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di Cindy Sheehan
Lettera di Cindy Sheehan ai pacifisti statunitensi per le manifestazioni contro la guerra che si terranno a Washington dal 24 al 26 settembre.
Cari amici e sostenitori della pace, Il 31 agosto abbiamo chiuso Camp Casey, fuori dal recinto del ranch del presidente Bush a Crawford, Texas. Nelle tre settimane e mezzo che abbiamo passato lì, sono venute migliaia di persone, alcune per poche ore, altre per giorni o settimane. In tutto il paese, centinaia di migliaia di persone hanno risposto alla mia veglia, chiedendo al presidente di incontrarmi e, altrettanto importante, sommando la propria voce al crescente coro di quanti chiedono la fine della guerra in Iraq.
I terribili eventi che sono avvenuti a New Orleans e in altre parti della Louisiana, del Mississippi e dell’Alabama a causa dell’uragano Katrina, sono un brutale memento su quanto rovesciate siano le priorità della nostra nazione. Risorse che avrebbero potuto essere usate per salvare vite, sono invece bloccate in una guerra che continua ad uccidere iracheni e statunitensi.
La nostra nazione è ad un bivio: continueremo a gettare risorse e vite in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare, o ci impegneremo nella ricostruzione della costa del Golfo e delle vite scosse da Katrina? È chiaro che non si possono fare entrambe le cose contemporaneamente, e in questo contesto la nostra richiesta pressante di far cessare la guerra in Iraq deve essere chiara e forte come sempre. Nello stesso giorno in cui è stato chiuso Camp Casey, sono state lanciate due importanti iniziative.
Le Gold star families for peace (organizzazione pacifista delle famiglie dei caduti) ha iniziato una campagna per ottenere che il Congresso renda conto dell’averci trascinato in guerra, e per uscire dalla guerra. Ho mandato una lettera ad ogni membro del Congresso - tutti i 435 rappresentanti e tutti i 100 senatori - facendo loro le stesse domande che ho fatto al presidente Bush.
Allo stesso tempo, tre autobus hanno lasciato Camp Casey, dirigendosi a Nord, Est e Sud per portare membri delle Gold star families for peace, delle Military families speak out, Iraq veterans against the war e Veterans for peace in decine di città. Gli autobus convergeranno su Washington, il 21 settembre, pochi giorni prima della manifestazione pacifista nazionale organizzata per il 24-26 settembre. Oltre alle iniziative locali e ad altri eventi, nel tragitto andremo a trovare i parlamentari del Congresso, per chiedere un incontro e risposte alle mie domande.
Se ancora non avete deciso, voglio incoraggiarvi ad unirvi a me a Washington. Il 24 marcerà assieme a United for peace and justice e più tardi nello stesso giorno parlerò al concerto dell’Operazione Cessate il fuoco, al Washington Monument. Sapete bene, come me, che la maggioranza dei cittadini in questo paese è contraria alla guerra. E più parliamo con le persone in tutto il paese, più diventa chiaro che è il momento giusto per questa grande manifestazione nazionale nella capitale. Sembra che il 24-26 settembre sia destinato ad essere il più grande evento finora tenuto dal movimento contro la guerra in Iraq.
Sarà anche la prima occasione, da quando Katrina ha colpito le nostre coste, per alzare la voce e chiedere che cambino le nostre priorità nazionali. Più ancora, vi chiedo di venire a Washington per chiedere al presidente Bush e al Congresso, quanto più fermamente possibile, di ritirare le truppe. Non venite da soli, portate i vostri amici, le vostre famiglie, i vicini di casa, i compagni di scuola, i colleghi di lavoro.
C’è bisogno del vostro aiuto anche in altro modo: per raggiungere tutto il potenziale di quello che potrebbe essere un evento storico, United for peace and justice ha bisogno del vostro apporto finanziario. Prendetevi un momento per fare la donazione più generosa che possiate fare. So che molti di voi hanno già dato il proprio contributo per i soccorsi alle vittime di Katrina, ed è importante che ciascuno di noi faccia quanto può. Ma spero che capiate quanto è importante anche il vostro appoggio alle mobilitazioni del 24-settembre. Voglio ringraziarvi per il grande appoggio che mi avete dato mentre ero in Texas. Ora, mentre ci muoviamo verso la seconda fase della nostra campagna per far cessare la guerra in Iraq, spero di vedervi tutti a Washington.