura: avendo Baccini e Alemanno necessità di vincere le primarie della Cdl a Roma, la stesura originaria è stata lievemente modificata, estendendo la platea dei beneficiari (ma anche qui si tratta di una mezza truffa).
La sera del
24 abbiamo chiamato sia il ministero dei rapporti col parlamento sia la
segreteria di Gianni Letta, che svolge le funzioni di segretario del
consiglio dei ministri: ovviamente senza risultato. A ben 8 giorni di
distanza del decreto non vi è traccia. Sparito chissà in quale cassetto
del ministero delle finanze, supponiamo, in attesa che Tremonti si
inventi una qualche copertura.
Può sembrare un fatto da poco, ma non lo è: prima di tutto perché
migliaia di famiglie attendono di sapere se potranno beneficiare della
proroga; secondo, ma non meno importante, siamo di fronte alla
requisizione di un atto che dovrebbe essere pubblico un secondo dopo la
sua approvazione. E invece nulla. Come se il consiglio dei ministri
fosse un incontro informale in una caffetteria del centro (tipo il noto
meeting al bar Mandara, per dire, di cui però i verbali sono noti da
tempo).
Poi, a guardare il merito del decreto (i cui contenuti sono seminoti
solo grazie alle prolusioni di Baccini e Alemanno alle agenzie) c’è da
scandalizzarsi.
Il blocco degli sfratti riguarderà solo Roma, Milano e - forse -
Napoli (dove ieri è stato sfrattato persino Geppino Silvestri, maestro
di pugilato che allenava Patrizio Oliva e Elio Cotena). Solo per sei
mesi, costringendo forse gli sfrattati ad accamparsi in spiaggia a fine
luglio. E solo certe famiglie (anziani, handicappati, nuclei con
minori, ma non tutti). Si parla di 30-40mila famiglie su oltre 200mila.
La proroga precedente, invece, in pratica riguardava tutti.
Il manifesto di An («Oggi sfratti, domani case popolari») non poteva
essere più veritiero.
Messaggi
1. > Il decreto-sfratti è sparito, 3 febbraio 2006, 21:37
Comunicato - Stampa
by Unione Inquilini - Roma
CASA/SFRATTI/ROMA: “ CI E’ GIUNTO POCHI MINUTI FA IL TESTO DEL DECRETO DI SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI, IL DECRETO LEGGE SANCISCE CHE IL MINISTRO BACCINI E’ UN BUGIARDO, NON E’ VERO CHE SARANNO SOSPESI GLI SFRATTI CON MINORI E PER FAMIGLIE CON MALATI TERMINALI” DICHIARAZIONE DI MASSIMO PASQUINI SEGRETARIO UNIONE INQUILINI DI ROMA.
In merito al decreto legge che ci è giunto poco fa dal Ministero delle Infrastrutture e che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, forse domani 3 febbraio, relativo alla sospensione degli sfratti Massimo Pasquini, Segretario Unione Inquilini di Roma, ha dichiarato: “Gli sfrattati di Roma, quelli ultrasessantacinquenni e portatori di handicap, abbiamo dovuto aspettare 10 giorni per poter avere il testo del decreto legge, che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale forse domani venerdì 3 febbraio, , che sospende per sei mesi l’esecuzione di una parte minoritaria degli sfratti. Continuiamo a dire che il presente decreto legge è una occasione persa è ci auguriamo che il Parlamento sappia modificare sostanzialmente il decreto legge ora in vigore. Il testo integrale tra breve sarà sul nostro sito http://www.unioneinquilini.it. Per Roma si tratta di una boccata di ossigeno ma nulla più. Sarebbe stato meglio un decreto che prevedeva una sospensione degli sfratti che riguardasse tutti gli sfrattati con redditi inferiori ai 35.000 euro lordi e senza distinzione di tipologia di sfratto. Sottolineiamo che le dichiarazioni stampa, di alcuni ministri/candidati sindaci come Alemanno e soprattutto Baccini, sono state perlomeno avventate e non corrispondenti al vero. In particolare ci riferiamo al fatto che era stato annunciato che la sospensione avrebbe riguardato le famiglie con minori e quelle con malati terminali: questo è falso. Il decreto legge prevede che l’esecuzioni di sfratto riguardanti queste ultime due tipologie di sfrattati sarà sospeso solo se è il proprietario a deciderlo e quello che è peggio dovrebbe deciderlo perché convinto dal fatto che il comune dovrebbe (non deve) azzerargli l’ICI e la quota di addizionale comunale ovvero per poche centinaia di euro al massimo 1500 euro per un anno. Pensare che un proprietario autosospenda lo sfratto solo per questo è pura follia.
Ancora una volta il Governo Berlusconi ,nel quale molti si riempiono la bocca di parole a difesa delle famiglie e degli anziani, sceglie di stare dalla parte della rendita e della speculazione immobiliare, abbandonando al loro destino le famiglie con minori dopo averle illuse. Il Governo dovrebbe vergognarsi e in particolare dovrebbe vergognarsi chi aveva in maniera superficiale lanciato attraverso la stampa messaggi non corrispondenti alla realtà.
E’ necessaria una svolta vera, effettiva e concreta nelle politiche abitative sia a livello locale che nazionale. Una svolta che deve partire dal blocco generalizzato degli sfratti e dalla difesa delle famiglie soggette a sfratto anche attraverso lo strumento della requisizione di alloggi tenuti sfitti dalla rendita immobiliare parassitaria. Contestualmente è necessario e improrogabile l’abolizione del canale del libero mercato dalla legge 431/98; un forte sostegno economico alle famiglie in sofferenza con i livelli attuali raggiunti dagli affitti e che vedono ormai circa il 70% degli sfratti con la motivazione della morosità; un piano straordinario nazionale concertato con regioni e comuni per il recupero, acquisto e costruzione di almeno 500.000 nuove case popolari e in tale contesto almeno 30.000 per la città di Roma.”
ROMA 2 FEBBRAIO 2006-02-02
www.unioneinquilini.it