Home > DOV’E’ IL PROGRAMMA DEL CENTRO SINISTRA?
Dazibao Partiti Viviana Vivarelli
di Viviana Vivarelli
Pietro Folena denuncia che l’unico collante apparso finora nel centrosinistra e’ la lotta a Berlusconi e che, in vista del suo crescente discredito nell’elettorato, la gente lamenti, ora piu’ che mai, l’assenza di un forte programma comune dell’opposizione attorno a forti valori condivisi per cui combattere e sperare.
Il programma su cui Prodi dice di lavorare e’, al momento, come il vestito dell’imperatore, un puro atto di fede, che si indebolisce di giorno in giorno.
Ci auguriamo che questa oscurita’ eterna non sia come il contenuto di un brevetto che deve essere nascosto alla concorrenza, perche’, continuando sulla linea del mistero, gli elettori potrebbero crederlo inesistente e invece di votare potrebbero restarsene a casa.
insomma non possiamo continuare a muoverci ‘contro’ qualcosa, dobbiamo muoverci ‘per costruire’ qualcosa, per questo urge diffondere un programma, come diceva Mazzini, “anche dai tetti”
Un programma di impegno e di lotta comune che infiammi i cittadini non puo’ sorgere capziosamente e nemmeno sortire da ondivaghi e fortuiti accordi di comodo tra politici diversi in competizione interna, pronti ognuno a scollarsi, a proprio comodo, in preda ai piu’ bassi egoismi, nel menefreghismo piu’ totale delle richieste e del futuro del popolo italiano.
Programma e valori sono una cosa sola. Se si hanno gli uni, si ha perfettamente anche l’altro.
Se ci si muove invece senza valori ideali ma su una mera logica di potere, di spartizione, clientelismo e accordi narcisistici, vivendo alla giornata o peggio di inciucio e collusione.. allora non ci sono valori e non ci sara’ programma e nemmeno coalizione ma solo eventuali e precari comitati di affari che a noi, cittadini, proprio non cominciano a schifare.
La cosa di una gravita’ inaudita e’ che siamo praticamente gia’ in campagna elettorale senza che si veda lo straccio di un programma serio, senza che si sappia ancora per chi e per cosa dovremmo votare.
I valori ideali non mancano a NOI, chiediamo ai politici: “Cosa ne avete fatto VOI?”
I valori e i programmi che partono dalla gente sono stati presentati alla politica anche con troppa insistenza ma con esito nullo.
La politica dovrebbe essere il luogo privilegiato dove realizzare il sogno di un popolo!
Ma, se i delegati se ne fregano dei deleganti, che democrazia e’?
In altri tempi e luoghi, i valori di un popolo sono stati incarnati dalla politica, ma perche’ oggi, qui, in Italia, con questi partiti, noi non li vediamo piu’?
Di qui la tragedia italiana, piu’ grave ancora delle collusioni bancarie del momento, che vedono, come sempre, la sinistra e il centro pronti a perdonare e ad aiutare chi ha messo in crisi il nostro paese e ne ha sporcato l’immagine.
Che cosa la parte migliore dell’Italia chiede e per cosa e’ pronta a impegnarsi lo si e’ sempre saputo e a chiare lettere, e non si poteva ripeterlo piu’ decisamente:
– intanto “pace e sempre pace”; ritiro immediato delle truppe dall’Irak, scollamento dalla politica colonialista americana, e ritiro dal sanguinoso mercato delle armi mondiale.
Perche’ allora, contro questa richiesta cosi’ unanime e decisa, abbiamo dovuto sopportare due anni di titubanze indecenti di Fassino, la difesa della guerra di D’Alema, addirittura la rottura di una tregua di pace durata 50 anni con l’attacco alla Serbia, il tradimento della nostra Costituzione e persino l’indecoroso comportamento di Fassino alla manifestazione pacifista di Roma? E oggi dobbiamo sentire di nuovo un Prodi che ci viene a dire che, se andra’ al governo, chiedera’ “il ritiro GRADUALE delle truppe dall’Irak”, quando queste sono le identiche parole di Berlusconi?! E dobbiamo vedere persino un Ciampi che inneggia alla vendita di armi alla Cina!?
