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"Ci piace la proposta di Liberazione : in piazza contro i diktat del Vaticano"

Publie le sabato 24 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Manifestazioni-azioni Discriminazione Religioni Ida Sconzo

Moltissime adesioni: don Gallo, Costanzo, Padellaro, Caffo, Vivarelli, Villaggio, Lucarelli...

di Ida Sconzo

Il prossimo San Valentino sarà, quasi certamente, un giorno speciale per migliaia di coppie di fatto, omo ed etero, che festeggeranno il loro amore con la concreta speranza di poter essere finalmente considerate "famiglie". Diventerà realtà la proposta, lanciata dalle pagine di Liberazione: una grande manifestazione nazionale a Roma per esprimere il bisogno di pacs, patti civili di solidarietà, per garantire diritti, tolleranza e laicità.

Le adesioni alla nostra iniziativa sono numerosissime. Un lungo giro di telefonate per scoprire che in tanti, laici e cattolici, sono d’accordo con noi, e non solo: in tanti sono rimasti profondamente scossi e sconcertati dalle parole pronunciate dal Cardinale Ruini.

Molti non vogliono farsi coinvolgere in una polemica che definiscono inutile, Wilma Labate afferma: " Parteciperò certamente alla maniferstazione, ma entrare in polemica vuol dire farsi tirare in basso, troppo in basso e io non voglio. Penso che sia una elementare regola democratica rispettare le scelte degli individui. In un paese civile non si può assolutamente perdere tempo su queste cose che dovrebbero essere scontate. Considerare Zapatero un rivoluzionario non ha senso, è semplicemente una persona civile". Dall’area progressista cattolica e dalla dissidenza giungono voci concitate.

«Certo che aderirò alla manifestazione. Si può discutere sui pacs, su come devono essere, ma certamente tutti devono essere tutelati nei loro diritti fondamentali, questo dice la nostra Costituzione - afferma Pasquale Colella, Professore Ordinario di Diritto Canonico e docente di Diritto Costituzionale all’Università di Salerno, nonché direttore della rivista cattolica-dissidente "Il Tetto" che ai pacs dedicherà un intero numero -. Anche se il nostro Diritto di Famiglia utilizza la parola matrimonio, - aggiunge Colella - all’articolo 29 si parla di tutela dei figli nati fuori dal matrimonio. Tutti hanno diritti, possiamo chiamarli coppie di fatto o come vogliamo, ma tutti hanno diritto alla tutela. L’articolo 21 della Costituzione garantisce la libertà d’espressione, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, anche il Cardinale Ruini e l’Osservatore Romano, ma il Concordato dice che Chiesa e Stato sono ognuno nel proprio ambito, devono collaborare per il bene comune ma nessuno si può arrogare il diritto di stabilire quello che uno Stato laico può fare o non può fare. Il compito spetta semmai alla Corte Costituzionale della quale Ruini non fa parte e, mi auguro, non farà mai parte».

Il Presidente di Telefono Azzurro, professor Ernesto Caffo ci tiene a precisare che qualunque iniziativa migliori la qualità dei rapporti fra adulti ben venga perché garantisce stabilità, non soltanto affettiva ai bambini e «pur non entrando nel merito del dibattito, che alla fine diventa ideologico e politico, qualunque tipo di patto, di formalizzazione del rapporto, dà ai minori il senso di unità dei genitori. La qualità del rapporto, - afferma Caffo - non si misura con documenti rilasciati dall’anagrafe. Mi auguro che questa sia una battaglia di sostanza e non di facciata». Adesione alla nostra iniziativa anche da parte di don Andrea Gallo che usa un tono ancora più alto: «Amo la Chiesa ma sono veramente sconcertato e lo voglio dire con tutta l’anima, perché non è possibile che il presidente della conferenza Episcopale Italiana si esprima in quella maniera, con il cipiglio della condanna. Dei pacs si può discutere al tavolo programmatico e alla Corte Costituzionale, ma non bisogna dare definizioni, condannare. Il Vangelo parla di accoglienza, comprensione...». Più pacati i toni usati da Antonio Padellaro, direttore dell’Unità: «Sarei favorevolissimo a un corteo a favore dei pacs, sarò in prima fila, ma non contro Ruini.

Dobbiamo fare le cose non contro ma a favore». Il regista Piero Vivarelli offre subito la «incondizionata adesione, mia e di mia moglie e mi piace che si faccia il giorno di San Valentino. Sono favorevole ai matrimoni tra gay alla Zapatero. La polemica è come quella che si fece per il divorzio, ma non è obbligatorio farlo. Pur non essendo gay ho chiesto l’iscrizione all’Arci-Gay per solidarietà. Dopo quello che ha detto Ruini non mi sento più cattolico, anche se mi considero come Fidel Castro cattocomunista di osservanza gesuita. A Ruini direi: pensi per favore a tutti i cattolici gay, preti e anche arcivescovi. Grillini ha detto che buona parte degli omofobi lo sono probabilmente per mascherarsi». Per Fabio Canino, conduttore tv, Ruini dovrebbe andare in pensione. «Aderirei subito ad una manifestazione per i pacs, ma quello che ha detto Ruini è ingerenza di uno Stato in un altro, i nostri politici dovrebbero parlare degli scandali dei preti pedofili in America».

Paolo Villaggio, scherzando dice che secondo lui Ruini è segretamente sposato a uno stalliere, ma seriamente commenta: «Tutto nella Chiesa funziona tranne la cosa basilare che è l’amore per il prossimo. Mi sembra paradossale che chi vive insieme da 50 anni non abbia diritti. (In Vaticano succede di tutto, mi sembra che anche i Templari...) La Chiesa avrà al massimo cento anni di vita, è in grave ritardo, o si rinnova o muore». I pacs, secondo lo scrittore Carlo Lucarelli, «sono un elemento rafforzativo nei confronti della famiglia, molte coppie di fatto, omo ed etero, sono più solide di tante altre sposate. I patti civili di solidarietà saranno un momento di civiltà per il nostro paese. Quella di Ruini mi sembra una forzatura.

La legge si può discutere, ma è una cosa da fare perché manca». Convinta anche l’adesione di Maurizio Costanzo: «Certo che ci vengo alla manifestazione, anzi appena organizzate chiamami che prepariamo qualcosa. Mi sono chiesto molte volte perché i diritti di chi è sposato valgono e quelli di chi non è sposato non valgono. Sono cose assurde. Ricordo la moglie di quel regista morto a Nassiria, siccome era la compagna non è stata invitata alla commemorazione. Ho conosciuto molte coppie omossessuali felici e molte etero infelici. Non si possono negare i diritti a due persone che vivono insieme da anni. Quelli sposati al comune vincono un bonus? Voglio dire una cosa ai cattolici: ricordatevi cos’è la carità cristiana».

http://www.liberazione.it/giornale/050923/LB12D6E0.asp