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G8 di Genova, al via il processo contro i "torturatori di Bolzaneto"

Publie le giovedì 13 ottobre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Polizia Giustizia G8

di red

Iniziato e subito rinviato al 3 novembre. Nell’aula Francesco Coco, quinto piano del palazzo di giustizia a Genova, si è aperto l’ultimo dei processi legati al G8 di Genova del 2001: quello contro 45 poliziotti, carabinieri, medici e infermieri accusati di abusi e violenze contro decine e decine di manifestanti portati in quelle giornate di luglio del 2001 nella famigerata caserma di Bolzaneto per essere “interrogati” dopo essere stati prelevati durante le manifestazioni o, in alcuni casi, mentre si trovavano all’ospedale. E dato che in Italia non esiste ancora una legge contro la tortura i 45 rinviati a giudizio dovranno rispondere “solo” di abuso d’ufficio, violenza privata, falso ideologico, abuso di autorità contro detenuti o arrestati, violazione dell’ordinamento penitenziario e anche dell’articolo 3 della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Dopo l’ appello di imputati e parti lese, durato circa un’ ora e mezzo, la terza sezione penale del tribunale di Genova ha comunque rinviato il procedimento .Durante questa prima udienza “filtro” i legali degli oltre 240 manifestanti che hanno denunciato abusi e violenze hanno chiesto che i ministeri della Difesa, della Giustizia e dell’ Interno siano chiamati a responsabilità civile per i fatti avvenuti a Bolzaneto. L’ avvocatura dello Stato ha chiesto termini a difesa per una valutazione delle richieste. Il Tribunale deciderà il 3 novembre, data di ripresa del processo. Vittorio Agnoletto, su delega del Global Social Forum e del Genoa Social Forum, ha invece depositato la richiesta di costituzione in parte civile.

Rischio prescrizione
Dopo questo rinvio sul processo Bolzaneto sempre più pende la spada di Damocle della prescrizione. A ribadire l’allarme il procuratore aggiunto di Genova Mario Morisani: «Sarà un colpo di spugna» ha dichiarato al termine dell’udienza di giovedì. In questo processo, ha spiegato Morisani, «sono ipotizzati reati estremamente gravi per il contesto e il numero di parti offese. Ma per quei reati sono previste pene non gravi che comportano termini di prescrizione brevi». Morisani ha ricordato che, escludendo il possibile intervento della ex Cirielli, i reati ipotizzati prescrivono entro il 2009.

I “numeri” del processo Bolzaneto non possono che confermare il rischio che il dibattimento pubblico si allunghi a dismisura. Si parla infatti di 240 “parti lese” (ovvero coloro che hanno denunciato calci, pugni, sputi, minacce e «trattamenti inumani e degradanti» di ogni tipo) e di circa 600 testimoni. Insomma, per dirla ancora con le parole di Morisani, «se tutto va bene avremo bisogno di 200-250 udienze che dovranno essere spalmate su poco più di tre anni per non trovarsi, in corso di processo, a dover sentire il presidente chiudere anticipatamente con una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione».

Nomi eccellenti
Molti i nomi eccellenti che figurano nella lista degli imputati. In primis il vicequestore Alessandro Perugini, all’epoca dei fatti vice capo della Digos di Genova (tristemente noto per il video trasmesso su tutte le tv in cui prende a calci un giovane manifestante disteso a terra nella foto) e poi il generale della polizia penitenziaria Oronzo Doria e Biagio Antonio Gugliotta, ispettore della polizia penitenziaria, responsabile della sicurezza del centro di detenzione provvisorio.
Grandi nomi anche tra i testi citati nelle liste depositate da pubblica accusa, parti lese e difesa: l’ex ministro degli interni Gianfranco Fini e il guardasigilli Castelli (per le difese), ispettori del Ministero della Giustizia, funzionari del Dap, generali del Gom per le parti lese.

Intanto a Genova continuano anche gli altri due “tronconi” di processi legati al G8 del 2001: quello contro 28 poliziotti per le irruzioni notturne nella scuola Diaz e nel mediacenter Pascoli la notte del 21 luglio (che riprende il 14 ottobre) e quello contro 25 manifestanti accusati di «devastazione e saccheggio» giunto alla 61ma udienza.

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