– alla pari della pace viene “la difesa del lavoro”, la fine di questo indecente precariato protratto oltre ogni limite della decenza, che non costruisce professione, non da’ certezza, non rispetta la dignita’ del lavoratore e ne calpesta i diritti, non permette a un uomo di farsi una casa e una famiglia e distrugge i suoi bisogni fondamentali! Chiediamo la fine degli attacchi allo statuto dei lavoratori, ai sindacati, ai diritti del lavoro. Non c’e’ democrazia se non c’e’ un lavoro giusto e una “sicurezza sociale”, garantita da un fisco equidistributivo. Dove e’ oggi la repubblica fondata sul lavoro?
Ogni uomo ha il diritto di pensare a un futuro sostenibile, anche se piu’ sobrio, e non puo’ esserci democrazia la’ dove il potere si disinteressa dell’angoscia dei piu’ deboli. E allora perche’ abbiamo dovuto vedere la sinistra arroccarsi contro l’allargamento dell’articolo 18? Le paginate dell’Unita’ comprate apposta per affondare il referendum? Un D’Alema che apriva per primo alle precarizzazioni incontrollate e ai trattamenti senza regole? Una sinistra che faceva l’apologia della mobilita’ del lavoro?!
– ma questi obiettivi non possono essere realizzati se non “si combatte il neoliberismo”, la globalizzazione del mercato, l’arroganza senza controllo delle multinazionali, il malaffare finanziario, l’evasione fiscale, la disparita’ nei processi, l’assenza dei controlli sul tessuto economico e finanziario, la corruzione dilagante, le malversazioni dei funzionari, i profitti illeciti, i privilegi di classe...
– La difesa del lavoro si collega a un fisco giusto, a una “anagrafe patrimoniale”, a una “giustizia sociale”, a “un’etica del mercato”.
Non ci puo’ essere difesa del lavoro la’ dove i potenti o i neoricchi sono lasciati alla loro anarchica avidita’, indifferenti dei danni sociali ed economici che provocano sul resto del mondo e senza un’etica “vincolante” che ne regoli i comportamenti e anzi favoriti fiscalmente da uno stato compiacente!
E perche’ allora abbiamo dovuto vedere una sinistra che apriva per prima la precarizzazione sconfinata? Un Prodi che in Europa non faceva nulla contro la Bolkestein ? Una stampa di sinistra che sulle regole europee contro il lavoro e contro lo stato sociale addirittura taceva e non informava? Perche’ abbiamo dovuto vedere lo scempio della distruzione del welfare inquinare anche i governi europei di sinistra come una necessita’ ineludibile? Perche’ nessuno degli europarlamentari ci ha avvisati che l’UE stava diventando un banco di prova del mercato neoliberista a scapito degli stessi popoli nella distruzione dei loro stessi diritti?
– per questo la terza cosa che vorremmo chiedere e’ lo “stacco netto dalla sciagurata politica economica neocons” e dai suoi sciagurati dogmi di dominio colonialista, distruttivi del mondo, perche’ la pace e il lavoro e lo stato sociale e il futuro delle genti sono stati rovinati dalla politica neoliberista e dal suo sciagurato progetto di indebolire tutto il mondo per arricchire pochi gruppi di potere finanziario. Vediamo chiaro come tutto si lega, guerra, armi, petrolio, mercato, globalizzazione perversa, inquinamento del globo, immiserimento crescente, perdita di diritti e di democrazia, terrorismo.... Ma il primo punto allora e’ l’unione di tutte le forze di sinistra del mondo proprio contro il neoliberismo.
E non vorremmo sentire, allora, un D’Alema che dice che contro la globalizzazione “non si puo’ fare niente”, o vederlo che scalpita per omaggiare Bush o per celebrare personaggi come Escriva’ dell’Opus Dei.
