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Comunicato stampa
Il 15 febbraio avrà luogo il più grande giorno di azione globale contro la guerra nella storia mondiale.
Avranno luogo cortei in centinaia di città e nelle capitali di almeno 60 paesi da Kuala Lumpur in Malesia a Rhamalah in Palestina e Tel Aviv in Israele, da Seoul in Sud Corea agli USA, in tutti i paesi dell¹ Europa ed in molti dell¹America Latina.
Il ruscello che è sgorgato a Firenze il 9 novembre 2002 è diventato un fiume che si ingrossa sempre più convogliando il dissenso delle persone . Ha traversato la conferenza del Cairo (che lo ha diffuso oltre l¹Europa e gli USA) fino al 18 Gennaio (con manifestazioni in 38 paesi) e Porto Alegre, attraversando il Forum sociale Mondiale, così che adesso grandi aree dell¹Africa e dell¹America Latina e sempre più dell¹ Asia sono coinvolte. La maggioranza delle persone nella maggioranza dei paesi del mondo si oppone a questa guerra e si prevede in molti paesi che la manifestazione del 15 Febbraio sarà la più grande manifestazione mai avvenuta.
Il 15 Febbraio manderemo a Bush ed ai suoi alleati il messaggio che la guerra all¹Irak non può essere fatta nel nome dei popoli della terra.
Le migliaia di organizzazioni nel mondo che stanno mobilitandosi per il 15 Febbraio stanno facendo pressione sui loro rappresentanti istituzionali e sui loro governi perché non partecipino o collaborino a questa guerra ³preventiva². Migliaia e migliaia di donne ed uominidi tutte le età sarebbero uccisidirettamente da un attacco all¹Irak, ed indirettamente dalla mancanza di cibo, acqua e assistenza medica che ne conseguiranno.Nel mondo si diffonderebbe la paura di ritorsioni e nei paesi occidentali ci sarebbe il rischio di crescente aggressioni razziste ad arabi e mussulmani.Tutto ciò renderebbe il mondo un luogo molto pericoloso.
Anche qualora la Organizzazione delle Nazioni Unite fornissero un appoggio con una seconda risoluzione per la guerra, noi continueremmo ad opporci. Le ragioni di di questa guerra sono la volontà di imporre un ordine del mondo che è una condanna perché restringe le libertà, l¹autodeterminazione, la sovranità sulle risorse primarie e biologiche, perché discrimina per razza, sesso e cultura.
Noi lavoriamo per un mondo nuovo e in pace dove antiche e nuove colonizzazioni siano scomparse.
Vi urgiamo dunque ad opporvi a questa guerra ed a mostrare che siete parte di una nuova cittadinanza mondiale che sceglie la pace, marciando con noi il 15 Febbraio e continuando la resistenza contro questa guerra anche dopo.
Dovunque vi troviate nel mondo, troverete qualcuno con cui marciare, con cui resistere per la pace.
Il Coordinamento Mondiale contro la Guerra
12 febbraio, 2003
On the 15 of February there will be the greatest global day of action against war in world history. There will be mass demonstrations in hundreds of cities and in the capitals of at least 60 countries, from Kuala Lumpur in Malaysia to Rhamalah in Palestine and Tel Aviv in Israel, from Seoul in South Korea to the USA, in all the countries of Europe and in many of South America.
The stream that started in Florence in November 2002 has become a growing river channeling the dissent of the people. The progress went to the Cairo conference (which spread it beyond Europe and the U.S.) to Jan. 18 (demos in 38 countries) to the WSF in Porto Alegre, so that now great areas of Africa and Latin America and more of Asia is involved. The majority of people in most countries of the world oppose this war and it is predicted in many countries that the demonstrations on February 15 will be the biggest there have ever been.
On February 15, we will send a message to Bush and his allies that the war on Iraq cannot be waged in the name of the people anywhere in the world. The thousands of organizations around the world that are mobilized for February 15 are putting pressure on their representatives and governments to prevent their participation in this ³preventive war². Thousands of men and women of all ages will be killed directly by an attack on Iraq and and by the lack of food, water and sanitation that will result. In the world there will be fear of retaliatory attacks and in the West there will be risks of rising racist attacks against arabs and muslims. It will make the world a more dangerous place.
Even if the US secures a second ’war’ resolution from the UN we will continue to oppose it. The reasons of the war are to enforce an order of the world which is condemned by lack of freedom, of autodermination, of sovereignty on alimentary, biological and primary resources, which discriminates races, sexes and differences in culture.
We work towards a new and peaceful world were antique and new colonization have disappeared.
We thereby urge you to oppose this war and to show that you are part of a world citizenry that stands for peace by marching with us on February 15 and continuing the resistance to this war afterwards.
Wherever you are in this world, you will find somebody to march with, to resist with, for peace.
The world coalition against war
February 12,2003