Ci rassicura forse Prodi su questo punto? Ho forti dubbi.
Eppure tutto si lega, e la sinistra e la destra non sono mangiatoie da girare per cui, quando la biada e’ finita nell’una si passa all’altra, come credono forse Sgarbi o i transfughi della destra.
Per noi sinistra e destra sono ancora ideologie significative, non capitali da mettere insieme per affari comuni, come tra de Benedetti e Berlusconi, o Unipol e Bnl, per noi non sono “parole” ma “ideali” profondamente diversi. Noi ingenui ancora vediamo nella sinistra qualcosa che questi politici di sinistra sembrano aver dimenticato: la sinistra dei popoli contro la destra dei capitali. Ed e’ da questo che conseguono programmi totalmente diversi e non abbiamo nessuna difficolta’ a vederne i singoli punti, perche’ sono esattamente POLARI a quello che la destra sta facendo in tutto: la scuola, la ricerca, gli ospedali, l’amministrazione pubblica, l’informazione, la televisione, le professioni, i migranti, l’acqua, i trasporti, i processi, la gestione parlamentare, lo stato sociale... POLARI !!! Cosi’ antagonisti che, quando vediamo inciuci innominabili o bicamerali o scopiazzature o convergenze restiamo piu’ che stupiti, restiamo scandalizzati!! Come per una infame bestemmia!
Non siamo noi che abbiamo dimenticato gli ideali, ci sono altri che sono entrati in coma.
Eppure Marx, Voltaire, il Vangelo, vissuti nella loro purezza, non sono irriducibili. Esistono per la salvezza dell’uomo, non del capitale, non del potere ma dell’uomo. Per quei diritti che sono negati ovunque l’avidita’ umana abbia la meglio sul rispetto dell’altro uomo, del popolo, del mondo... e qui non c’e’ schieramento che tenga.
– ma, poiche’ la carne e’ debole e il portafogli piange, non vediamo che un modo per combattere i vizi umani: controlli piu’ rigidi affidati a “una democrazia allargata”, ritorno del potere al popolo perche’ lo eserciti stando col fiato sul collo a chi comanda, perche’ difenda da se’ il territorio, lo stato sociale, l’ambiente, la redistribuzione fiscale, l’aria, l’acqua, il suolo, l’informazione, i diritti...perche’ vigili sugli affarismi, la mafia, i servizi deviati, le logge segrete laiche o religiose, le triangolazioni di armi, la politica delle energie... perche’ il cavallo dello stato non si addormenti nel vizio e nella corruzione ma resti ben sveglio e faccia il suo dovere.
– ovviamente la prima regola del controllo dovra’ essere “la trasparenza” e l’espulsione immediata e irrimediabile di qualunque funzionario dello stato che delinqua, senza appello. Non puo’ esistere democrazia dove la rapina o il danno del patrimonio pubblico siano esercitati impunemente: denaro, territorio, acqua, aria, verde, abitazioni, immobili pubblici, energia, servizi, ospedali, scuole...
E non puo’ esistere democrazia se l’Italia non si ribella a disposizioni come la Bolkestein che escludono il diritto nazionale di gestire il nostro stato sociale, le nostre scuole, le strade, le ferrovie, gli ospedali, il lavoro, i beni fondamentali....Non puo’ esistere democrazia in Italia se non c’e’ democrazia in Europa.
Perfettamente grottesche le dichiarazioni del nuovo presidente semestrale Blair, che dichiara che per lui stato sociale e’ aumentare la ricerca e incrementare le imprese affinche’ possano esportare meglio. E’ con questa ideologia mercantile che la sinistra muore. Il modello della sinistra italiana non puo’ essere questo.
I beni e servizi fondamentali non possono MAI essere considerati merci di un mercato abnorme. Non debbono MAI essere privatizzati.
E invece dobbiamo vedere l’acqua privatizzata in Campania, con amministratori di sinistra, e in Toscana, con amministratori di sinistra e a Livorno, con amministratori di sinistra.
Ma cos’e’ questa sinistra?
Di nuovo dobbiamo vedere Prodi che si presenta come ‘riformista’, quando siamo completamente rovinati dal riformismo di D’Alema prima, di Prodi poi, dell’Unione Europea durante e ora dovremmo aspettare nuovi catastrofici riformismi.
Mai nessuna parola fu piu’ odiata! Ogni ondata di riformismo ci fa diventare piu’ poveri, con meno diritti, con maggiore precarieta’, piu’ indifesi e fregati.
L’unica riforma della Costituzione che vorremmo e’ una difesa piu’ forte della nostra acqua, della nostra aria, del nostro suolo, del nostro lavoro, dei nostri diritti, delle nostre liberta’, del nostro futuro, delle nostre opportunita’, della nostra salute... perche’ ogni riformismo che sia apparso all’orizzonte non ha fatto che corrodere queste difese.
– e ancora vorremmo fosse rinforzato il concetto dell’ “uguaglianza”: che ogni uomo sia uguale davanti alla legge, e che chi ruba, inganna, imbroglia, corrompe... vada in galera indipendentemente dal suo capitale e dalla sua posizione di potere, esca dal contesto civile e cessi di far danno finche’ non ha scontato la sua pena. Vorremmo processi rapidi e efficienti, senza gli attuali orpelli che permettono solo il prolungamento indiscriminato delle cause, vorremmo l’allungamento delle prescrizioni, la riduzione delle norme e la certezza della pena. Vorremmo la riduzione dei gradi di giudizio a due, perche’ siamo l’unico paese al mondo che ha tre gradi di giudizio al solo scopo di liberare i rei.
E vorremmo perfettamente ripristinato il potere della magistratura, con espulsione immediata e senza appello dei giudici corrotti, con licenziamenti dei pigri o degli incapaci, ma con strutture e modalita’ che permettano ai giudici di buona volonta’ di dare al paese una giustizia giusta e non feudale. E vorremmo che tra i reati con pene maggiori fossero ripristinati i reati finanziari, perche’ tutto si lega al denaro ed esso e’ la massima causa del delinquere e distrugge la possibilita’ di qualunque governo attendibile.
Perche’, se in un paese non si amministra la giustizia in modo equo, rapido ed efficiente, osservando l’uguaglianza davanti alla legge, non si puo’ parlare di democrazia, di giustizia e di liberta’. E se si vincola la magistratura, avremmo solo la giungla del furto, del malaffare, della corruzione economica, politica e finanziaria, in una parola non avremo uno stato civile ma un covo di pirati.
– ma per fare questo occorre che la Costituzione sia blindata, che non si permetta a una marmaglia di turno di coartarla a suo piacere a colpi di maggioranza. I diritti e i doveri devono essere chiari. Gli equilibri dei poteri devono essere netti. Perche’ non vedo altro modo per difendere la democrazia e impedire derive totalitarie.
Basta imitare i peggiori leader dell’Occidente! Abbiamo abbastanza cultura civile, religiosa, sociale per sapere quali sono i modi per difendere la liberta’ e la giustizia. E cominciamo ad applicare la democrazia anche all’interno dei partiti per eliminare le gerarchie fisse e inamovibili.
Le cose che chiediamo non sono peregrine. Le chiedono in modo chiarissimo da anni i no global, i movimenti, le associazioni, la parte migliore dei cattolici e della gente di sinistra, i migliori ordini del clero, i girotondini, i volontari, le persone perbene, gli intellettuali piu’ sani del nostro paese....
Sono rimasti inascoltati.
Avere teoricamente l’unione dei partiti della sinistra, portatori per definizione della difesa del lavoratore e dell’emancipazione dei deboli, con i partiti di centro, portatori per definizione dei valori del Vangelo, dell’anima, della fratellanza e della compassione... avrebbe dovuto portare, in teoria, alla migliore coalizione possibile.
Cosi’ non e’ stato. Possiamo sperare di vedere di meglio in futuro?